Il traffico di cocaina tra Palermo, Mazara e Marsala è al centro di un procedimento approdato davanti al giudice delle udienze preliminare Sara Quittino e che vede imputate dieci persone.
Il volto più noto è quello del 78enne palermitano Mario Marretta, che in passato è stato più volte arrestato dalla polizia di Marsala per fatti di droga. Nel 2006 e nel 2013 mentre trasportava stupefacenti da Palermo verso Capo Boeo.
Oltre che per Marretta, il processo è stato chiesto dalla Procura anche per i palermitani Paolo Rovetto, di 28 anni, Salvatore Puntaloro, di 39, Pietro Mirko Giardina, di 32, Vincenzo Pizzo, di 49, Roberto Mangano, di 31, per i marsalesi Giuseppe Bonafede, di 41, residente a Petrosino, Vincenzo Crimi, di 61, Giovanna Valentina Marino, di 33, e per il mazarese Francesco Maragioglio, di 46.
Tra gli avvocati difensori, Riccardo Bellotta, Antonino Carmicio, Piero Marino, Filippo Gallina, Barbara Gianpino e Manuela Canale.
Adesso, davanti al giudice delle udienze preliminari Sara Quittino, tranne due che hanno chiesto di patteggiare la pena (Marino e Maragioglio), tutti gli altri imputati hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. In tal modo, in caso di condanna, potranno godere su un terzo di sconto sulla pena prevista dalla legge.
La prossima udienza davanti al gup, per repliche del pm e sentenza, si terrà il 22 novembre.
L’indagine, a suo tempo coordinata dal pm Antonella Trainito (adesso alla Procura di Trapani) è relativa al 2014 e si basa principalmente su una serie di intercettazioni telefoniche, che hanno svelato la presunta rete dei traffici di stupefacenti.
E’ probabile che l’indagine abbia preso le mosse dal monitoraggio dei movimenti di Mario Marretta, che nel febbraio 2013 venne arrestato, a Strasatti, dalla polizia del commissariato marsalese mentre in auto, sulla statale 115, nel tratto tra Mazara e Marsala, trasportava due chili di hashish, uno di marijuana e 55 grammi di cocaina. Droga destinata al mercato marsalese. Marretta venne inseguito e bloccato dai poliziotti che lo videro sfrecciare, al volante di una Pegeout 207, sulla statale 115. Il Marretta, colto di sorpresa, dopo essere stato raggiunto, abbassò le “sicure” degli sportelli nell’improbabile, quanto infantile, tentativo di sfuggire al controllo. Agli agenti della sezione investigativa, che su auto civetta stavano effettuando un servizio di controllo del territorio, furono sufficienti pochi secondi per scoprire la presenza sull’auto della droga.
Sempre a Strasatti, il Marretta era già stato arrestato dalla polizia ai primi di giugno del 2006. Anche allora in flagranza di reato. Il pregiudicato palermitano era fermo dentro una fiammante Lancia Y blu, all’interno della quale gli agenti trovarono 71 grammi di cocaina purissima. Marretta, probabilmente, stava attendendo l’arrivo di qualche spacciatore locale. Lo stesso pregiudicato era finito in carcere nell’ambito di altre due operazioni antidroga effettuate dalla polizia. Prima nel maggio del 1994, assieme ad altre venti persone (operazione “Sentieri”) e poi nell’aprile 2008, quando il gip Sergio Gulotta, a conclusione di una lunga e complessa indagine che consentì di fare luce sui traffici di droga sull’asse Palermo-Marsala, firmò dieci ordini di custodia cautelare. Un’indagine, quest’ultima, avviata nel 2006 e condotta con vari appostamenti e intercettazioni, ambientali e telefoniche. Attività che consentirono anche il sequestro di circa 500 grammi di cocaina e di tre chilogrammi di droga tra hashish e marijuana, con arresto in flagranza di diversi spacciatori e “corrieri”.