Guai per la cooperativa Badia Grande. E' stata infatti revocata la partecipazione alla gara milionaria per la gestione dell'hotspot di Contrada Milo a Trapani. Lo ha fatto la Prefettura di Trapani con una nota molto dura, che potete vedere in calce a questo articolo.
Il rappresentante legale della cooperativa, infatti, Antonio Manca, è accusato di truffa ai danni dello Stato. Tra l'altro, per illeciti commessi tra il 2017 e il 2019, proprio ai danni della Prefettura di Trapani.
Classe 1976, Manca è stato rinviato a giudizio per i reati di frode in pubbliche forniture, falso e truffa. Il processo è già cominciato.
Una circostanza che, secondo quanto si legge nel documento di esclusione pubblicato dall’ente, era stata omessa da Manca al momento della presentazione della domanda di partecipazione alla gara d’appalto, nonostante l’avviso di conclusione delle indagini ricevuto già nel luglio del 2021. «Tale omissione - si legge nella nota della prefettura - avrebbe potuto influenzare la decisione sulla gara in corso, inducendo in errore la stazione appaltante e alterare nel contempo anche la par condicio tra i concorrenti».
Stiamo parlando della gestione di un centro, quello di Trapani, che prevede 204 posti e 18 milioni di euro in due anni.
Ad essere esclusa dalla gara non è stata solo Badia Grande, ma anche la seconda offerente in graduatoria, il raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) “La mano di Francesco – Associazione San Marco”, che ha presentato un'offerta anomala, senza fornire adeguate giustificazioni.
Storia travagliata, quella della Badia Grande, asso pigliatutto degli appalti dell'accoglienza. Fondata nel 2007 da don Sergio Librizzi, l'ex numero uno della Caritas di Trapani condannato per induzione alla corruzione, ha gestito in passato il complicato Cara di Mineo e il Cpr di Milo. si occupa principalmente di servizi di accoglienza e integrazione dei migranti. Negli anni ha gestito diversi hotspot, Cara, Cas,Cie e Cpr, e progetti vari a Trapani, Palermo e Messina, ed anche a Lampedusa (appalto da 2,9 milioni di euro, con molte polemiche).
Questa la replica dei diretti interessati alla notizia dell'esclusione della cooperativa sociale Badia Grande dal bando di gara della Prefettura di Trapani per la gestione del centro di permanenza e rimpatrio di Trapani-Milo a causa del rinvio a giudizio del suo rappresentante legale: “In ordine al rinvio a giudizio del rappresentante legale della cooperativa sociale Badia Grande, per una ipotesi di frode in pubbliche forniture contestata alla cooperativa, gli avvocati difensori, Donatella Buscaino e Vincenzo Lo Re , osservano che la cooperativa ha sempre operato in stretta collaborazione con la Prefettura di Trapani, superando costantemente i relativi controlli ispettivi sulla regolarità delle prestazioni eseguite, garantendo una totale e completa trasparenza dei servizi appaltati, come si avrà modo di dimostrare nel corso del dibattimento. In ordine al provvedimento di esclusione, ritenuto palesemente illegittimo, la cooperativa si opporrà presso le sedi opportune al fine di tutelare giudizialmente i propri interessi".
Il provvedimento di esclusione della coop Badia Grande dalla gara per l'hotspot di Milo by La redazione Tp24 on Scribd