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08/10/2022 06:00:00

Petrosino, il sindaco Anastasi: "Una mala gestio di dieci anni provoca un disavanzo che blocca il Comune"

 Si è svolta ieri mattina, presso il Comune di Petrosino, in Aula consiliare, una conferenza stampa indetta dal sindaco Giacomo Anastasi per fare il punto sulla situazione economica e finanziaria dell’Ente (ne già abbiamo parlato qui).

Al tavolo dei relatori, insieme al primo cittadino, il segretario comunale Andrea Giacalone, il responsabile del servizio finanziario Vito Laudicina e l’esperto del sindaco Giancarlo Sparla. Presenti anche i membri della Giunta.

"Mi sarebbe piaciuto parlare di progetti e di cosa vogliamo costruire a Petrosino nei prossimi anni - le parole del sindaco Anastasi - ma il Comune di Petrosino si trova oggi in gestione provvisoria, ed al contempo commissariato per la mancata approvazione, da parte della precedente amministrazione, dei rendiconti 2020 e 2021 e del bilancio di previsione 2022/24".

Il Rendiconto 2020 sarà votato il 26 ottobre in consiglio comunale - L’attuale Giunta, lo scorso 9 agosto, ha approvato lo schema di rendiconto 2020 e la proposta di delibera consiliare, già sottoposta all’esame del Collegio dei Revisori dei Conti, come certificato nel verbale n. 20 del 4 ottobre, che ha attestato “la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione”, raccomandando le opportune misure per “arginare la grave situazione di squilibrio finanziario” in cui si trova l’Ente. Gli atti sono già stati depositati e il Consiglio comunale è stato convocato, nel rispetto dei tempi prescritti dalla legge, per il 26 ottobre.

15 milioni di euro di disavanzo al 31 dicembre 2020 - Il Comune ha infatti un disavanzo di amministrazione che ammonta a oltre 15 milioni di euro e una carenza di cassa, che vede l’Ente già in anticipazione di tesoreria per oltre 2.9 milioni, importo massimo consentito dalla legge, e con i trasferimenti erariali bloccati (quasi 1.5 milioni di euro), a causa della mancata approvazione dei documenti contabili e del bilancio di previsione 2022/24 e della mancata trasmissione dei dati SOSE 2020 (questionario per l’aggiornamento dei fabbisogni standard dell’ente). Tutto ciò comporterà il ricorso a procedure straordinarie che costringeranno a diluire nel corso di decenni il disavanzo accumulato, facendo pagare alle prossime generazioni i danni della cattiva gestione degli ultimi anni, senza poter escludere, ad oggi, anche conseguenze più estreme.

L’attuale disavanzo di amministrazione risulta così composto: Risultato di gestione 2.9 mln c.a; Fondo crediti di dubbia esigibilità 3.0 mln c.a; Fondo contenzioso 4.1 mln c.a; Fondo anticipazioni di liquidità 3.9 min c.a; Debiti fuori bilancio 1.2 mln c.a anno 2020; Vincoli derivati da leggi e principi contabili e da trasferimenti 100.000 euro c.a. Il totale dei debiti fuori bilancio è di c.a 3 milioni se si considerano c.a 666.000 euro per l’anno 2021, come emerso da una proiezione, e c.a 957.000 euro per l’anno 2022, in obbligazioni già assunte e non impegnate che dovranno trovare spazio nel bilancio 2022-2024.

Il sindaco Anastasi: "limitata capacità di spesa e impossibilità di gestione ordinaria" - «Abbiamo trovato una situazione gravemente compromessa da tre ordini di problemi – spiega il sindaco Anastasi – una condizione debitoria generale che ha portato un disavanzo al 2020 di più di 15 milioni di euro; un’estrema criticità di cassa che mina quotidianamente anche l’ordinaria amministrazione e che ha visto addirittura a inizio luglio la chiusura del conto corrente di tesoreria da parte della banca e portato al mancato pagamento dello stipendio dei dipendenti comunali; la mancata approvazione dei rendiconti 20 e 21 e, di conseguenza, del bilancio 2022 che costringono il nostro comune alla gestione provvisoria. Ciò comporta una limitatissima capacità di spesa e l’impossibilità di effettuare anche i più ordinari passaggi amministrativi».

Il disavanzo causa il blocco dello sviluppo e mette a rischio i servizi essenziali - "L’insana e superficiale gestione dell’Ente, non coerente con le risorse a disposizione, la scarsa capacità di riscossione ordinaria di tributi e imposte (come Imu e Tari) perpetrata negli anni senza misure di contrasto all’evasione fiscale, oltre ad un sistematico ricorso al Fondo anticipazioni di liquidità per il pagamento di debiti pregressi, il cui onere di rimborso grava oggi sul bilancio comunale, hanno portato ad una situazione economico-finanziaria così grave da non permettere, allo stato attuale, di garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili. Inevitabili, dunque, le ripercussioni sulla comunità: aumento dei tributi ai massimi consentiti, difficoltà nel rinnovo della pianta organica dell’Ente, blocco delle possibilità di contrarre nuovi mutui per investimenti, razionalizzazione delle spese, ad esempio quelle di funzionamento (consumo carburante, energia elettrica, telefonia, cancelleria, pulizia urbana…), rischio per i servizi essenziali".

Il sindaco: "Si sbandierava legalità ma non si onoravano gli impegni" - «Di queste criticità tutta la cittadinanza deve essere informata, tutti noi dobbiamo esserne consapevoli – aggiunge il sindaco Anastasi – È giusto tirare una linea netta tra quella che è l’eredità delle passate amministrazioni e il punto da cui io e la mia giunta iniziamo la nostra sfida amministrativa. Non mi interessa la propaganda né il gioco delle parti. Tra i tanti errori di un’amministrazione che reputo scellerata da tanti punti di vista, il più grave è il totale scollamento con la realtà. Si è voluto costruire negli anni un paese di Bengodi che esisteva solo su Facebook. Un falso mito alimentato solo da debiti, bugie e dalla disonestà politica di chi sbandierava legalità, ma non era interessato ad onorare i suoi impegni. La politica del fare che non contempla, però, il verbo pagare; pagare le aziende, le cooperative, i professionisti, le imprese che hanno lavorato e svolto i loro servizi per la nostra cittadinanza. Ma la realtà oggi ha presentato il suo conto. Urla a suon di decreti ingiuntivi e richieste di pignoramento che gli impegni si rispettano e che al gioco delle tre carte si vince una o due volte forse, ma alla lunga si è sempre perdenti. La realtà, oggi, ci impone le regole minime dell’aritmetica: due più due fa sempre quattro e se spendiamo costantemente più di quanto guadagniamo, prima o poi andremo miseramente a sbattere. La comunità dei petrosileni – sottolinea il sindaco Anastasi – è una comunità adulta, fatta di donne e di uomini consapevoli che per gestire il presente e per immaginare, progettare e costruire la Petrosino di domani, dobbiamo avere il coraggio e la serietà di guardare in faccia la realtà e di affrontarla, anche se è dura e comporta limitazioni e sacrifici. Sono convinto che la nostra comunità saprà dare prova di maturità e da queste difficoltà uscirà ancora più coesa e forte».

Proprio il giorno prima della conferenza stampa, il gruppo Cambia Petrosino, che fa capo all'ex sindaco Giacalone, ha attaccato l'amministrazione Anastasi dicendo che non ha saputo approvare in tre mesi il rendiconto e questo sta causando il blocco dei trasferimenti statali: "la mancanza di liquidità in cui versa l'ente Comune è causata esclusivamente dalla mancata approvazione del rendiconto, che ha provocato il blocco dei trasferimenti sia da parte dello Stato che della Regione. Sono trascorsi tre mesi dalle ultime elezioni e la nuova amministrazione dovrebbe spiegarci perché tale rendiconto non è ancora stato approvato! Hanno preferito nascondere inattività ed incompetenza con chiacchiere inutili, fermando di fatto la macchina amministrativa dell’ente. E se ciò non bastasse, solamente qualche giorno fa, la giunta (non ancora il consiglio comunale) ha finalmente approvato uno schema di rendiconto da cui emerge un taglio di quasi 3 milioni dei residui attivi, senza spiegarne le ragioni".

Per Cambia Petrosino, negli ultimi dieci anni, invece, sono stati offerti tutti servizi essenziali, pagato gli stipendi e i fornitori - "l Comune di Petrosino negli ultimi dieci anni ha offerto puntualmente servizi essenziali per la cittadinanza, realizzato opere pubbliche, e pagato stipendi e fornitori. Non è perciò credibile un improvviso blocco totale, guarda caso proprio dall’insediamento della nuova amministrazione e non è accettabile la mancata attivazione di servizi essenziali quali il servizio mensa per le scuole e asili o il raddoppio della tariffa scuolabus nonostante tale servizio venga garantito solo per 15 giorni al mese. I cittadini si stanno rendendo conto che è più verosimile che la situazione attuale sia frutto di incapacità della nuova amministrazione di portare avanti la macchina amministrativa per inesperienza. La frase: “è colpa dell’amministrazione precedente” ad un certo punto diventa banale e scontata, e dopo i primi mesi in cui l’amministrazione si è adagiata su questa scusa, oggi i cittadini vogliono risposte concrete".



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