24 giorni al voto. Il pressing su Draghi per le bollette, il Pd su TikTok
Mancano 24 giorni al voto. A tenere banco, in questa fiacca campagna elettorale, è la crisi energetica, con il prezzo del gas alle stelle.
I partiti pressano Draghi perché intervenga subito sul caro bollette. Il provvedimento forse arriverà già la prossima settimana.
Tenere basse le bollette per privati e aziende sarà il primo obiettivo del nuovo governo. Negli ultimi giorni sembra essersi mosso qualcosa a livello europeo: nella prossima riunione dei ministri dell'Energia dell'Unione Europea, prevista per venerdì 9 settembre, si discuterà sia di un tetto massimo al prezzo a cui acquistare gas russo – una misura proposta soprattutto da Mario Draghi – sia di superare il legame fra prezzo dell’elettricità e prezzo del gas attualmente in vigore nel mercato dell’energia europeo.
Tutti i principali partiti, anche i più euroscettici, da settimane chiedono una risposta europea all'aumento esorbitante dei prezzi del gas: potrebbe concretizzarsi fra non molto.
Il Ppe sostiene Forza Italia
«Sono venuto per sostenere Forza Italia». Lo ha detto il presidente del Ppe Manfred Weber in conferenza stampa con il vice presidente di Forza Italia Antonio Tajani. Ha allontanato i dubbi sul centrodestra: «Ho letto il programma e lì c’è anche una garanzia per l’Europa».
Per Tajani il Terzo Polo non esiste
«Il Terzo Polo non esiste perché arriverà quarto, è una coalizione perla quale è inutile votare». Lo ha detto il vice presidente di Forza Italia Antonio Tajani alla Stampa estera, e ha aggiunto: «Forza Italia non cambierà alleanze»
Salvini riconoscerebbe Gerusalemme capitale
Nell’intervista al quotidiano di destra israeliano Israel Hayom Matteo Salvini ha ribadito di voler riconoscere Gerusalemme capitale di Israele in caso di vittoria del centrodestra, una mossa politicamente controversa, e ha accusato la sinistra italiana di essere antisraeliana e antisemita.
Anche il Pd su TikTok, domani esordisce Zan
Dopo lo sbarco di Silvio Berlusconi, suTikTok da domani arriva anche il Pd. Il primo contenuto sarà affidato al deputato Alessandro Zan e sarà sul matrimonio egualitario e sul ddl contro l’omotransfobia che il Pd ha promesso di portare avanti nella nuova legislatura. Arriveranno contributi anche da Marco Furfaro, che si occuperà della legalizzazione della cannabis e del voto ai fuori sede, e da Chiara Gribaudo, che parlerà al pubblico del social network di precarietà e parità salariale sul posto di lavoro. Il Pd anticipa che il suo canale sarà il luogo per diffondere il suo programma, sfatare fake news e raccogliere idee. Idem sperano anche di «fare “spiegoni” per illustrare e approfondire le posizioni del partito».
Chi spende di più su Facebook
I dati sugli annunci politici che vengono diffusi su Facebook come "contenuti sponsorizzati" sono pubblici: chiunque può sapere quanto spende un certo partito per farsi pubblicità. Pagella Politica ha fatto un po' di ricerche e scoperto che dall'inizio della campagna elettorale il partito che ha speso di più su Facebook è la Lega, con 35.816 euro, più di mille al giorno, spesi soprattutto sul profilo di Salvini. Segue a poca distanza il PD con 33.564 euro. Fratelli d'Italia ne ha spesi "solo" 8.802, di cui però più della metà solo il 27 agosto: sintomo che probabilmente nei prossimi giorni aumenterà gli investimenti. In fondo alla classifica dei principali partiti ci sono Forza Italia e M5S, che finora non hanno investito in pubblicità su Facebook nemmeno un euro.
Meloni in copertina sul settimanale Chi
Giorgia Meloni appare oggi su Chi, il settimanale di gossip del gruppo Mondadori, di proprietà della famiglia Berlusconi. «Se diventerò premier, non rinuncerò a nulla di ciò che riguarda mia figlia Ginevra. Le donne si organizzano sempre» dice.
Nordio contro Meloni sul blocco navale
L’ex magistrato Carlo Nordio, candidato con Fratelli d’Italia, ritiene il blocco navale «impraticabile».Lo ha detto su La7 smontando la proposta della sua leader Giorgia Meloni.
Perché si parla di abolire l'uso di jet privati
È una proposta dei Verdi e di Sinistra Italiana, molto promossa sui social network. È da tempo che si parla di quanto inquinino mezzi del genere. Una ricerca di T&E, un gruppo di ong che si occupa di mobilità sostenibile, ha calcolato che un jet privato produce circa 2 tonnellate di CO2 in un’ora. Per avere un termine di paragone: una persona che vive nell’Unione Europea è responsabile complessivamente dell’emissione di 8 tonnellate di CO2 all'anno.
FERRANTE A SAN VITO LO CAPO. “Una visita doverosa la mia, quella di stamattina a San Vito Lo Capo, per ascoltare tutti i cittadini e le categorie produttive del territorio. Un ascolto che sembra essere mancato in questi giorni da parte dell’Amministrazione comunale”. A parlare è Antonio Ferrante, presidente della segreteria regionale del PD e candidato alla Camera nel collegio uninominale di Marsala per le prossime elezioni Politiche del 25 settembre. Nel mirino le linee guida per il Piano regolatore portuale e le progettazioni per il nuovo porto proposte dalla Giunta guidata dal sindaco Peraino e a cui il Consiglio comunale proprio ha dato il via libera. Ne abbiamo parlato su Tp24. “Nella legittimità di una maggioranza che ti ha eletto, di un programma che hai portato ai cittadini – continua Ferrante - credo che quando si comincia a lavorare su modifiche strutturali ad una comunità bisognerebbe ascoltare tutti, non solo chi la pensa come te. Ecco, io stamattina sono andato per ascoltare, per sentire gli umori e le aspettative di una comunità speciale e straordinaria come quella di San Vito Lo Capo perché una volta eletto vorrò essere il rappresentante parlamentare di tutta San Vito e non solo della parte che mi avrà votato”. Tra le ipotesi avanzate in mattinata anche quelle di creare nuove comunità energetiche per la produzione, la distribuzione e il consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili e non più inquinanti, e il rafforzamento delle norme a tutela dell'ecosistema del mare. Con Antonio Ferrante stamattina a San Vito c’erano anche il segretario del locale circolo del PD, Leo Sieli e la presidente provinciale del partito, Valentina Villabuona.
AIELLO E CONTE. «Conte sostiene che il M5s si sta occupando di Antimafia perché ha candidato due noti magistrati e il fratello di una vittima della criminalità organizzata. Persone delle quali ho un profondo rispetto, ma anche la scorsa legislatura il Movimento ha candidato nomi eccellenti dell’Antimafia, eppure questo non ha impedito la scarcerazione di centinaia di boss mafiosi. Io stessa, testimone di giustizia, sono stata eletta con loro, ma ogni mia proposta è stata bloccata. Conte può anche nascondersi dietro le sue candidature ma dimentica di aver votato la riforma Cartabia». Lo dichiara Piera Aiello, deputata del gruppo Misto, testimone di giustizia e candidata alla Camera con Unione Popolare di De Magistris. «Ieri sera, durante il dibattito per l'apertura della campagna elettorale a Ceglie Messapica, ho posto a Conte una semplice domanda: qual è il programma del M5s per l’Antimafia. Mi dispiace ma, al di là delle candidature “salvaimmagine", non ha saputo dire nulla. Avrebbe potuto parlare della costruzione di nuovi Istituti di pena, dell'assunzione di Polizia Penitenza, di nuovi concorsi nella magistratura, dell'aumento degli stipendi per le Forze dell'Ordine (si registra un suicidio al giorno nel totale silenzio istituzionale), della battaglia contro l'abolizione del 41 Bis, del potenziamento delle commissioni parlamentari di inchiesta che indagano sui depistaggi di Stato e della lotta agli apparati deviati delle istituzioni di cui nessuno vuole sentir parlare. Purtroppo ha scelto semplicemente di criticare me. Prima di dirmi cosa posso permettermi di contestare al M5s sull’Antimafia, si guardi in casa e si informi sulla mia storia e la mia attività parlamentare».