Come cambia la politica in provincia dopo il voto
Terminate tutte le operazioni di spoglio e a risultati certi cambiano gli equilibri all’interno dei partiti e in provincia.
Il Partito Democratico fa una buona affermazione, è il primo partito in provincia di Trapani con il 15,9%, subito dopo seguono i Cinque Stelle con il 14,5%, Fratelli d’Italia con il 14%, Forza Italia con il 13,4%, la Lega con l’11,7%, De Luca Sindaco di Sicilia con il 9,8%, la DC con Democrazia l’8,2%, Popolari ed Autonomisti con il 6,3%, Cento Passi con l’1,7%, Sicilia Vera 1,6%, Orgoglio Siculo 0,8%, Azione-IV con l’ 1,1%, Siciliani Liberi lo 0,3%.
Lotta fino alla fine per il seggio dem tra Dario Safina e Domenico Venuti, alla fine il primo ha ottenuto il seggio all’ARS con 5.315 preferenze e Venuti si è fermato a 5.242.
Ed è proprio dentro il Pd provinciale che le cose potrebbero cambiare, la campagna elettorale ha infuocato inutilmente gli animi, l’appoggio del PSI a Venuti ha fatto scattare Giacomo Tranchida, manco si trattasse di un partito al 10%. Potrebbero esserci delle fughe in avanti, Tranchida potrebbe chiedere, come già fatto in verità, le dimissioni di Venuti da segretario provinciale.
A commentare il risultato elettorale del Pd è la presidente dell’assemblea provinciale Valentina Villabuona: “A conclusione di questa tornata elettorale, non positiva per il Partito Democratico, è giusto fare un bilancio. Certamente queste elezioni sono state condizionate da tanti fattori, primo tra tutti il poco tempo ed una legge elettorale che azzera il rapporto tra eletti e territorio e che, purtroppo, priva la nostra provincia di un rappresentante in Parlamento.Nonostante ciò, l'impegno di Antonio Ferrante, Gianluca Nuccio e Stefania Marascia, unito a quello delle candidate e dei candidati alle regionali, alle segretarie e segretari di circolo ed alle amministratrici ed agli amministratori, è stato fondamentale per fare comunità e contribuire all'ottimo risultato della lista regionale, che si attesta al secondo posto con oltre il 16% dei voti e che supera di ben quattro punti la percentuale regionale. Una lista costruita scommettendo sul rinnovamento, grazie ad un lavoro costante e lungimirante che ha visto il coinvolgimento di tutte e tutti. Desidero ringraziare tutti i candidati e le candidate e formulare i miei auguri di buon lavoro a Dario Safina. Ci tengo anche a ringraziare il Segretario provinciale Domenico Venuti per l'ottimo risultato raggiunto e per il lavoro serio e responsabile svolto in questi mesi e che consegna, nonostante la sconfitta regionale, un Partito Democratico protagonista nella scena provinciale e capace di confermare il seggio. Ora è tempo di ripartire dal buon lavoro svolto e rafforzato dal percorso unitario che ci ha permesso di conseguire un risultato che non era per nulla scontato”.
Giuseppe Bianco, candidato alle regionali con il Pd ha ringraziato quanti lo hanno votato: “È stata una bellissima campagna elettorale. Abbiamo incontrato tante persone, ascoltato tante voci. Si chiude quest’esperienza che è stata importante, per cui desidero ringraziare tutti quelli che hanno scelto di stare al mio fianco. Grazie ai miei elettori, grazie a chi mi ha seguito, supportato e votato. Grazie alla mia famiglia. La visione della politica, e dei bisogni del nostro territorio e della Sicilia tutta, resta immutata, motivo per cui il mio impegno politico non può che proseguire in quella direzione”.
Ad essere il più votato della provincia di Trapani è Mimmo Turano, assessore regionale alle Attività produttive, candidato in Prima l’Italia che rispetto al 2017 cresce di oltre 1600 voti.
Niente seggio all’ARS per Giuseppe Guaiana che aveva tanto sperato in questa tornata elettorale come quella decisiva, la sua performance non è bastata per portare la lista della DC oltre la soglia necessaria: "Oltre quattromila preferenze ed essere il più votato nella città di Trapani - avendo contro l'intera armata Tranchida - è una amara soddisfazione. Purtroppo, nonostante l’ottimo risultato personale che mi ha portato primo nella lista della Democrazia Cristiana in tutta la provincia, non potrò rappresentare il nostro territorio all’interno dell’ARS. È stata una corsa importante che ha consolidato il progetto politico portato avanti da me e dai miei amici. Posso solo ringraziare tutti coloro che hanno creduto in questa battaglia politica e assicuro che questo è solo il primo passo”.
La lista della DC è stata trascinata da Vito Gancitano di Mazara e dallo stesso Guaiana, il resto poca cosa.
Arriva all’ARS anche Nicola Catania, sindaco di Partanna, eletto in Fratelli d’Italia: “È un risultato che premia il lavoro fatto in questi anni da amministratore locale e per il territorio. È una soddisfazione che condivido insieme a tutti gli elettori e alla squadra che in queste settimane mi è stato vicino, ora è il tempo di tradurre l’impegno di questi anni nelle scelte che vengono prese all’interno dell’Assemblea Regionale Siciliana. L’obiettivo rimane il dialogo e l’ascolto del territorio con le sue priorità ed esigenze da tradurre in programmazione e interventi concreti. E in questa direzione il mio impegno non verrà mai meno”.
Amara delusione anche per Enzo Sturiano, la lista Popolari e Autonomisti non arriva a far scattare il deputato ma il risultato di Sturiano è evidente che è un risultato del tutto personale raggiunto in appena tre settimane di campagna elettorale. Si tratta di un risultato politico che il presidente del consiglio di Marsala ha raggiunto in maniera del tutto autonoma, non potrebbe essere il contrario: la mole di consiglieri comunali, buona parte della giunta e il sindaco in suo appoggio, non hanno mosso nulla se non il loro voto personale e, talvolta, hanno affollato il comitato.