Regionali, Chinnici rimane. Ma nel Pd è guerra aperta
Caterina Chinnici non lascia la corsa alle regionali, rimane la candidata alla presidenza per le elezioni del 25 settembre, la decisione definitiva ieri pomeriggio: “Ringrazio il Partito Democratico per la nuova proposta di candidatura e per le manifestazioni di sostegno e fiducia che mi sono state rivolte sia dalla Direzione regionale che dai vertici nazionali. L’uscita del MoVimento 5 Stelle dal campo progressista ha stravolto lo scenario, azzerando di fatto lo schema delineato con le primarie di coalizione, ma questo non preclude l'apertura di un nuovo corso. Non volterò le spalle agli elettori, quelli che hanno votato alle primarie e anche i tantissimi altri che sono pronti a sostenermi, riponendo, di questo sono certa, precise aspettative nella mia storia, dandomi una consegna di responsabilità della quale, nel mio ruolo guida, intendo essere garante".
Chinnici, poi, forte del suo impegno chiede lo stesso alla coalizione e a tutti i dem: “A maggior ragione, per questo, mi aspetto che con la giusta unità di intenti si creino in tutti i sensi, anche sul piano delle alleanze, i presupposti per lavorare in totale armonia al progetto di rinnovamento che abbiamo in mente per la Sicilia”.
Immediata la replica di Claudio Fava de i Cento Passi: “Claudio Fava e il Movimento Centopassi hanno una parola sola: saremo in campo con la nostra lista a fianco del PD nella coalizione progressista per sostenere la candidata alla presidenza Chinnici. Ogni altra valutazione la rinviamo al 26 settembre”.
Resta però lo sfacelo dentro al partito dem, in molti chiedono le dimissioni di Anthony Barbagallo. L’area che fa capo ad Orfini, il cui esponente in Sicilia è Antonio Rubino, è molto critica sulla gestione non solo delle regionali ma anche delle nazionali e del partito tutto.
Rubino durante la direzione ha avuto parole molto dure per Barbagallo: “Hai distrutto una comunità, delegittimato storie politiche, attuato sistemi peggiori di quelli dei partiti di destra. La tua permanenza alla guida del Pd rischia di causare una balcanizzazione costante: hai il dovere di farti da parte per salvare il salvabile e consentire che il Pd vada avanti verso la campagna elettorale”.
Le parole di Rubino non sono state prese bene e allo stesso è stato revocato un incarico, lo dice Rubino sui social: "A seguito del mio intervento Barbagallo invece di spiegare le ragioni del disastro che sta determinando, ha pensato di revocarmi l’incarico di coordinatore della segreteria regionale. Ora, chi conosce la mia storia politica (Pci, Ds, Pd) e chi la sua (Mpa di Lombardo, Pd), capisce bene come la sua azione procuri in me esclusivamente un sospiro di sollievo per avermi liberato da un ruolo che avevo accettato di ricoprire su richiesta di molti compagni che, con lungimiranza, volevano che vigilassi su un segretario che già agli albori mostrava di essere un corpo estraneo al Partito e che vive la politica come adesione o meno a una sorta di ‘pensiero unico’, anzi, ‘pensierino”.
E in queste ore le segreterie politiche stanno mettendo mani a tutta la parte burocratica per depositare le liste per la competizione regionale.
Continuerà la notte dei lunghi coltelli, non solo dentro al Pd ma anche in altri partiti dove di tranquillo c’è poco.
LUPO. “Sosterrò le liste del Pd alle prossime elezioni regionali e nazionali e Caterina Chinnici per la presidenza della Regione Siciliana, anche se ho deciso di non ricandidarmi all’Ars per non alimentare una strumentale polemica che danneggerebbe il Partito Democratico. Fin dall’inizio ho precisato che non pretendevo di candidarmi, pur essendo nella condizione di poterlo fare nel rispetto delle leggi e delle regole del Pd. Avevo offerto la mia disponibilità come d’altronde ho sempre fatto, anche in occasione delle recenti elezioni amministrative a Palermo quando, anche su richiesta del partito nazionale, mi sono candidato al Consiglio comunale contribuendo con la mia elezione all’affermazione del Pd, risultato primo partito in città. Ringrazio tutti coloro che, anche in questi giorni, mi hanno incoraggiato manifestandomi il loro affetto e la loro stima”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Assemblea Regionale Siciliana.