Com'è finita? Se lo chiedono in tanti. Stiamo parlando della vicenda che, qualche settimana fa, sollevata da Tp24, ha creato un vero e proprio putiferio e più di qualche domanda e richieste di chiarimenti da parte dei cittadini di Marsala.
Ci riferiamo al caso del libro "Ririre è meglio di sorridere", acquistato in centinaia di copie dal Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, per essere distribuito nelle scuole elementari e medie della città.
Il libro è scritto da Elio Licari, ha i disegni di Manuel Parrinello, e vorrebbe essere uno di quei libri che occupano il frequentatissimo spazio degli usi e delle tradizioni locali. E' stampato dalla stessa casa editrice di Licari, Fortuna Editore. Solo che, dopo aver descritto i giochi e i mestieri di una volta, il libro, diciamo, tracima. Arrivano volgarità, riferimenti alla sottocultura mafiosa, altre oscenità. Questo a detta di chi lo ha avuto in mano. Tant'è che alcune maestre, preoccupate dall'iniziativa del Sindaco Grillo di fare arrivare questo libro addirittura nelle scuole elementari, hanno contattato la nostra redazione.
Il caso è finito addirittura sul Corriere della Sera. Il Sindaco Grillo si è difeso dicendo una cosa molto strana: e cioè che la copia del libro che la Giunta aveva visionato in bozza era diversa da quella comprata, e non conteneva le volgarità contestate. Pertanto Grillo ha annunciato che avrebbe chiesto i soldi indietro all'editore, per essere stato, in qualche modo, truffato. Spiegazione singolare, per tanti motivi: perchè di solito un editore non vende un libro facendo vedere una bozza per un'altra; perchè il Sindaco, di fatto ammette che il Comune di Marsala ha comprato un libro che al momento dell'acquisto non esisteva; e poi perchè se il Sindaco dice di essere stato gabbato su una vicenda così banale, c'è da preoccuparsi per le cose ben più serie della città, e c'è comunque da andare in Procura, dato che si parla di truffa.
Elio Licari aveva replicato al Comune dicendo che non c'erano versioni diverse del libro, che il libro stesso era stato approvato dal Comune e il Sindaco non aveva titolo a chiedere soldi indietro.
E oggi, cosa è accaduto? Cosa ha fatto il Sindaco dopo le sue dichiarazioni? Intervistato qualche giorno fa dalla nostra redazione il Sindaco Grillo dice di aver inviato una contestazione all'editore, spiegando che la proposta che era pervenuta al Comune "non prevedeva le vignette incriminate". Il Sindaco aggiunge poi che "c'è un chiarimento in corso" e che lui ha la coscienza a posto "perchè abbiamo acquistato un libro che è stato diverso da quello che c'è stato consegnato".
Racconta un'altra versione Florinda Licari, della casa editrice Fortuna: "Ci è arrivata una lettera non dall'ufficio legale del Comune ma dal settore che ha seguito il libro, chiedendoci o di restituire i soldi o di ristampare il libro senza le parti incriminate". "Ci hanno preso per truffatori - racconta Licari - come se noi avessimo fatto una bozza diversa da quella da loro approvata. Io personalmente ho seguito tutto man mano con l'assessore Coppola". Ma c'è traccia di questa bozza finale? "Purtroppo no. Perchè loro non hanno voluto la mail con la bozza finale, perchè dicevano che non potevano stamparla. E' per questo che gliel'abbiamo portata noi, e adesso non c'è traccia ...". Fortuna Editore ha comunque risposto al Comune con una nota dell'avvocato: "Legalmente non ci sono appigli né per chiedere la ristampa né per chiedere i soldi indietro. Sia perchè la richiesta è arrivata fuori tempo massimo, sia perchè noi siamo in buona fede".
Insomma, al Comune sapevano cosa stavano comprando. Probabilmente i soldi non verranno restituiti, il libro non verrà ristampato, e queste centinaia di copie comprate rimarranno ad impolverarsi nel magazzino della biblioteca, in attesa che qualcuno dica: il responsabile di tutto questo sono io...