In sei mesi si sono accumulati oltre 8 mila minuti di ritardo dei treni in transito in provincia di Trapani.
E' quanto emerge dal monitoraggio del Comitato Pendolari Sicilia sul traffico ferroviario nei primi sei mesi del 2022.
In particolare sulla linea Piraineto – Castelvetrano – Trapani sono stati registrati 8.665 minuti di ritardo per 3.540 treni, con una percentuale di disservizio tra ritardi e soppressioni del 13,84%.
Il monitoraggio condotto dal Comitato Pendolari Siciliani in questo primo semestre del 2022 (per alcune tratte esteso da dicembre 2021 a giugno 2022), è stato eseguito su un totale di oltre 25.000 treni distribuiti sulle tratte di maggiore frequentazione
“Nel loro insieme, i valori raccolti mettono in luce ancora una volta le (stesse) problematiche e i disservizi riscontrati sulle varie relazioni per problemi tecnici all’infrastruttura, alle condizioni meteo avverse o altre cause dovute a fatti occasionali-ostruzioni varie lungo linea.
L'obiettivo è sensibilizzare Regione, Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana a rilanciare gli investimenti, ottimizzando parallelamente i tempi di percorrenza riducendo al minimo i tempi di attesa per incrocio che inevitabilmente caratterizzano le tratte a doppio binario.
Contestualmente assistiamo al fatto che, ancora una volta, gli interventi di potenziamento infrastrutturale (es. raddoppio di Ognina) non hanno comportato un aumento delle performance in tale senso (es. riduzione dei tempi di percorrenza). Inoltre le tracce orarie non sono ottimizzate per ridurre al minimo gli incroci su tali tratte a singolo binario” si legge nel report del Comitato.
“La costituzione di un sistema di trasporto ferroviario moderno, efficace ed efficiente in tutto il territorio siciliano, è una questione che dovrebbe far riflettere più di tante altre, che caratterizza questo periodo post-pandemia così difficile per tante famiglie. Forse più che in passato dovremmo essere maggiormente sensibili all’attenzione ambientale e tra queste la possibilità di ridurre i costi di spostamento utilizzando i mezzi pubblici e sostenibili, ?cosa che per tante persone può rappresentare una vera boccata di ossigeno sotto tutti i punti di vista, oltre che un miglioramento significativo della qualità della vita.
Ed è significativo constatare quanto stia crescendo l’organizzazione della rappresentanza dei pendolari, con comitati oggi diffusi in quasi tutte le Regioni italiane, che chiedono più servizi, più treni, puntuali e nuovi. Dare risposta a questa domanda è quanto mai strategico per un Paese come l’Italia, e per questa nostra regione, la Sicilia.
La spiegazione delle difficoltà dello spostarsi in treno quotidianamente verso le principali città siciliane è semplice, basta guardare i dati sugli investimenti per il servizio e per le infrastrutture.
Qualcosa di più è stato fatto in questi ultimi anni con l’intervento della Regione Siciliana che ha, con fondi europei, acquistato 25 nuovi treni ‘Pop’ già in esercizio in alcune tratte ferroviarie, altri 22 nuovi treni bimodali (diesel-elettrici) ‘Blues’ è di qualche giorno fa la notizia che la Regione ha provveduto ad acquistare ulteriori nuovi 12 treni ‘Pop’, portando così ad un rinnovamento totale, con 59 nuovi treni, la flotta del materiale rotabile in Sicilia.
A questi vanno aggiunti i 6 treni ‘Jazz’ entrati in servizio sulla Palermo-Punta Raisi a fine del 2016, come previsto dal Contratto di Servizio Ponte 2015-2016. L’unico intervento della Regione, per l’acquisto di nuovo materiale rotabile risale all’Accordo Attuativo del 2002-2004 relativo al cofinanziando di 46 milioni per l’acquisto dei 40 nuovi treni ‘Minuetto’. Tutto il materiale rotabile già in circolazione e quello che dovrà arrivare verrà dato in ‘Comodato d’Uso Gratuito’ all’impresa di trasporto ferroviario Trenitalia” aggiunge il Comitato Pendolari.
“ Il trasporto ferroviario siciliano in questi ultimi anni sta attraversando momenti veramente difficili, sotto il profilo dei mancati investimenti all’infrastrutture. Sono molti i territori che si sono visti azzerare quasi del tutto il trasporto ferroviario: Siracusa, Ragusa, Modica, Gela, Caltanissetta, Caltagirone, Alcamo-Trapani Via Milo.
La marginalità degli investimenti per il trasporto ferroviario in Sicilia è evidente e gli investimenti statali e regionali premiano la strada a danno della ferrovia?, ma sempre al centro-nord. Il tema appena introdotto deve entrare nell’agenda delle politiche nazionali e regionali,- sottolineano i pendolari - passando attraverso maggiori risorse per il servizio di trasporto pendolare e per le infrastrutture dell’Isola”.