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07/09/2022 08:10:00

Verso le Politiche. Gli effetti del taglio ai parlamentari. Letta pensa a come perdere bene

Il 25 settembre gli italiani saranno chiamati a eleggere per la prima volta un parlamento composto da 400 deputati e 200 senatori. Un cambiamento che riguarda diversi profili. Come il rapporto tra eletto ed elettore o il funzionamento delle aule parlamentari.

Da un lato infatti, considerando solo le camere basse, l'Italia diventa ora il paese europeo con il rapporto minore tra numero di deputati e abitanti. Dall'altro il taglio dei parlamentari impone di rivedere le regole che disciplinano i lavori d'aula. Tuttavia a oggi solo il regolamento del senato è stato rivisto. In ogni caso solo nel corso della prossima legislatura si potrà concretamente valutare se questi cambiamenti avranno un effetto positivo o negativo sull'attività parlamentare.

Qui un approfondimento di Open Polis.

La riunione del Pd

Su Zoom si è tenuta una riunione dei candidati del Partito Democratico, durante la quale il segretario Enrico Letta li ha incoraggiati – «abbiamo 17 giorni per cambiare completamente la storia del nostro paese ed evitare che l'allarme per la democrazia italiana diventi realtà» – ma ha anche commentato in maniera un po' rassegnata l'andamento della campagna elettorale. Il video lo trovate qui. In sostanza Letta dà per scontata la vittoria della destra, e chiede agli elettori «un voto utile» per il PD e non per il M5S o il Terzo Polo. «Un più 4% [di voti] a noi, oggi, ci consentirebbe di tenere la destra sotto il 55% [dei seggi]», ha detto il segretario del PD.

Letta sembra suggerire che il suo obiettivo sia perdere bene, cioè impedire che la destra ottenga i due terzi dei seggi in Parlamento che le consentirebbero di cambiare la Costituzione senza passare dai referendum. Letta, insomma, esclude la possibilità che il centrosinistra superi la coalizione di destra il giorno del voto.

Mèlenchon incontra De Magistris

Jean-Luc Mèlenchon, il leader de la France Insoumise, incontra oggi a Roma in un’assemblea pubblica il capo di Unione popolare Luigi De Magistris, Marta Collot e Giuliano Granato, portavoce nazionali di Potere al Popolo e candidati di Unione popolare.

La Lega presenta esposto contro Meta

Un gruppo di parlamentari della Lega ha annunciato di aver presentato un esposto all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) contro Meta, la società del fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, chiamando in causa una condotta scorretta del gruppo nell’attuale campagna elettorale. Secondo i leghisti, Meta «sta arbitrariamente oscurando e inibendo la divulgazione di contenuti delle pagine dei parlamentari della Lega e in generale di gruppi riferiti al centrodestra». Non è chiaro di che contenuti si tratta, ma nella nota i parlamentari specificano di aver parlato con Meta senza aver ricevuto risposta. «Tutto ciò accade senza alcuna ragione o evidenza comunicata agli utenti, in un momento delicato come quello della campagna elettorale in cui dovrebbe prevalere più che mai il pluralismo della comunicazione».

Grillo contro le Olimpiadi invernali

Beppe Grillo ha attaccato i Giochi invernali del 2026. Hanno «un forte impatto ambientale e un costo a carico dello stato di oltre 2 miliardi di euro», ha scritto Grillo sul suo blog.

Per Conte i decreti sicurezza sono un errore

Il presidente del M5s Giuseppe Conte ha detto che i decreti sicurezza varati durante il suo governo per volere dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini sono stati un errore «in buona fede», soprattutto perché non affrontavano il tema dell’integrazione.

Tajani vuole un ministero all’estero

In un’intervista al Messaggero, il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, ha detto che il partito propone di «dare vita a un ministero per gli italiani all’estero» per aiutare i «connazionali che hanno lasciato il paese».

Letta esclude un governo con Meloni

«Noi il governo con Meloni e il centrodestra non lo faremo», ha detto il segretario del Partito democratico Enrico Letta a LaPresse. In caso di sconfitta il partito starà all’opposizione.

DI MAIO. "Per Impegno Civico, il primo atto della nuova legislatura sarà portare in consiglio dei ministri il decreto Taglia Bollette per ridurre dell’80% i costi energetici delle famiglie del ceto medio e in povertà, come già abbiamo previsto di fare per tutte le imprese, dai piccoli bar alle grandi aziende manifatturiere. Un provvedimento di emergenza che coprirà almeno l’arco di un trimestre, da ottobre a dicembre. Impegno Civico lavora per proteggere gli italiani da un autunno che si annuncia difficilissimo sotto il profilo del caro prezzi e del caro energia. La Cgia di Mestre ha calcolato che abbiamo 9 milioni di persone a rischio di povertà energetica: significa che andando avanti di questo passo, tra poche settimane 4 milioni di famiglie italiane non potranno permettersi il riscaldamento di casa, la bolletta della luce o il gas per cucinare. Nella sola Sicilia sono a rischio povertà energetica oltre 722mila famiglie, ovvero quasi 1,8 milioni di persone. In pratica, in media una famiglia su tre rischia di avere serie difficoltà economiche ad affrontare l’autunno e l’inverno con gli attuali costi energetici. Cos'altro deve accadere per poter intervenire ed evitare una catastrofe sociale?" Così Luigi Di Maio, leader di Impegno Civico.

LO CURTO. “Apprezzo molto la scelta della Lega di Matteo Salvini di dare autentica rappresentanza territoriale alla Sicilia per Camera e Senato, candidando nell’Isola donne e uomini con forte e indiscusso radicamento, e senza fare ricorso a soggetti da catapultare qui da altre regioni in qualche collegio sicuro. In più con le liste di Prima l’Italia-Lega alle elezioni regionali daremo una classe dirigente a questa formazione politica che certamente saprà incidere non solo nella politica regionale ma anche nella cultura e nel sentimento dei cittadini. La Lega ha lasciato alle spalle, da tempo, i toni critici con i quali aveva esordito trent’anni fa nei confronti del Meridione, ed i cittadini siciliani impareranno a stimarne l’azione di governo sia in Regione che a livello nazionale. Per questa ragione chiedo un impegno chiaro a Matteo Salvini nel dare attuazione concreta alla riforma costituzionale che ha modificato l’articolo 119 della Carta riconoscendo alla Sicilia ed alle altre isole gli svantaggi derivanti dall’insularità. Mi sono battuta nel parlamento regionale per far approvare la legge voto da cui è nata la riforma costituzionale. Il prossimo govenro dovrà riconoscere 7 miliardi l’anno alla Sicilia, indispensabili per superare il gap che ci vede distanti dall’economia florida del Nord. Prima l’Italia concorre per fare crescere il Pil in Sicilia, per difendere le nostre imprese e per dotare la regione di moderne infrastrutture”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, deputata di Prima l’Italia e candidata all’Assemblea regionale siciliana.