Duecento lavoratori senza stipendio. L'ultimo lo hanno percepito lo scorso mese di gennaio. Famiglie in ginocchio. Il calvario che stanno vivendo anche i dipendenti della cooperativa Badia Grande che si occupa dell'accoglienza ai migranti che arrivano nel territorio trapanese.
Dallo loro parte si sono schierati i sindacati di categoria che hanno chiesto l'intervento del prefetto affinchè i lavoratori possano percepire gli stipendi arretrati. Ma trovare la soluzione non è affatto semplice.
Sei mesi senza soldi. Nonostante ciò i dipendenti continuano a gestire i centri della cooperativa, a non far mancare l'assistenza di cui necessitano gli extracomunitari in fuga dal loro Paese e alla ricerca di prospettive migliori.
Lo scorso 22 giugno, gli esponenti sindacali, che seguono la vertenza, hanno inviato una nota al prefetto Filippo Cocuzza, chiedendo un tavolo di confronto per alleviare le tribolazioni quotidiane dei lavoratori. I responsabili della cooperativa allargano le braccia. Sostengono che “le inadempienze da parte delle Pubbliche amministrazioni generano, a catena, ritardi nei pagamenti degli stipendi. Non è la prima volta peraltro che si verificano situazioni del genere. Era già accaduto in passato. L'ultimo caso risale al 2020. Adesso la storia si ripete.