Venerdì 5 agosto il palco del teatro a mare “Pellegrino 1880” accoglierà il gruppo “Il Castello delle uova” - uno dei pochissimi di post rock del nostro Paese – che, dopo la scelta compiuta nel 2021 dell’ “asparizione”,
torna a mostrarsi al tramonto per raccontare dei bombardamenti di Marsala del 1943, del martirio del sindacalista Vito Pipitone e della crisi economica del 2008. Un viaggio musicale e narrativo che apre spazi di riflessione in maniera estremamente godibile e fluida
La musica diviene strumento di analisi della condizione del mondo, politica, lucida eppure, psichedelica e a tratti onirica. Un viaggio tra tempo e spazio dove crisi mondiali e soluzioni si incontrano tra note evocative ed effetti sonori, in un discorso musicale che è illuminante e apre spazi di confronto e riflessione. Per il quarto appuntamento della rassegna “’a Scurata Cunti e canti al calar del Sole - Memorial Enrico Russo” il teatro a mare “Pellegrino 1880” accoglierà il gruppo “Il Castello delle uova”, una delle pochissime band di post rock d’Italia che darà vita al concerto “L'enigma del capitale”. L’appuntamento è per venerdì 5 agosto alle ore 19,30 (biglietti 15 euro zona A – 12 euro zona B).
Ad esibirsi saranno: Abele Gallo (batteria), Pietro Li Causi (chitarre), Benny Marano (voce recitante), Ambra Rinaldo (basso), Salvatore Sinatra (piano elettrico e tastiere). Feat. Ninni Arini. A diversi anni dalla pubblicazione di Appunti sonori per una cosmogonia caotica (segnalato da Ondarock fra i migliori album del 2007), il Castello delle uova pubblica il suo nuovo concept, L’enigma del capitale, apparso nel 2020 sui canali digitali, e ristampato nel 2021 in edizione limitata su CD per Seahorse Recordings. “Dopo avere compiuto, nel 2001 la scelta drastica della "asparizione" – spiegano i musicisti – che ci aveva portato a lasciare le scene fisiche, ritorniamo sul palco”. Se adesso il gruppo sceglie di riapparire dal vivo in occasione della Scurata è perché per la prima volta vuole raccontare i bombardamenti di Marsala del 1943, il martirio del sindacalista Vito Pipitone, l’impatto della crisi del 2008”. “Tutto scaturisce da un’immagine – spiega Pietro Li Causi – quella della città di Philadelphia dopo la crisi economica del 2008 (crisi in realtà mai finita) con tutte le saracinesche chiuse. Desolazione, senso della fine. Quest’immagine mi ha riportato alla mente le immagini di Marsala dopo il bombardamento del 1943. Macerie, un paese devastato. La soluzione potrebbe essere la comunità. Da qui la testimonianza dell’operato di Vito Pipitone, sindacalista della Federterra ucciso dalla mafia nel 1947. Di lui sentiremo attraverso la voce di un testimone: Gaspare Li Causi che lo conobbe e con lui partecipò all’occupazione dei terreni incolti come previsto dalla legge Gullo”. È la nascita della comunità, del senso di comunità, che è la soluzione alla crisi. È questa la consapevolezza del disvelamento dell’ “Enigma del capitale”.
Una musica che si fa profetica, secondo un parallelismo con la figura del “poeta vate” che intercetta echi dall’infinito e prevede e ascolta e comprende. Eppure, il concerto è estremamente fruibile e godibile in un percorso che passa dal post rock alle sonorità jazz in maniera fluida.
Info e biglietti su: https://www.scurata.it/lenigma-del-capitale-castello-delle-uova-5-agosto/