Regionali: Turano con la Lega, Guaiana con la Dc di Cuffaro (e Grillo ...)
Le elezioni regionali subiscono il quadro dell’assestamento delle liste nazionali, in Sicilia l’UDC ha grandi difficoltà a realizzare liste che siano competitive in tutte e nove le province della Sicilia. L’unico territorio in cui non hanno problemi numerici è Trapani, poi c'è il deserto, ed è per questo che i big hanno deciso già da settimane di infittire un dialogo con i leghisti, che correranno in Sicilia con il simbolo di Prima l’Italia.
Candidato dentro quella lista ci sarebbe in provincia di Trapani Mimmo Turano, che con molta probabilità finirà anche in un seggio blindato al Senato sempre in quota Lega. Dell’arrivo di Turano in lista con Prima l’Italia si parla, in verità, da qualche settimana e stava nelle cose, l’assessore regionale uscente dalla sua non può sperperare una fortezza elettorale per poi rinunciare al seggio per mancato raggiungimento dello sbarramento in altre province.
Ad affermare poi come stanno davvero le cose il video lanciato sui social da Pietro Marino, consigliere comunale di Mazara, candidato alle regionali prima in UDC e ora in Prima l’Italia: in quel video Marino dice di Turano candidato al nazionale e sempre di Turano, ma con lui, candidati dentro Prima l’Italia.
Non è tardato ad arrivare il commento di Cateno De Luca: “L’UDC siciliano ha preso i giro tutti i candidati! Solidarietà a tutti gli aspiranti candidati dell’UDC Siciliano… La lista non si fa più ed i candidati più forti si dovranno candidare nella Lega. Il segretario regionale DECIO Terrana vuole comunque presentare la lista, svuotata dai Maradona del consenso, per ottenere un posto nel listino di Renato Schifani. La Lega siciliana, non avendo la certezza di raggiungere il 5% regionale, sta accogliendo i candidati più forti dell’UDC che in cambio ha dato qualche seggio blindato a Cesa e Turano”.
E quindi alcuni esponenti dell’UDC, tra cui Decio Terrana, finirebbero dentro la lista della DC di Totò Cuffaro, che si era partito volendo formare una nuova classe dirigente ed è, invece, finito per essere imbanditore di liste per politici di lungo corso da Peppe Guaiana a Vito Gancitano di Mazara del Vallo, una lista ancora in bilico e non del tutto completa.
Giacomo Scala è fuori Italia Viva, ha firmato la candidatura con la Nuova DC di Totò Cuffaro, dentro quella lista ci sono anche Peppe Guaiana, Vito Gancitano, la Ventimiglia di Castelvetrano e pare una donna di Marsala in quota Massimo Grillo.
Insomma, le elezioni regionali stanno portando, come sempre accade, a vari posizionamenti per una semi certezza di essere eletti e giammai per ragioni di partito, che in qualche caso non sono mai esistite.
Folgorati sulla via di Fratelli d’Italia alcuni ex grillini, che dopo avere sostenuto il governo di Nello Musumeci con Attiva Sicilia, adesso saranno candidati dentro il partito di Giorgia Meloni, ci sono Sergio Tancredi, Angela Foti, Elena Pagana.
Nel Pd continuano a litigare per il troppo rigore che ha chiesto Caterina Chinnici: nessun candidato con processi in corso. Un giustizialismo che non lascia presagire nulla di buono e che metterebbe fuori alcune candidature con numerosi consensi.
Lo stesso Claudio Fava ha commentato la presa di posizione: “Non entro, per dovuto rispetto, nel merito della lista del Partito Democratico, ma mi sembra sproporzionato e irrituale il veto posto da Caterina Chinnici alle candidature di Lupo, Bosco e Villari. Se per essere messi fuori da una campagna elettorale basta un procedimento penale in corso per reati minori, il rischio di una deriva frettolosamente giustizialista diventa reale ed umiliante per tutti”.