Lunedì scorso avevamo scritto di Roccamena e della processione che non si sarebbe fermata davanti all’abitazione dei mafiosi (potete leggere l’articolo qui). Nella parte finale avevamo riportato un breve stralcio del contenuto del libro “Matteo Messina Denaro, latitante di Stato” di Marco Bova, dove si parlava dei carabinieri di Roccamena che, nel 2012, avevano fermato un’auto con a bordo Nino Lo Sciuto e Gaspare Magro.
Quest’ultimo ci ha scritto una nota, (che riportiamo integralmente di seguito), in cui afferma che il Dott. Antonino Lo Sciuto è “persona adamantina che nulla ha a che vedere con l’omonimo ‘geometra e factotum di Giovanni Filardo, poi condannato per mafia’”.
Abbiamo contattato il collega Marco Bova che, al riguardo, ha confermato che “la lamentela è fondata, perchè in effetti il compagno di viaggio era Nino Lo Sciuto, medico di Castelvetrano e fratello del deputato regionale Giovanni Lo Sciuto. La circostanza - ha aggiunto Bova - sarà corretta nella prima ristampa utile e nella versione ebook del libro”.
Di seguito la nota di Gaspare Magro