Su Tp24 lo dicevamo da tempo: c'è qualcosa che non va in alcune aste giudiziarie che si tengono al Tribunale di Marsala. Un vero e proprio mercato parallelo degli immobili, dove il principio dell'offerta al miglior acquirente viene però a volte calpestato da un giro di pressioni, che sfociano nelle minacce e nelle violenze, e in giri poco trasparenti. Immobili di pregio venduti per due euro, altri ancora che invece, nonostante abbiano un mercato, non si vendono mai. Ovviamente non bisogna generalizzare, ma il quadro che viene dall'ultima inchiesta antimafia è sconfortante. La famiglia mafiosa dei Raia, infatti, era capace di influenzare le aste giudiziarie.
Che il settore delle vendite giudiziarie fosse alquanto bordeline era cosa nota ma lo stato desolante del settore è ora certificato dall'attività della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.
Numerose aste bandite presso il Tribunale di Marsala, che negli anni, nell’attribuzione di incarichi e controlli non è stato nel passato molto trasparente, sono state oggetto dell’attenzione mafiosa, così come descritto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo.
Alcuni degli arrestati sono infatti indagati per aver turbato alcune aste incardinate presso il Tribunale, in particolare Antonino Raia e Francesco Pulizzi sono accusati di aver impedito e turbato la vendita giudiziaria relativa alla procedura fallimentare n. 8/2009 del Tribunale di Marsala avente ad oggetto l'immobile di proprietà della CO.M.A.I. s.r.l.. I due si sono prodigati per allontanare dalla partecipazione all'asta chi era interessato. E garantivano ad Anna Maria Sciarrino e Nicolò Marino che l'asta sarebbe stata a loro aggiudicata estromettendo altri potenziali partecipanti, previa corresponsione di una somma di denaro di diecimila euro destinata, fra l'altro, alle famiglie dei detenuti di Cosa nostra.
Francesco Pulizzi, fondatore dell'agenzia immobiliare Laguna Blu, è noto alle cronache giudiziarie, è stato infatti già condannato per bancarotta fraudolenta.
Sempre i Raia e Pulizzi sono indagati, inoltre, per aver impedito e turbato la vendita giudiziaria relativo ad una procedura esecutiva avente ad oggetto un immobile di Marsala di proprietà di Vincenzo Catarinicchia. In particolare Rallo, Raia Antonio, Raia Francesco e Pulizzi garantivano a Gaspare Sparla che l'asta sarebbe stata a lui aggiudicata estromettendo altri potenziali partecipanti, previa corresponsione di una somma di denaro pari ad almeno 15mila euro destinata in parte al Catarinicchia e in parte a Cosa nostra.
Ancora, Raia, il capomafia Francesco Luppino detto “Nuk”, Piero di Natale, Francesco Pulizzi, sono indagati per aver impedito e turbato la vendita giudiziaria relativa alla procedura esecutiva n. 3/2015 R.G.E. del Tribunale di Marsala, avente ad oggetto un fabbricato di proprietà della Mediterraneo Società Cooperativa a.r.l e allontanato dalla stessa gli offerenti; in particolare, garantivano a Giovanni Indelicato, interessato all'acquisto, che nessuno partecipasse all'asta e allontanavano a tal fine potenziali acquirenti.
Sempre Raia e Pulizzi, questa volta con Antonino Cuttone, Marco Manzo, M. S., sono indagati per aver impedito e turbato la vendita giudiziaria relativa alla procedura esecutiva n. 9/2018 R.G. del Tribunale di Marsala, con doni, promesse e collusioni, avente ad oggetto un complesso edilizio di proprietà della Pinta Zottolo s.p.a. (adibito alla struttura alberghiera denominata Greta Hotel) e allontanato dalla stessa gli offerenti.
Tutte vendite immobiliari al pubblico incanto in cui spesso, è risaputo dagli addetti ai lavori, si aggirano individui che ne turbano l’aggiudicazione. Oggi ciò è certificato dal Gip di Palermo che ha condiviso le risultanze dei pubblici ministeri palermitani.
Più in genrale, isoggetti a disposizione del Raia, che garantivano una interfaccia "pulita" all'uomo d'onore nella gestione delle operazioni, erano Stefano Putaggio - attivista del Movimento Cinque Stelle di Marsala, candidato alla elezioni amministrative del 2020- e Francesco Pulizzi; i tre mantenevano i rapporti e avviavano i contatti con i soggetti a vario titolo interessati alle procedure (potenziali acquirenti, professionisti del settore incaricati della gestione della procedura esecutiva) garantendo al Raia di “uscire allo scoperto" solo laddove assolutamente necessario.
Pulizzi, in particolare, poteva contare su una vasta esperienza nel settore giacché la sua famiglia era titolare della Laguna Blu s.a.s., agenzia immobiliare cessata il 25 febbraio 2020 nonché della Laguna Blu costruzioni s.r.l., costituita il 28 febbraio 2018 della quale Nino Raia, peraltro, risultava essere stato assunto sia dal 3 aprile al 31 luglio 2018 sia dal 2 gennaio al 31 marzo 2019 beneficiando, nei restanti periodi, dell'indennità mensile per la disoccupazione involontaria.