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14/07/2022 12:06:00

Finanziamenti pubblici da record, la partita si gioca sulle competenze

 “Nel nostro Paese non ci sono mai state tante risorse pubbliche a disposizione di chi investe e innova, ma accedervi è tutt’altro che semplice. Occorrono progetti seri, ben scritti e curati in ogni dettaglio”. Salvatore Pipitone, Responsabile Finanza Agevolata di Studio Culicchia e Studio Evoluto, parla con cognizione di causa. E’ infatti da parecchi anni che opera come consulente di imprese per assisterle nella partecipazione ai bandi pubblici per ottenere finanziamenti.

Le risorse delle quali parla sono quelle della programmazione europea 2021-2027, che sta per partire a regime e che mette a disposizione oltre 93 miliardi di euro per le imprese, ai quali si aggiungono le risorse del PNRR, un piano da 224 miliardi per i prossimi sei anni (24 dei quali destinate ad aziende private).
La disponibilità di così tanto denaro è senza dubbio un vantaggio per il nostro sistema economico perché costituisce la base per stimolare gli investimenti. Occorre però non dare mai nulla per scontato. “Di solito chi si rivolge alla nostra azienda lo fa chiedendo subito quali sono gli incentivi a disposizione per la loro attività”, ricorda. Per poi sottolineare l’errore di base di questo approccio: “Piuttosto l’attenzione andrebbe posta sulle finalità del bando e i criteri di selezione, perché sono quelli a fare la differenza tra i diversi progetti presentati”, sottolinea Pipitone, che assieme alle altre risorse tecniche dello studio ha maturato una notevole esperienza nel settore degli incentivi. “Il nostro unico obiettivo è quello di far fruttare tutte le risorse disponibili per ogni impresa ottenendo il massimo punteggio possibile per i clienti”, ricorda Pipitone.

Quali passi bisogna fare, dunque, per avere buone possibilità di accedere ai fondi pubblici? “L’aspetto più importante è relativo all’architettura di progetto: non esiste un programma d’investimento valido per tutti i bandi, va sempre adattato”, ricorda l’esperto. “Per questo il bando non va letto partendo dalle spese ammissibili, ma dai criteri di valutazione. Una idea innovativa che resta nei progetti non ammessi, rimane una idea incompiuta”.

Un altro aspetto fondamentale è la programmazione. “Prendiamo l’esempio del PNRR che prevede diverse missioni in programma, per tutte le misure – prosegue Pipitone - non ci sono date certe di quando verranno pubblicate, ma sappiamo che arriveranno, quindi le aziende farebbero bene a prepararsi per tempo in modo da non farsi prendere alla sprovvista”. Lombardi cita a questo proposito un bando sull’imprenditoria femminile pubblicato a maggio con apertura a giugno scorso che prevedeva l’assegnazione dei fondi a sportello (in base all’ordine di presentazione della domanda). “È stato aperto alle 10 e dopo poche ore – ricorda -, erano già state inviate migliaia di progetti. È chiaro, dunque, come era prevedibile sin dall’inizio, che le risorse si esauriscono in pochi giorni”. C’è poi il caso delle misure, nei quale due terzi delle domande sono state respinte per errori formali nella presentazione.
L’impegno e la cura dei dettagli non dovrebbero venire meno nemmeno dopo aver vinto il bando. “La rendicontazione è fondamentale per evitare brutte sorprese in merito all’erogazione dei fondi per i quali si è stati ammessi”, conclude Pipitone.

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