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30/08/2022 06:00:00

Maria Pia Castiglione: "Pronta alla sfida e a rappresentare la provincia di Trapani al Senato"

Maria Pia Castiglione, candidata al Senato nel collegio Plurinominale P01 (Trapani-Agrigento-Caltanissetta-Palermo), è capolista in Noi Moderati. Ha davvero la possibilità di essere eletta, ne è cosciente?

Mi sono resa conto di questa cosa solo quando le liste sono state depositate, è una bella sfida e io sono orgogliosa di rappresentare intanto la mia provincia al Senato e vederla finalmente rappresentata da chi qui ci vive, ci abita, ci lavora e ci investe non solo in economia ma anche in affetti.


Per lei potrebbe essere un ritorno al Senato, i cittadini nonostante la disaffezione alla politica hanno grandi aspettative. Sente questo peso?

Sto incontrando tanta gente, questa non è la campagna elettorale dei grandi eventi e delle mega manifestazioni per due motivi: non c’è il tempo, siamo in estate e con la disaffezione dilagante è difficile riuscire a portare la gente nei comitati. Ci si deve concentrare nel casa per casa, spiegare le ragioni di un voto consapevole e anche della concreta possibilità che io sia proprio la candidata che può rappresentare il territorio a Roma.

Tempi difficili ma lei racconta una storia di coerenza e anche di aderenza alla politica e anche ad un elettorato che negli non l’ha abbandonata.

Godo di una buona credibilità, io sono una professionista, un medico prestata alla politica da sindaco di San Vito Lo Capo a presidente del consiglio comunale per 10 anni sempre della mia città, consigliere provinciale e poi sono stata in Senato. Sempre dalla stessa parte politica, non ho cambiato pelle e l’operazione correttezza e coerenza paga ancora, per fortuna. Credo che i valori dei moderati siano fondamentali all’interno della coalizione di centrodestra e che per questo siano un rafforzativo per il 25 settembre.

Questa legge elettorale però è talmente astrusa che potrebbe nuovamente non consegnare la vittoria al centrodestra, non crede?

Il più grave errore è stato votare e approvare una legge che ha previsto la riduzione del numero dei parlamentari senza adeguare la legge elettorale, un errore che pagano tutti, soprattutto i territori in termini di rappresentatività. Questo accade quando la politica decide di parlare alla pancia delle persone e non alla testa, parlo di quel populismo che ha prodotto danni inenarrabili e che adesso è vittima di se stesso.


La sua, in questa marea di candidati e di collegi incerti, è una candidatura “blindata” e davvero potrebbe essere eletta. Se sarà un governo di centrodestra, stando ai sondaggi e ai patti, sarà Giorgia Meloni premier. E' contenta?

La mia è una candidatura utile al territorio trapanese a tutti il collegio in cui sono candidata, sto spiegando questo agli elettori che si ritrovano in altre liste anche chi non sa nulla della Sicilia. E’ una occasione che non possiamo perdere e nemmeno sprecare, troppo spesso la nostra provincia è diventata terra di conquista e poi dimenticata il giorno dopo l’elezione. Dobbiamo fare squadra e fare la differenza. Se Giorgia Meloni sarà la presidente del consiglio saranno i numeri a deciderlo, mi pare che l’accordo interno al centrodestra sia questo.