Il voto in Sicilia: Forza Italia vuole indicare il presidente. Le novità
Continua la guerra nel centrodestra siciliano per decidere chi deve essere candidato presidente alle prossime elezioni regionali del 25 Settembre 2022 (a proposito, ieri c'è stata l'ufficialità della data del voto, e la convocazione dei comizi elettorali, ne parliamo qui).
Ieri pomeriggio Forza Italia ha rilasciato una nota con la quale chiede di indicare il candidato presidente. Ecco cosa scrive il coordinamento regionale degli azzurri:
La forza del centrodestra è l’unità. Ed è proprio dalla percezione che i cittadini hanno della nostra coalizione che ogni partito, con propri principi e valori fondanti, trae maggiore forza. Disperdere questo patrimonio di identità significherebbe fare tornare indietro le lancette dell’orologio, commettendo gli stessi errori del passato che hanno spalancato le porte al governo Crocetta. Il peggior governo regionale della storia della nostra Isola.
Abbiamo sostenuto il governo di Nello Musumeci - eletto quale rappresentante di una lista regionale autonoma - e ci riconosciamo in molte delle sue misure ma è mancato quel quid, anche nel rapporto con i siciliani, che potesse spingerci a sostenere un bis. Al di là delle legittime incomprensioni personali che travalicano l’aspetto politico, l’esecutivo Musumeci ha governato in un momento difficile, ma non ha impresso quell’inversione di rotta su molte, troppe criticità dell’Isola.
E in quest’ottica che Forza Italia, partito per decenni più votato della coalizione di centrodestra in Sicilia, ambisce a esprimere la candidatura alla presidenza della Regione. Un onere e un onore che, per generosità e attenzione alle dinamiche della coalizione, non ha mai avuto.
Meno diplomatico è Gianfranco Miccichè, che avvisa: "La candidatura in Sicilia spetta a Fi, altrimenti correremo da soli". Perchè queste parole così dure? Spiega Repubblica che "si rincorrono voci su uno schema di accordo: la Lega otterrebbe la candidatura alla presidenza della Regione, probabilmente con il coordinatore regionale Nino Minardo, mentre la presidenza dell'Ars andrebbe all'assessore regionale al Territorio e capogruppo di Diventerà Bellissima Alessandro Aricò, che alle Regionali confluirà come tutto il suo movimento in Fratelli d'Italia. Un'ipotesi che però non è ancora stata sottoscritta, anche se Fratelli d'Italia non esclude un percorso del genere. Miccichè, invece, insiste sul nome di Stefania Prestigiacomo: l'ex ministra, però, è stata impallinata sia dalla Lega che da Fratelli d'Italia".
In tutto ciò c'è sempre la variabile Cateno De Luca. Ieri, in conferenza stampa, all'Ars, ha fatto le sue previsioni: "Caterina Chinnici si ritirerà domani perchè oggi sarà ufficializzata la spaccatura tra Pd e M5s, la Chinnici è entrata in crisi perchè non è fatta per queste cose, una brava persona che non è abituata a questi giochi. Il segretario regionale della Lega Nino Minardo sarà il candidato del Centrodestra: è riuscito ad acquistare le posizioni che mancavano. L'asse che è prevalso è stato quello di Raffele Lombardo. La partita la vinco io. Sotto il profilo tecnico non c'è dubbio che la ricandidatura di Musumeci sarebbe stata quella più forte. Minardo chi è? Non ha mai amministrato neanche un condominio. Ma questo sarà tema di campagna elettorale".