“Agrario senza classi? Colpa del preside. Noi avevamo le soluzioni”. Il commissario del Libero Consorzio di Trapani, Raimondo Cerami, interviene così sul caos delle scuole a Marsala.
Le vicende spinose sono quelle dell’Istiuto Abele Damiani di Marsala e dell’Itet Garibaldi, entrambi istituti con problemi diversi, ma che si portano dietro da anni. All’Itet si aspetta da 45 anni un edificio dignitoso, idoneo ad ospitare una scuola per andar via dall’edificio di via Trapani. All’Agrario, invece, mancano diverse aule, per l’inagibilità sismica di un’intera ala. Alcune classi dell’”Abele Damiani” in questi giorni stanno facendo lezione all’aperto. La cosa ha destato scalpore, anche perchè che si farà in inverno?
Lo scontro però è servito.
Il commissario dell’ex Provincia parla di “verità distorta” e “ripetuti attacchi strumentali” da parte del dirigente scolastico dell’Agrario, Domenico Pocorobba.
Il Libero Consorzio, tempo fa, aveva predisposto un piano di razionalizzazione degli istituti scolastici di Marsala anche attraverso alcuni accordi con il Comune.
Come la possibilità di utilizzare l’edificio dell’ex Tribunale per ospitare definitivamente l’Itet “Garibaldi”. Ma le verifiche sismiche fatte, pagate dall’ex Provincia, hanno determinato che per mettere a norma l’edificio sarebbero stati necessari circa 10 milioni di euro. Troppi soldi, e ipotesi scartata.
Nel frattempo all’Istituto “Damiani” è stata disposta la chiusura di un’ala dell’edificio a maggio dello scorso anno dopo una verifica sismica che “ha dato esito negativo”. Una verifica che l’Agrario contestò, ma che portò alla chiusura dell’aula magna e di 16 aule.
Il Libero Consorzio, si legge nella nota, “in data 05/07/2021 ha pensato di sopperire alla carenza di aule, mediante l’utilizzo temporaneo dell’attuale sede del “Convitto” annesso al complesso scolastico, riadattando le 14 stanze in altrettante aule per una capienza di circa 220 studenti. Il tutto nel pieno rispetto delle vigenti norme in materia di edilizia scolastica e di sicurezza, con contestuale mantenimento della funzione convittuale attraverso il trasferimento dell’utenza in struttura ricettiva pubblica/privata, i cui costi sarebbero stati a carico del LCC di Trapani”.
Una proposta che era stata già adottata nel 2015, quando erano in corso i lavori di ristrutturazione del convitto, con la copertura finanziaria garantita dalla allora ex Provincia, per un periodo di circa un anno e mezzo, “senza che ciò abbia causato alcun problema di natura sia gestionale che didattico”.
“Oggi - continua il Commissario Cerami - tale soluzione è stata rifiutata dal Dirigente Scolastico dell’Agrario-Alberghiero “Damiani” senza alcuna motivazione”.
A ridosso dell’inizio dell’anno scolastico, si legge nella nota del Libero Consorzio, il Dirigente scolastico del Damiani ha chiesto 13 aule e il LCC ha invece proposto due soluzioni: l’edificio di c.da Cuore di Gesù che può ospitare 7 classi e alcuni locali di via Trapani, attuale sede dell’I.T.T.E. “Garibaldi” che può ospitare 6 classi. Il LCC di Trapani si è pure impegnato a sostenere le spese di trasporto per le attività infrascolastiche.
Soluzioni però non accettate dall’Agrario. La cosa fa arrabbiare il commissario dell’ex Provincia. “Appare chiaro, a questo punto, che la polemica montata dal Dirigente scolastico dell’Istituto Agrario-Alberghiero “ Damiani” mira a ottenere l’utilizzo dell’immobile attualmente in uso alla Facoltà di Enologia di via Dante Alighieri 120, ma che a regime risulta assegnato all’I.T.E.T. “ G. Garibaldi”, che come è noto consentirà l’eliminazione definitiva di uno dei fitti passivi più onerosi a carico del LCC di Trapani (184.683,63 €). La strumentalità della richiesta del Dirigente scolastico - continua Cerami - risiede nel fatto che ad oggi tale struttura non risolverebbe il problema della carenza di aule, in quanto la stessa può essere utilizzata legalmente al momento per le sole tre classi già concesse all’Istituto “Damiani” e per quelle in uso dell’Università assegnataria, per un numero di utenti inferiore contemporaneamente a 100 unità e quindi insufficienti per le esigenze di aule dell’Istituto Damiani”.
“A ciò va aggiunto che l’edificio in questione che ospita l’Università e le tre classi dell’Agrario “Damiani”, come già indicato in numerose occasioni, necessita di lavori di adeguamento antincendio, il cui progetto, già acquisito dall’Ente è all’esame del Comando Provinciale dei VV.F. e richiederà almeno un semestre per essere realizzato. Fino ad allora non sarà possibile superare l’attuale limite massimo di presenze sopra indicato” aggiunge il commissario del Libero Consorzio.
Cerami dice anche che nel corso dell’ultimo anno il LCC si è fatto carico di alcune criticità dell’Istituto “Damiani” procedendo ad una attenta e puntuale programmazione di interventi di ristrutturazione e sistemazione, ottenendo anche la relativa copertura finanziaria per un importo totale di circa 4 milioni di euro mediante fondi propri e finanziamenti Regionali-Statali-Comunitari in corso di esecuzione”.
Uno scontro aperto, quindi, tra l’Agrario e il Commissario dell’ex Provincia, Cerami, secondo cui i disagi che sta subendo l’istituto Damiani sono frutto “solo della mancanza di collaborazione da parte del Dirigente Scolastico dell’Istituto “Damiani”, che amplifica le criticità rappresentate dal fabbisogno degli spazi didattici per perseguire un disegno proprio, mentre questo Ente ha sempre cercato di superare in maniera fattiva tutte le difficoltà proponendo soluzioni ragionevoli e percorribili, nel rispetto sia delle vigenti normative in materia di sicurezza che delle attività didattiche”.
Cerami non ha dubbi che si riuscirà a portare a casa il piano di razionalizzazione degli edifici scolastici e che “medio tempore” si risolveranno le criticità di due dei più frequentati istituti di Marsala. “L’unico scopo è consegnare a entrambi una sede dignitosa e moderna”.
In questo contesto si cerca di capire anche cosa succederà con l’Istituto audiofonolesi che avrebbe dovuto ospitare l’Università. Ma è stata scongiurata la chiusura nelle scorse settimane, e la situazione potrebbe complicarsi ancora di più.