Ci sono anche i fratelli Raia tra gli arrestati dell'operazione antimafia di oggi. Si tratta di Antonino Raia, del '62, e di Francesco Raia, del '67, figli del boss Gaspare Raia.
L'accusa per i due, volti noti alle cronache sulla criminalità organizzata cittadina (qui un vecchio articolo, del 2009, di Tp24) è quella di aver cercato di riorganizzare la famiglia mafiosa a Marsala, impartendo direttive e tenendo incontri e riunioni, tenendosi in contatto con le famiglie delle altre città.
Per Francesco Raia c'è anche l'accusa di estorsione ai titolari del Bar Fiocca di Marsala, costretti, con minaccia e violenza, a non sostituire le slot machine di proprietà di Salvatore Giorgi, all'interno del loro locale. Il tutto avveniva nel 2018.
Altra estorsione: con violenza e minaccia, ha costretto la signora Maria Paola Saladino e Antonio Pone a corrispondere una somma di denaro pari ad almeno 90 miale euro, per il trasferimento di un immobile di proprietà della Saladino. Addirittura Antonio Pone è stato ferito con un'arma da taglio dallo stesso Francesco Raia. 30.000 euro invece la somma che ha dovuto versare Vincenzo Conticelli.
Antonino Raia, insieme a Francesco Pulizzi, ha partecipato alla turbativa di un'asta relativa alla procedura fallimentare n. 8/2009 del Tribunale di Marsala avente ad oggetto l'immobile di proprietà della CO.M.A.I. s.r.l. Raia e Pulizzi avevano garantito ai signori Anna Maria Sciarrino e Nicolò Marino che l'asta sarebbe stata a loro aggiudicata estromettendo altri potenziali partecipanti, previa corresponsione di una somma di denaro pari ad almeno diecimilae euro destinata, fra l'altro, ad associati di Cosa nostra detenuti.