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27/06/2022 08:28:00

Oggi il 42° anniversario della Strage di Ustica. Le iniziative provocatorie: "Sono stati gli Alieni?"

 Oggi è il 42° anniversario della Strage di Ustica che causò la morte di 81 persone. Erano le ore 20.59 del 27 giugno 1980 quando il Dc-9 Itavia, in volo da Bologna a Palermo scomparve dagli schermi del radar del centro di controllo aereo di Roma.

L'aereo precipitò nel mar Tirreno, tra le isole di Ponza e Ustica. A bordo 77 passeggeri, tra cui 11 bambini, e quattro membri dell’equipaggio. Una delle più grandi sciagure aeree della storia d’Italia, rimane una tragedia segnata da misteri, indagini lunghe decenni, sospetti e ipotesi mai confermate. Negli anni si sono alternate ipotesi, depistaggi, sentenze di risarcimento ai familiari e alla compagnia ma nessun responsabile è stato mai condannato.

Il volo partito dall’aeroporto Marconi di Bologna in ritardo ed era atteso allo scalo siciliano di Punta Raisi. Il volo procedeva regolarmente a una quota di circa 7.500 metri senza irregolarità segnalate dal pilota. L'aereo, oltre che nel radar di Ciampino, era nel raggio d'azione di due radar della difesa aerea: Licola (vicino Napoli) e Marsala. Alle 21.21 il centro di Marsala avvertì il centro operazioni della Difesa aerea di Martinafranca del mancato arrivo a Palermo dell'aereo. Un minuto dopo il Rescue Coordination Centre di Martinafranca diede avvio alle operazioni di soccorso, allertando i vari centri dell'aeronautica, della Marina militare e delle forze Usa.

A distanza di decenni non c’è ancora una spiegazione su come il velivolo cadde improvvisamente in mare: tra le ipotesi che si sono susseguite negli anni, alcune anche alimentate da depistaggi, ci sono quelle di un cedimento strutturale, di una bomba a bordo, di un missile terra-aria, di una collisione, di una battaglia aerea tra jet militari culminata con il velivolo civile colpito per errore da un missile. Questa versione è stata sempre confutata dall’Aeronautica militare ma è al momento la più accreditata e sostenuta anche da alcune sentenze civili.

 Le autorità militari italiane, francesi e statunitensi hanno spesso negato informazioni e documenti. Diverse registrazioni radar sono sparite. In sostanza il processo su cause e autori della strage non si è mai tenuto perché l'istruttoria del giudice Priore, nel 1999, definì "ignoti gli autori della strage" e si concluse con un non luogo a procedere. La conclusione fu che le cause della sciagura erano “esterne” all’aereo escludendo dunque attentato, cedimenti strutturali e bomba a bordo. Ma a distanza di quasi 42 anni dalla strage non c’è nessuno condannato come responsabile.

"Sono stati gli alieni?" È la provocatoria domanda che dà il titolo alle iniziative, organizzate a Bologna, per il 42/o anniversario della strage di Ustica.

"C'è un pezzo di verità importante - dice Daria Bonfietti, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime - che deve ancora essere scritta, quello che sappiamo dalle sentenze è che è stato abbattuto nell'ambito di un episodio di guerra aerea. Dopodiché mancano ancora gli autori. Visti i drammi di questo momento nel mondo sarà difficile ricreare attenzione su Ustica, ma visto che quelli a cui ci rivolgiamo sono Paesi alleati che fanno parte della Nato, devono avere il coraggio etico e civile di raccontare quell'indicibile che quella notte hanno deciso fosse quello che dovevano fare".

 Sequestrare il relitto di Ustica per sottoporlo a nuovi accertamenti tecnico-scientifici. Sarebbe questa, la richiesta avanzata con un esposto alla Procura di Bologna dalla presidente dell’associazione «Per la Verità su Ustica» firmata da Flavio Bartolucci.

«Gli accertamenti tecnici nella fase istruttoria e confermati in fase dibattimentale - si legge nell’esposto - hanno consentito di accertare che l’unica ipotesi tecnicamente sostenibile era quella dell’esplosione interna attribuibile a una bomba». Da qui la richiesta di sequestro del relitto, che è stato ricomposto in un’installazione artistica di Christian Boltanski ed esposto al Museo della memoria di Ustica. L’associazione ha organizzato un convegno a Bologna, al quale parteciperanno l’ex ministro Carlo Giovanardi e altri esponenti che si sono occupati del caso.

I familiari delle vittime, attraverso la presidente Daria Bonfietti, parlano di «provocazioni, depistaggi e menzogne» a proposito dell’esposto presentato dall’associazione Per la Verità su Ustica. «Si parla di sequestro - dice - senza sapere che il relitto del Dc9 è al Comune di Bologna in affidamento giudiziario e quindi a disposizione sempre della magistratura, osservando anche che è la Procura della Repubblica di Roma che sta, come detto, indagando e quindi è referente di ogni possibile istanza. Poi si continua a parlare di documenti secretati e voglio informare che proprio in questi giorni sono stati depositati in libera consultazione all’archivio centrale dello Stato tutti quei documenti sui quali in questi anni si erano sviluppate pretestuose polemiche. La perizia sulla bomba che si continua a citare è una perizia rigettata, con dettagliate motivazioni, dagli stessi inquirenti che l’avevano commissionata per le loro indagini».

 



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