Ancora ritardi, e ancora uno slittamento per la fine dei lavori del Padiglione Covid di Marsala. Un’opera che non ha fortuna, cominciata con una messinscena, continuata come un bluff, e ora ritardi su ritardi: sembra avere tutte le carte in regola per essere l’ennesima cattedrale nel deserto.
Secondo le ultime previsioni entro fine settembre dovrebbero concludersi i lavori. Altro che inizio di Agosto, come aveva fatto intendere Tuccio D’Urso, il capo della struttura commissariale per il potenziamento della rete ospedaliera in Sicilia che sta coordinando i lavori non solo a Marsala. Tutto questo, dice D’Urso al Giornale di Sicilia, perchè dal Governo centrale devono arrivare i soldi. E menomale che aveva detto che c’erano già 100 milioni di euro per completare tutta l’opera. Sì, perchè il padiglione, resterà così, come lo vedete in foto, con i pilastri sporgenti. Si fa solo un piano, per adesso, e in futuro gli altri due.
Siamo nel pieno di una nuova emergenza Covid, con gli ospedali che stanno cominciando a soffrire la pressione dell’aumento dei ricoveri, quando si stava già pensando ad una rimodulazione con l’eliminazione dei reparti Covid. Avrebbero fatto comodo i reparti di malattie infettive e i nuovi posti letto da realizzare. Ma i lavori vanno molto lentamente e su 50 progetti 30 sono terminati, gli altri sono in alto mare con ritardi importanti sulla tabella di marcia.
Il piano di potenziamento della rete ospedaliera in Sicilia è così alle prese con l’ennesima battuta d’arresto. E questo perchè da Roma deve arrivare il trasferimento di 37 milioni di euro.
A fronte di poco più di 98 milioni di euro richiesti fino a questo momento in Sicilia ne sono arrivati 62 milioni. Per questo Tuccio D’Urso, a capo della struttura commissariale che gestisce i lavori negli ospedali lancia l’allarme per giustificare i continui ritardi. “Da Roma siamo bloccati da marzo, cercano il pelo nell’uovo, e chiedono continue integrazioni”.
La Regione, eppure, ha dichiarato di aver realizzato 179 nuovi posti letto tra terapia intensiva e sub intensiva e completato i lavori in nove pronto soccorso. Però ci sono notevoli ritardi. “Siamo indietro di un mese, un mese e mezzo”, dice Tuccio d'Urso. Alcune imprese si stanno fermando, “se non arrivano i finanziamenti il rischio è che ci sia un forte rallentamento e che gli interventi programmati possano silttare”. E quindi ecco che se ne parla a settembre, se tutto va bene, per il padiglione Covid di Marsala, e per gli 82 posti di terapia intensiva e sub intensiva previsti in Sicilia.
Lo ricordiamo, il padiglione delle malattie infettive del "Paolo Borsellino" doveva essere pronto a marzo scorso, e prima ancora, la struttura, che doveva essere emergenziale, con lo scoppio della pandemia, presentata nella famosa “sceneggiata” del 3 dicembre 2020, doveva essere completata nel maggio 2021. Tp24, però, scoprì che di quanto detto in quella occasione, non c’era nulla di concreto a cominciare dal progetto esecutivo e dai soldi finanziati.
Man mano si è poi passati dagli oltre 100 posti letto e tre piani, i cui costi di realizzazione prevedevano investimenti per 19 milioni di euro, a soli sedici posti su un piano. E' la stessa Regione che ridimensiona tutto, mettendo nero su bianco che non ci sono somme a disposizione, e che si dovrà procedere solo al primo stralcio, solo un piano.
E tanto per rendere il tutto ancora più complicato e difficile da capire, lo stesso D’Urso ha annunciato che il padiglione Covid di Marsala si farà tutto con un investimento di 100 milioni di euro per il completamento: “La Regione ha detto finanziamo il completamento dell’opera per circa 100 milioni di euro. C’è già il progetto esecutivo ed è pronto per andare in gara”. I tempi? “Per il secondo e terzo piano sono di almeno un anno da quando saranno consegnati i lavori”.
Ora però non ci sono neanche i soldi per andare avanti con i lavori per completare il primo stralcio.