Quest’anno il premio va a Giovanna Taviani, regista del film “Cùntami”, e al cuntista Gaspare Balsamo, tra gli attori protagonisti. Oltre alla proiezione del film su grande schermo, domani 19 agosto alle 20,45, presso il parco archeologico è previsto anche un “cunto” di Balsamo rappresentato dal vivo.
Alla sua diciottesima edizione, il Premio Pino veneziano, promosso dall’associazione Selinunte Cunta e Canta, ha il sostegno dell’assessorato regionale ai Beni Culturali e dell’Identità siciliana, altre all’Ente Parco Archeologico di Selinunte ed il patrocinio gratuito del Comune di Castelvetrano. “Un’occasione per far sì che Selinunte torni a essere terra di incontri e socialità – ha affermato il neo direttore del Parco Felice Crescente - ed è arrivato il momento che le istituzioni del territorio sostengano concretamente questa manifestazione come ha voluto fare l’Assessore Samonà”.
“Il Premio Pino Veneziano è stato ideato per non dimenticare questo originale cantastorie che, per nulla attratto dalle luci della ribalta, preferiva suonare tra i tavoli del suo ristorante di Marinella di Selinunte – ha dichiarato invece Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore che da alcuni anni cura la direzione artistica della manifestazione - Sto lavorando per aprire ad altre forme d'arte come la letteratura, il teatro e il cinema, quella che è oggi tra le iniziative culturali piu? longeve e caratterizzanti di questo territorio”.
Premio molto gradito dalla regista Taviani che in Sicilia ha ritrovato “le contraddizioni tra la bellezza dell’isola e la sua storia di sangue, deserto di fecondità la definiva Goethe. D’altronde Chisciotte, come noi, era il sognatore, sapeva benissimo che non era vero, che i mulini a vento non erano giganti saraceni. Ma ci credeva lo stesso. Per questo sono onorata di venire a ritirare questo premio nella greca e amata Selinunte – ha aggiunto la Taviani - che, chissà potrebbe ispirarmi anche il soggetto del mio prossimo film...”.
“È un piacere e onore immenso ricevere questo prestigioso premio – ha infine commentato Gaspare Balsamo - Riscoprire, ogni volta che torno a Selinunte, nuove storie e aneddoti sulla vita di Pino Veneziano, mi rigenera perché il suo canto respira ancora al centro del Mediterraneo. La sua ricerca e il suo modo di dare musica e racconto ci mostrano come si può rimanere padroni della propria matrice culturale nell’evoluzione delle cose, e per questo Pino sarà sempre uno dei nostri maggiori cantastorie civili contemporanei”.