Dentro o fuori: l'ultimatum di Fava e del Pd ai Cinque Stelle
Ancora si aspetta. Tra poco si vota, e ancora si aspetta.
E' davvero insostenibile la posizione dei Cinque Stelle in Sicilia, che un giorno si e uno no minacciano di rompere l'alleanza con Pd e Centro Passi per il sostegno a Caterina Chinnici.
Ed è per questo che dai democratici, con un sussulto di orgoglio, è arrivato l'ultimatum. “Dentro o fuori”: il Pd ha chiesto ieri al M5s di dare la risposta entro l’ora di pranzo. Tutto è in mano a Giuseppe Conte, sarà lui a decidere se confermare o rompere l’alleanza progressista in Sicilia. Finora, assicurano i dirigenti siciliani dei 5stelle non c‘è ancora una decisione e si aspetta la chiamata di Conte che ha in mano il dossier Sicilia da giorni. La situazione di stallo sta provocando diversi problemi ai dem per la definizione delle liste per le regionali (si vota il 25 settembre) e soprattutto sta tenendo sulla graticola Caterina Chinnici, che ha vinto le primarie ma che ha sempre sostenuto che la sua candidatura a governatrice è
vincolata appunto all’alleanza che fu fatta per le consultazioni giallorosse. Tant‘è che non c‘è nemmeno l’ombra della lista civica della Chinnici, e sono in tanti a sostenere che c‘è il rischio forte che potrebbe non essere formata.
Dopo tre rinvii consecutivi, alle 14 si dovrebbe riunirà la direzione regionale dei Dem proprio per affrontare il nodo delle liste. Ma tutto a questo sembra legato a stretto filo con la risposta di Giuseppe Conte.
"Da dieci giorni attendiamo che il Movimento 5stelle sciolga le sue riserve. Da dieci giorni aspettiamo che la candidata presidente offra parole chiare su come intende procedere. A poche ore dalla presentazione di liste e listino, abbiamo collezionato solo rinvii e silenzi. Apprendiamo persino dalla stampa di richieste di precisi assessorati presentate dai Cinque Stelle, come se la composizione della giunta fosse un affare privato tra loro e l'onorevole Chinnici. Tutto questo è politicamente inaccettabile.
Se entro oggi non avremo parole chiare su come e con chi procedere in questa campagna elettorale, se non ci sarà immediatamente un luogo di discussione su tutte le scelte strategiche e di governo, vorrà dire che la coalizione progressista non esiste più. E il movimento Centopassi ne trarrà le conseguenze". Lo dichiara Claudio Fava.