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19/07/2022 06:00:00

Turni massacranti, carenza di personale, pronto soccorso intasati. Ospedali trapanesi al collasso

La situazione degli ospedali trapanesi è preoccupante, dopo gli annunci di potenziamento e i timidi accenni ai concorsi, che i medici spesso disertano, la CGIL Trapani lacnai l’allarme: ospedali del trapanese al collasso.


Ad intervenire sulla delicata questione la la segretaria della Fp Cgil Caterina Tusa: "Pronto soccorso intasati, turni di lavoro massacranti e reparti con poco personale".

Tusa denuncia la gravità in cui versano gli ospedali di tutta la provincia ma in particolare quelli di Trapani, Marsala, Mazara del Vallo e Castelvetrano: "La situazione è drammatica, abbiamo una sanità allo sbando. Il commissario straordinario sta per andare via, lasciando problemi enormi. L'acuirsi della pandemia, con l'incremento degli ospedalizzati, l'intasamento dei pronto soccorso e le criticità nei vari reparti dovute all'assenza di medici che fanno la spola con i pronto soccorso, sta mettendo a rischio la salute del personale sanitario e il diritto dei cittadini ad aver garantite prestazioni sanitarie celeri ed efficienti”.

I turni dei medici sono massacranti e le condizioni di lavoro non proprio idonee: "Le lavoratrici e i lavoratori sono oberati di attività - dice la segretaria della Fp Cgil - ormai siamo ai limiti della sostenibilità, anzi si può parlare di impossibilità nel continuare ad assicurare la copertura dei turni. Nei reparti la situazione dettata dalla carenza di personale è preoccupante perché i medici per poter assicurare la presenza nei pronto soccorso sono costretti a lasciare scoperti i propri reparti.

È giunto il momento che le istituzioni di adoperino per rimodulare la sanità trapanese attraverso interventi immediati e urgenti. Auspichiamo che il nuovo manager possa arginare la grave situazione che si registra negli ospedali del territorio trapanese”.

Vecchi problemi che si sommano ai nuovi e che ingessano la sanità del territorio, il cambiare dei manager non aggiunge spesso alcun elemento di novità, nella maggior parte dei casi non conoscono nemmeno i territori e quindi il primo giro è legato proprio alla conoscenza dei vari nosocomi e di tutte le criticità. Passeranno mesi prima che il nuovo commissario avrà il quadro chiaro e questi mesi coincideranno con le elezioni regionali e, dunque, non si esclude un cambiamento poi a vertici.

A lanciare l’allarme anche il M5S, il deputato Giorgio Pasqua sostiene che a breve tutti gli ospedali della Sicilia saranno senza farmaci: “Razza e Armao non hanno risolto i problemi della CUC, la Centrale Unica di Committenza. Si rischia di lasciare i pazienti senza cure e pagare medicinali a peso d’oro. Le case farmaceutiche hanno necessità di sapere quanto devono produrre perché, sia chiaro, non è semplice procurarsi farmaci da un minuto all'altro. La Sicilia rischia, a breve, di trovarsi di fronte ad uno dei più importanti disastri economici ed assistenziali causato da lungaggini, carenze ed inefficienze da parte della macchina burocratica regionale relativamente all’approvvigionamento dei farmaci”.

La questione è legata alle proroghe per le procedure delle gare: “Senza le quali le Aziende sanitarie saranno costrette ad acquistare i farmaci a prezzi più elevati o addirittura saranno impossibilitate a procedere agli approvvigionamenti. A breve scadrà la proroga di una gara strategica per l’acquisizione di farmaci salvavita e ad alto costo per importanti patologie (diabete, artrite reumatoide, malattie infiammatorie croniche intestinali) per la quale ad oggi le Aziende Sanitarie non hanno ricevuto alcuna indicazione in relazione alle attività da porre in essere. La CUC, ormai storicamente sottodimensionata e ben lontana dalla dotazione organica prevista, annaspa con clamorosi ritardi e disservizi per cercare di tamponare situazioni ormai divenute pressoché ingestibili. A tal proposito, non è chiara la strategia che la Regione intende adottare per risolvere le gravi problematiche, quali ad esempio l’incremento della dotazione organica della Struttura o soluzioni alternative. Si profila quindi un danno per i pazienti a causa del concreto rischio di mancato accesso delle terapie nonché un aggravio di spesa per il Servizio Sanitario Regionale”.

Il senatore pentastellato Maurizio Santangelo ha presentato una interrogazione parlamentare per portare all'attenzione del ministro della Salute, Roberto Speranza, la grave situazione in essere presso il reparto di Cardiologia dell'Ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani recentemente denunciata da un paziente anonimo: "Da un lato c'è la carenza di personale che costringe medici e sanitari a turni durissimi, dall'altro l'inaccettabile compresenza nel medesimo reparto di Cardiologia di pazienti affetti da Covid e di pazienti che non sono affetti dal virus. Un fatto molto grave, trattandosi in tutti i casi di pazienti che presentano gravi patologie per i quali il virus rappresenta un rischio enorme. La laconica risposta fornita dall'ASP non può essere certamente soddisfacente. Per questi motivi ho chiesto l'intervento urgente del Ministro della Salute affinché questo adotti tutte le iniziative di propria pertinenza per risolvere le attuali criticità del reparto”.

Denuncia da parte anche del comitato “Orgoglio castelvetranese” sulla situazione del nosocomio di Castelvetrano: “Razza, Musumeci, Damiani, Zappala’ hanno eseguito una sentenza a morte di un intero ospedale di cinque piani di oltre 22.000 metri quadrati costato ben oltre 75 miliardi di lire, inserito in una cittadella sanitaria di oltre 48.000 metri quadrati con annessa pista di elisoccorso abilitata al volo notturno, con parcheggio interno e edifici del distretto sanitario dell’Asp di Trapani”.

Anche il circolo di Fratelli d’Italia di Mazara del Vallo ha denunciato la situazione dell’ Abele Ajello: “Quello messo in atto da questa gestione commissariale dell’ASP “scelta e diretta da certa Politica” con l’accorpamento del reparto di Medicina alla Cardiologia indicando come sede dei ricoveri la Medicina di Castelvetrano ci lascia basiti ma non ci sorprende. Ciò che ci sorprende è la totale assenza e disinteresse alla materia del Primo Cittadino e di tutta l’onorevole rappresentanza parlamentare regionale e nazionale. Oggi è tutto tranne che un DEA di PRIMO LIVELLO e qualcuno non si deve offendere se il nostro nosocomio a causa della Politica cittadina e della Politica esterna a Mazara del Vallo si sta trasformando in una sorta di Poliambulatorio. Concetto ribadito dal Circolo “Orgoglio e Futuro” di Fratelli d’Italia di Mazara del Vallo attraverso gli interventi del massimo consesso civico di Aurelio Norrito e del rappresentante in Consiglio Giorgio Randazzo, sotto l’irritazione di chi ci amministra”.



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