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08/07/2022 06:00:00

 Mazara, polemiche per gli addobbi estivi in Via Garibaldi

Un restyling dell’illuminazione della centralissima Via Garibaldi sta facendo discutere molto in Città ed ancor di più, sui social.

IN COSA CONSISTE IL PROGETTO – L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Quinci (Liste civiche) ha voluto dare un nuovo stile alla ‘fotografia’ della viuzza, che congiunge Piazza della Repubblica allo stretto reticolo di stradine e piccoli cortili, che, dai più, è nominato, impropriamente, come ‘casbah’. I corpi luminosi sono stati collocati attraverso delle piccole opere di installazione – grazie all’uso di alcuni cavi che si appoggiano agli edifici privati – per le quali sono state avviate e concluse tutte le fasi propedeutiche alla loro posa in situ.

QUANTO È COSTATO – L’idea di “Valorizzazione della via Garibaldi attraverso la posa di illuminazione artistica”, è stata realizzata con un bando la cui gara è stata pubblicata sulla piattaforma telematica ‘TUTTO GARE’. La posa dei cavi e la relativa installazione delle luci, è costata poco meno di 40 mila euro (39.953,11 euro).

CHI HA OFFERTO DI MENO E CHI LO HA FATTO – Il ribasso sull’importo messo a disposizione dagli uffici comunali è stato di appena lo 0,10% sulla somma complessiva di cui sopra. I lavori sono stati assegnati così alla ditta mazarese ‘Omnia’ (società a responsabilità limitata), la cui fondazione risale al 1999, con sede in Via Rocco Chinnici, 6. L’azienda, come si evince dai dati della Camera di Commercio di Trapani, esercita come attività prevalente la “costruzione di edifici residenziali e non residenziali”. Il suo fatturato, nel 2020, è stato di € 751.031 con una forza lavoro del personale dipendente che varia tra le 10 e le 15 unità.

LE LAMENTELE – Il tenore dei commenti è molto diversificato, su Facebook principalmente, ma la parte di favorevoli, dal punto di vista estetico, è ampiamente superiore come si evince da uno dei tanti commenti positivi: “A me l’idea piace. In queste situazioni bisogna sempre mandare a quel paese l’insoddisfatto seriale”. Tra i pochi scontenti per l’intervento in sé registriamo questo: “Luci care e amare per i cittadini che si sobbarcheranno delle spese pazze”
I moltissimi contrari però non si soffermano su ciò che concerne il gusto. Se si esaminano gli umori, quelli che emergono sono in riferimento all’opportunità o alla priorità di tale spesa – che, lo ricordiamo, non comprende l’acquisto dei corpi illuminanti – ove si apre una vera e propria voragine di commenti. Il più classico dei quali, che non manca mai da anni, ogni qual volta in Città l’amministrazione ‘X’ o ‘Y’ muova uno spillo è: “Ma si faccia un giro in periferia, (riferito al sindaco) così si riempie gli occhi di spazzatura, degrado”. Da lì in poi il tema del post, pubblicato dal primo cittadino va letteralmente a farsi benedire. Si inizia con: “A Quarara vi siete dimenticati il ponte”; “Evitiamo di pubblicare belle foto della nostra città con tutti i problemi irrisolti e urgenti che ci sono. I cittadini che stanno pagando un prezzo alto per la chiusura del ponte Arena e tanto altro. Questa è la realtà di Mazara”. Le strade scassate irrompono anch’esse nell’agone del commento politico da tastiera: “Bellissima iniziativa, però forse bisognerebbe pensare anche a sistemare le strade che sono tutte rifatte male e piene di buche !! Per avvivare a Tonnarella con uno scooter bisogna giocare al salta l’ostacolo”. Ma il principe assoluto, che scatena l’ira del cittadino medio mazarese, è il tema immondizia, la differenziata difficile da gestire, l’abbandono indiscriminato dei rifiuti in campagna e così via. E pensare che il punto di partenza era un semplice addobbo luminoso in Via Garibaldi.

RICORDARE I PROBLEMI E TROVARE LE SOLUZIONI – Tutto ciò, dimostra comunque che una parte di cittadini ha voglia di partecipare, condividere i problemi e attende una soluzione. Il mezzo usato, forse, non è dei più adatti e bisognerebbe trovare una strada o una forma attraverso la quale tutti questi malesseri, legati al quotidiano della Città in cui si vive, possano trovare un canale costruttivo. Ci vorrebbe, chissà, uno strumento più appropriato, magari un’assemblea a cadenza più o meno regolare, in un luogo fisico ove incontrarsi, che non sia il semplice Consiglio comunale cui i più non assistono nemmeno, ma probabilmente diverse riunioni tematiche itineranti, nei diversi quartieri cittadini o qualcosa del genere. Al momento, infatti, i quartieri non hanno alcuna voce in capitolo ed i progetti dell’amministrazione che dovevano favorirne la partecipazione democratica restano ancora al palo.

Alessandro Accardo Palumbo
www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo

 



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