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29/08/2022 04:45:00

"Il mio appello al voto per Antonella Ingianni"

È tempo di elezioni e la macchina elettorale com'è noto si è messa in moto su più fronti.

Nel buio dei valzer delle candidature calate dall'alto con nessun collegamento con il territorio, scorrendo le liste di voltagabbana ed arrivisti, di riciclati che del clientelismo hanno fatto la propria fortuna, nell'assenza di contenuti sui quali confrontarsi e con la sempre più probabile avanzata della peggiore destra nella fase più delicata e difficile della storia recente di questo Paese, come un fulmine a ciel sereno si è imposta la candidatura alla Camera dei Deputati di una delle più belle risorse che la Città di Marsala potesse esprimere, Antonella Ingianni.

Antonella non ha bisogno di presentazioni, la sua storia parla per sé.

Professionista stimata ed apprezzata, insegnante, ambientalista sincera.
Donna coraggiosa, tenace, sincera e leale.
Che ha condotto importanti battaglie a viso aperto all’insegna della salvaguardia di ciò che bene comune, che ha lottato senza mai ostentare affinché ciò che è di tutti non si riducesse ad esclusivo appannaggio di pochi.
E’ mio intendimento rivolgere questo appello al voto consapevole a tutte le elettrici e gli elettori della città di Marsala, non soltanto alla nostra gente.
Non mi rivolgo esclusivamente a chi ha creduto o si sforza di credere "nonostante tutto", oltre le delusioni e le disillusioni, alla proposta del centro-sinistra.
Mi rivolgo anche all'elettore di centro e di destra che ha il diritto di non vedere quale suo rappresentante in Parlamento la "quasi moglie" di Berlusconi, così come i soliti notabili buoni per tutte le stagioni…
Nel segreto dell'urna sarà bene riflettere per qualche momento e magari porci alcune domande.
Dove sono stati in tutti questi anni i parlamentari eletti da questo territorio?
Serbatoio di voti da saccheggiare ad ogni tornata elettorale, a prescindere dalle esigenze di una comunità dimenticata da dio, con infrastrutture sempre promesse e mai realizzate, le quali fortune sono da attribuire all'incessante operosità della sua gente, della sua classe imprenditoriale, del mondo agrario e della sua filiera, dell'associazionismo che troppo spesso è chiamato a sostituirsi all'amministrazione pubblica strozzata da una burocrazia infernale e da una mediocrità che talvolta fa vacillare le convinzioni di quanti hanno deciso di resistere, di investire le proprie energie e risorse in un territorio straordinariamente pregno di cultura, storia e risorse naturali degne di una nazione intera.
Votare Antonella Ingianni e segnare il simbolo dei Verdi significa oggi riallacciare un filo.
Rimettere al centro della scena politica di questo territorio contenuti importanti, che possono e devono essere i pilastri di una concreta strategia di sviluppo. Uno sviluppo fatto di sostenibilità ambientale, di difesa dei beni comuni, di economia, di lavoro, di giovani e del loro presente oltre che del loro futuro.
Perché il tempo difficile che siamo chiamati ad affrontare, necessita di soluzioni complesse e di figure e competenze in grado di raccogliere la sfida.
Sono profondamente convinto che insieme a lei possa rinascere un sentimento di partecipazione importante, un seme che può germogliare e diventare albero con radici profonde.
Voglio prendere parte a questa battaglia, dare il mio contributo e auspico che quanti si rivedranno in queste parole possano farsi megafono.
Vi diranno come spesso accade del "voto utile".
Bene, Antonella Ingianni è candidata al vertice della lista per il proporzionale alla Camera nel nostro collegio, per "Europa Verde – S.I"
Questo vuol dire che la città di Marsala potrà fare la differenza.
E’ la città più popolosa della provincia e se lo vuole può far pendere il piatto della bilancia.
Da quanto tempo manca alla quinta citta della Sicilia una rappresentanza autorevole e che non sia il frutto di accordicchi di palazzo?
Eppure c'è stato un tempo in cui la città di Marsala ha potuto vantare una centralità politica, prima che una classe dirigente miope la costringesse all'isolamento.
Non siete stanchi delle solite promesse?
Vogliamo credere ancora che il problema di questo Paese sia l'estensione dei diritti a chi diritti non ha?!
Credete davvero che l’Italia meriti di finire nelle mani di quattro fascisti nostalgici?!
Che debbano tornare sulla scena quanti hanno portato il Paese sull’orlo del baratro?!
Non è forse giunto il tempo di scrivere una pagina nuova?!
Non capita spesso, credetemi, di poter affidare il proprio voto, la più alta espressione della libertà, con l'assoluta certezza che questa fiducia non sarà tradita.
E questa è un'occasione da non perdere.
Il concetto di politica che, su base locale, regionale e nazionale, è stato svilito e ridotto a strumento per esercitare il potere a vantaggio esclusivo dei propri interessi e dei propri accoliti tanto a destra quanto a sinistra, deve tornare a svolgere la funzione che le compete: essere una delle più alte espressioni del “servizio civile”.
E chi ha avuto come me il privilegio di servire la propria comunità ha il dovere di metterci la faccia.
Riallacciamo il filo spezzato.
Facciamolo insieme.
Ognuno di noi può fare la differenza.
Io ci sono.

Daniele Nuccio