Martina Patti sorvegliata a vista 24 ore su 24. Temono che possa ammazzarsi
Martina Patti è detenuta nel carcere catanese di Piazza Lanza, controllata a vista 24 ore su 24 nel timore che possa compiere qualche gesto di autolesionismo. La donna, che sta sempre zitta, oggi verrà sottoposta all’interrogatorio di garanzia. Il suo avvocato ha annunciato che chiederà una perizia psichiatrica
A Mascalucia, i festeggiamenti in onore del patrono, San Vito, che cadeva proprio ieri, sono stati annullati. Per ordine del sindaco
Vincenzo Magra i negozi sono rimasti chiusi, le saracinesche abbassate, le attività commerciali sospese. Il primo cittadino racconta di un paese sconvolto, diviso tra chi parla di un «alto livello di fragilità tra i giovani» e «chi accusa pesantemente la madre». L’arcivescovo di Catania Luigi Renna, che ieri sera è arrivato in paese per dire una messa in suffragio della piccola Elena, ha ammonito tutti: «Per onorare al meglio la bambina non si deve continuare in un clima di astio. La vendetta non darà pace a nessuno. In questo momento fermiamoci, riflettiamo e preghiamo».
Due dettagli importanti: il cadaverino della bambina era senza pantaloncini; il coltello, arma del delitto, ancora non si trova.
Nella poche e confuse dichiarazioni fatte finora agli inquirenti, Patti ha detto di aver ucciso sua figlia da sola e di averlo fatto nel luogo in cui è stata ritrovata, cioè il terreno in cui lei stessa ha portato i carabinieri il giorno dopo la controversa denuncia del rapimento da parte di tre uomini armati. I militari invece, spiega il Corriere della Sera, sono convinti che la bambina sia stata uccisa in casa, per poi essere portata in un sacco nero per l’immondizia in un terreno distante circa 600 metri dall’abitazione. Un elemento in più che confermerebbe questa pista sarebbe il mancato sequestro dell’area, lasciato al libero accesso di giornalisti e curiosi. I dubbi però restano su come possa aver fatto tutto questo la donna in pieno giorno senza che nessuno se ne accorgesse. L’omicidio sarebbe avvenuto tra le 14 e le 15, dopo che la donna aveva riportato la bimba dall’asilo. Senza una spiegazione ancora anche il momento in cui la donna ha portato via il corpo, da sola e senza insospettire nessuno.
E poi c’è l’arma del delitto, si pensa a un coltello da cucina, che finora non è stato ancora trovato. La donna di certo non avrebbe usato la zappa e la pala, su cui erano circolate delle ipotesi. Secondo gli inquirenti, gli attrezzi erano già in casa e apparivano molto usati. Escluso almeno che fossero stati acquistati poco prima del delitto. Sarà l’esame della scientifica nell’abitazione a chiarire ulteriori dubbi, in cerca per esempio di tracce di sangue che possano confermare l’ipotesi degli inquirenti.
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