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08/07/2022 06:00:00

Sicilia 2022. Primarie centrosinistra a rischio flop. A destra spunta Prestigiacomo. I nomi trapanesi

 Le primarie del centrosinistra in Sicilia non stanno avendo il percorso sperato, al momento risultano iscritti davvero in pochi per il voto del 23 luglio, iscrizione necessaria che si può fare fino alla mezzanotte del 21 luglio, per poter accedere al voto online o in gazebo.

Poca roba, i dem sono completamente disinteressati a intestarsi una battaglia, quella di Caterina Chinnici candidata presidente della Regione, che ritengono perdente perchè completamente scollata dai territori.
Ad oggi ci sono poco più di seimila iscritti per tutta la Sicilia, un numero esiguo, altro che partecipazione democratica al massimo se la vedranno tra di loro, i pochi ancora affezionati a questo strumento.
Insomma, candidati sì ma ognuno lasciato da solo, poco apparato di partito , qualche dirigente che in ordine sparso promuove incontri e deboli iniziative.

 

 


E non appassiona più nemmeno il balletto dei nomi che potrebbero finire in lista nel Pd, in provincia di Trapani tra i candidati ci sono Dario Safina, Baldo Gucciardi, Linda Licari, un nome in bilico tra Mazara e Petrosino, e poi determinato ad andare fino in fondo è Domenico Venuti.
A Marsala è arrivato Claudio Fava, ha presentato la sua candidatura alle primarie del 23 luglio, accanto a lui oltre il coordinatore cittadino, Fabio Genna, anche i consiglieri comunali Nicola Fici e Mario Rodriquez, qualche rappresentate del mondo delle associazioni, anche qui c’è una lista da mettere su e non sarà cosa semplice.
Nel centrodestra fa capolino il nome di Stefania Prestigiacomo, carta giocata da Gianfranco Miccichè per uscire dalla stagnazione in cui sono finiti e per cercare di stoppare l’ascesa di Cateno De Luca, che con la Preastigiacomo ha buoni rapporti.
Si tratta dell’ennesimo nome buttato nell’agone politico ma che ha poca aderenza, magari potrebbe anche montare vista la scissione interna sul Musumeci bis.


De Luca non ha perso tempo ha chiarito al rientro da Roma la sua posizione: “È evidente che la mia incursione romana ha già sortito i primi effetti Gianfranco Miccichè sembra sia talmente disperato da aver adesso provato a puntare su Stefania Prestigiacomo quale candidata alla presidenza della Regione per il centro destra. Si stanno riproponendo a Palermo le stesse dinamiche che abbiamo visto a Messina con la sindrome del pastazzu! (lo scarto di agrumi triturato che viene dato da mangiare ai porci). Stiamo assistendo giornalmente al festival del candidato alla disperata ricerca di quello giusto da contrapporre alla mia candidatura. Al momento posso solo dire che il mio impegno è rivolto a garantire la ricandidatura di Nello Musumeci. Il “pastazzu”,lo dico anche al mio amico Miccichè, non può essere la soluzione giusta”.

 

 


In provincia di Trapani si lavora alle liste e con grande difficoltà per qualche area politica, Fratelli d’Italia ha incassato l’adesione del sindaco di Partanna, Nicola Catania, che però da solo non potrà certamente arrivare all’ARS e quindi la lista dovrà necessariamente puntare su nomi che abbiano capacità di attirare consenso. Chiusa la partita dentro Fratelli d’Italia per Giuseppe Guaiana, che resta candidato alle regionali ma è in cerca di casa e pare che possa trovare alloggio in lista con Totò Cuffaro, che avrebbe già messo in lista Vito Gancitano di Mazara, Giacomo Scala di Alcamo, Rosalia Ventimiglia di Castelevetano. Tutti nuovi ingressi nella Nuova DC di Cuffaro, la domanda è: ma non doveva candidare volti nuovi alla politica e formare una nuova classe dirigente?
Forza Italia schiera Toni Scilla, Stefano Pellegrino, potrebbe esserci anche candidato Enzo Sturiano, che sta avendo in queste ore incontri in tal senso e poi due donne.
L’UDC è lista quasi al completo ma il problema del partito è se farà lista da solo o in tandem, fortissimo in provincia di Trapani ma debole nelle altre 8.
Quasi completa anche la lista dell’MNA con Ignazio Chianetta e altri candidati.
Per il resto c’è poca cosa, legittime ambizioni personali ma strutturazione sui territori poca roba e le regionali non sono una passeggiata.