Regionali: mille candidati per settanta posti
Le elezioni regionali portano elementi di novità in questa competizione, ci sono degli assenti alla chiamata alle urne.
Tra gli assessori uscenti ha deciso di non ricandidarsi Toto Cordaro, Territorio e Ambiente, non un addio ma una "non corsa" perché l’UDC, partito dove era transitato da poco dopo la rottura con Saverio Romano, si è rivelato vuoto di valori e di persone, lo ha affermato in una nota: “Ci sono dei momenti nella vita in cui un uomo deve preservare il patrimonio di credibilità guadagnato con il proprio duro lavoro e la propria coerenza. In questi 15 anni ho messo me stesso al servizio della Regione Siciliana con impegno e rettitudine, senza perdere mai di vista la strada maestra dell’agire nella legalità e per il bene comune. Sono sempre stato un uomo di centro. Ed è per questo che avevo scelto di tornare nell’UDC. Un ritorno a casa. Ma l’UDC si è rivelato un contenitore vuoto sia di uomini, che di principi. Per questa ragione, non mi ricandiderò alle elezioni Regionali del 25 Settembre. Insieme ai tanti amministratori, militanti e amici, che ringrazio per la vicinanza e il sostegno instancabile, da domani inizia un nuovo percorso politico. Continuerà incessante il mio impegno per i Siciliani. Per ciò abbiamo scelto di sostenere con determinazione e concretezza il Presidente Renato Schifani: la mia comunità politica sarà al suo fianco in questa competizione elettorale. Inizia una nuova grande avventura”.
Non è candidato nemmeno Ruggero Razza, assessore uscente alla Salute (c'è però la moglie, Elena Pagana, ex grillina, ora con Fratelli d'Italia), non correrà il leghista Alberto Samonà, assessore ai Beni Culturali, rinuncia alla corsa anche Marco Zambuto, assessore agli Enti Locali, Manlio Messina, invece, è candidato alle nazionali in quota Fratelli d’Italia. Niente candidatura che per Antonio Scavone, assessore uscente al Lavoro.
Settanta posti all’ARS per mille candidati che dovranno affrontare la competizione elettorale in questa estate ancora calda e con la disaffezione dell’elettore, che non vuole andare a votare.
Ad avere presentaato la lista per la competizione regionale è anche il PCI, Marco Gambuzza è candidato presidente, tuttavia in alcune province non ci sono le firme necessarie per la presentazione: “La partecipazione alle elezioni è divenuta così una corsa ad ostacoli crescenti– commenta Marco Gammuzza, segretario regionale del PCI -un gioco perverso azzoppato da lacci, lacciuoli e impedimenti diversi tesi oggettivamente a colpire al cuore la partecipazione”.
Corsa veloce ora alla campagna elettorale, oltre i nomi in lista in questo momento non si parla dei temi centrali per rimettere l’Isola in carreggiata. Solo nomi di candidati, proiezioni per il 25 settembre, ma sono gli stessi candidati che fanno enorme fatica a dare una visione e una prospettiva di Sicilia, semplicemente perché non ce l’hanno.
Interessati, per lo più, a quel posto all’ARS che frutta ogni mese uno stipendio copioso, ad una fetta di potere, del resto tra i vari candidati c’è chi non ha mai lavorato un solo giorno della sua vita e di fatto è un politico di mestiere.
ARMAO. Una Sicilia digitalizzata in grado di attrarre investimenti, ma anche di alimentare il commercio on line, alla ricerca di nuovi mercati e nuove opportunità di crescita. "E' la mossa del cavallo", come la definisce Gaetano Armao, candidato Presidente della Regione Siciliana, l'uomo del Terzo Polo di Calenda e Renzi, che punta su un programma fatto di innovazione e infrastrutture per diventare Governatore. Armao, attuale vice presidente della Regione nel governo guidato da Nello Musumeci, nel corso di un forum con l'ANSA spiega anche la decisione di lasciar Forza Italia per guidare il Terzo Polo in Siclia.
"La Regione Siciliana viene da cinque anni di governo utile, ma anche da bassezze politiche che hanno determinato uno scollamento del centrodestra, alle prese con una frammentazione inevitabile dell'elettorato. In questa situazione si è aperta una breccia che la mia candidatura può allargare fino alla formazione di una giunta nuova, capace di guardare in faccia il futuro, di rimboccarsi le maniche". Una scelta di campo che non ha mancato di innescare roventi polemiche, a cominciare da quelle mai sopite con il leader di Fi Gianfranco Miccichè: "se dicessi che l'elettorato si è stancato fino alla nausea per gli scontri di potere, culminati in una candidatura di rimessa del centrodestra, sia pure di grande profilo istituzionale (l'ex presidente del Senato Renato Schifani ndr), non direi molto di più di quanto già detto. Aggiungo allora che il lavoro portato avanti in qualità di assessore alle politiche economiche della Regione Siciliana, non solo deve proseguire, ma è appena cominciato". Armao rivendica a questo proposito i risultati raggiunti: "l'inserimento in Costituzione della condizione di insularità, di cui sono stato promotore e motore, con un primo risarcimento ottenuto di 100 milioni di euro. Il debito regionale ridotto da 8 a 6,6 miliardi di euro, nuove risorse regionali per 3 miliardi di euro. Sono solo alcune delle cose realizzate".
Ma c'è soprattutto un altro obiettivo che l'assessore all'economia rivendica: "La Sicilia è oggi uno degli "spazi" più digitalizzati d'Italia: siamo stati capaci di spendere il 95% dei fondi per questa voce destinati dall'Unione europea, mentre prima del mio arrivo ne era stato speso appena il 5%. Siamo la regione con il maggior numero di comuni digitalizzati, il 60% contro il 30% della Lombardia". L'altra grande leva che il candidato del Terzo Polo vorrebbe utilizzare per il rilancio economico della regione è il turismo: "Occorre creare una cabina di regia, per fare del turismo in Sicilia una pianta in grado di dare frutti in ogni stagione. Dobbiamo attrarre il turismo 12 mesi l'anno, quello congressuale, riconvertire a suo uso e consumo le strutture oggi dismesse e improduttive, invogliando gli imprenditori e stimolandoli con agevolazioni fiscali". Un'altra priorità che Armao indica è quella relativa a trasporti e opere infrastrutturali: "Tutti nel mondo politico sanno quanto mi sono battuto per il ponte sullo Stretto. Occorre inoltre rendere Catania davvero vicina a Palermo, completando finalmente l'autostrada. Ma la vera scommessa sarà la cura del ferro: l'Alta Velocità da Catania a Palermo fino a Trapani, una rete ferroviaria capillare e moderna, funzionale alla nostra idea di sviluppo". Un programma che qualcuno potrebbe definire un libro dei sogni, anche se Armao si dice convinto di poterlo realizzare "nonostante i veleni sparsi a piene mani per far fuori il governo regionale, e in particolare il sottoscritto. Una pagina aperta sul futuro - conclude -, da cogliere insieme a tutti quegli elettori che, stanchi dei giochi di potere e delle trame di Palazzo, abbiano a cuore la Sicilia".
ESPOSITO. Tra i sette candidati alla Presidenza della Regione Siciliana c'è Eliana Esposito, 49 anni, attrice, autrice e regista teatrale catanese, che è sostenuta dalle liste di Siciliani Liberi, partito in cui milita dal 2017.
"I partiti non presenti in Parlamento, già penalizzati in campagna elettorale dalla mancanza di mezzi e di fondi, sono stati costretti a raccogliere le firme, per potersi presentare alle elezioni, in piena estate, nel bel mezzo del ferragosto, quando le città sono deserte e tutti sono in ferie. Nonostante queste enormi difficoltà causate dalla decisione, mai presa prima d'ora, di andare al voto nel mese di settembre, ieri siamo riusciti a depositare entro i termini le nostre liste in tutte le nove province" afferma la Esposito.
Tra i punti più importanti del programma di Siciliani Liberi, quelli di natura economica: trasformazione dell'Isola in Zona Economica Speciale Integrata, con riduzione dell'IVA al 10%, dimezzamento del prezzo della benzina, riappropriazione delle risorse finanziarie, introduzione di una moneta complementare. Grande attenzione ai comparti dell'agricoltura, con valorizzazione della filiera corta e del prodotto agro-alimentare siciliano, e della pesca.
La Esposito annuncia che sarà presente nel Trapanese a metà settembre. "Ci rivolgiamo a tutti i siciliani ma in particolare a quelli che non credono più in nessuno e non vogliono andare a votare: vengano a conoscerci e si renderanno conto che chi, come noi, ha la Sicilia nel cuore, mai e poi mai potrà tradirla!".