ELEZIONI DEL PARLAMENTO – 25 SETTEMBRE 2022
Votare! non votare! E allora? Qual è il problema? Nessun problema. Sono andato sempre a votare. Stavolta, quando ho visto come venivano preparate le liste elettorali, per la prima volta, ho esclamato: non ci vado! E invece ci vado. Dopo la sfuriata che mi sono fatto contro questa legge elettorale, mi son detto: eh no! Questo favore non glielo faccio.
E va bene, anzi va male. Noi elettori, ( all’ingrosso 45 milioni di cittadini italiani) non possiamo scegliere i candidati con il voto di preferenza. Nell’uninominale possiamo scegliere se far vincere questo o quello o quell’altro ma, alle volte, non conosciamo nessuno dei tre. Insomma il TERRITORIO non esprime propri candidati alle elezioni del PARLAMENTO.
Però, il PARLAMENTO ( deputati 400, senatori 200 ) sarà comunque eletto. E per cinque anni farà le leggi, controllerà il Governo, eleggerà il Presidente della Repubblica, ratificherà i trattati internazionali e le leggi varate dall’Unione Europea ( cioè da noi stessi assieme agli altri 26 Paesi ). A proposito dell’U.E: ci si lamenta che l’ ”Europa ci impone….” L’Europa non ci impone mai niente. La nostra sovranità, come quella degli altri 26 Paesi, è salva, perché quando applichiamo una norma dell’U.E avviene DOPO che il nostro Parlamento – con qualunque maggioranza e Governo – ha approvato quella “ legge” proposta dall’U.E. e l’ha fatta diventare legge dell’Italia.
Che faccio? Anche se non voto io, altri voteranno, il Parlamento sarà eletto e controllerà tutto, anche i decreti del Governo, che se non vengono approvati dal Parlamento finiscono nella spazzatura. E allora? Me ne frego dei candidati e voto per un partito o per una coalizione. Nemmeno mi informo di chi ci sia in lista. Ma mi informo, questo sì, sui programmi dei vari raggruppamenti.
Ho partecipato a quasi tutte le elezioni del Parlamento da quando è nata questa Repubblica. Avendo raggiunta l’età richiesta, ho cominciato a votare dal 1961. Gli scontri tra i partiti in campagna elettorale erano quasi sempre feroci ( le polemiche di oggi sembrano barzellette al confronto ), ma c’erano due questioni che non erano in discussione: 1) la collocazione internazionale , 2) la Costituzione, nei suoi princìpi fondamentali.
La novità straordinaria e sorprendente di queste elezioni del 2022 mi sembra essere, invece, proprio la messa in discussione di quelle due questioni. Se la Russia di Putin non avesse aggredito l’Ucraina, l’ORDINE INTERNAZIONALE sarebbe ancora quello della “Globalizzazione delle merci, dei commerci e dei soldi”, anche se pieno di nuove difficoltà a causa della pandemia globale da Covid-19. Ma l’aggressione di un Paese confinante con la motivazione di sottomettere quella popolazione agli interessi della “grande potenza”, ha fatto risorgere la Guerra Fredda, ha spezzato la globalizzazione, sta smuovendo le grandi potenze nucleari ed economiche a rivedere tutti i rapporti reciproci. Non solo: se la Russia vincesse, sarebbe confermato nei fatti il diritto di una grande potenza di sottomettere i piccoli Stati, finirebbe definitivamente il tentativo difficilissimo di affermare un Diritto internazionale, che tutti ( tutti, dall’Ungheria con i suoi 10 milioni di abitanti alla Cina con il suo miliardo e mezzo), sono tenuti a rispettare.
Quando si dice che, per risolvere i problemi dei cittadini, come prima cosa bisogna riformare la COSTITUZIONE, non è chiaro che cosa si voglia fare. Nella Costituzione troviamo, per esempio, che i cittadini sono tutti uguali di fronte alla legge, che ad ogni cittadino deve essere data la possibilità di usare nel modo migliore le proprie capacità, che ad ogni cittadino deve essere garantita una retribuzione economica che permetta una vita dignitosa. Si dice: non è stato fatto oppure che è stato fatto in maniera meschina, piena di errori. Sì, ma che c’entra? E’ il Parlamento che deve attuare la Costituzione, e in questi 75 anni ha fatto ben poco per garantire quei diritti a tutti. Sì, qualcosa di importante è stato fatto con la scuola dell’obbligo (gratuita, ma quanto? con i libri e molto altro a carico delle famiglie!) e con il Servizio Sanitario Nazionale ( non più nazionale ma frammentato alle Regioni). Certo, il nuovo Parlamento avrà problemi enormi da affrontare, non certo cambiando la Costituzione, ma applicandola e, soprattutto, stando molto attento ai soldi ( che non abbiamo ) e agli enormi debiti ( che abbiamo ).
Ecco. La Costituzione e la collocazione internazionale. E non sbandieriamo soldi che non abbiamo! Questi mi sembrano i problemi di fondo.
Altro che non votare!
Giovanni Lombardo