Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un passeggero arrivato all'aeroporto di Trapani Birgi, nella quale evidenzia in che modo è stato predisposto, ultimamente, lo spazio per chi deve prendere un autobus.
Una pessima sorpresa all'aeroporto di Trapani, ieri pomeriggio, ha stupito il mio ritorno in Sicilia.
Gli stalli del trasporto via bus, sia quello pubblico dell'Azienda Siciliana Trasporti che quelli delle autolinee private, che si trovavano immediatamente all'uscita dell'aeroporto e rappresentavano un servizio essenziale e una comodità, sono stati recentemente spostati.
Il luogo scelto per il loro trasferimento è una landa desolata, cementificata e asfaltata, sotto il sole, senza un albero, servizio ristoro o la possibilità di un servizio igienico.
Un luogo che non può neanche definirsi di serie C e che fa retrocedere la proverbiale accoglienza e ospitalità trapanese nella categoria della maleducazione.
Con altri cittadini e turisti sono stato costretto, con tutti i bagagli, a percorrere centinaia di metri sull'asfalto cocente in mezzo ad un parcheggio, con il rischio di essere investito.
Ad attenderci un tristissimo e insufficiente gazebo che non riesce neanche a fare ombra alle otto (otto!) panchine di plastica impolverate che diventano bollenti sotto il sole.
Una situazione davvero degradante, inaccettabile, indecorosa, umiliante per chi vuole usufruire del trasporto via bus.
Gli stalli del trasporto pubblico e del servizio collettivo delle autolinee private dovrebbero restare più vicini possibili alla aerostazione, invece sono stati allontanati e gli autobus, alla partenza, non vi transitano neanche davanti.
Ieri pomeriggio ci siamo trovati ad aspettare in queste condizioni, per un'ora, il bus diretto a Trapani.
Fortissimo tra i presenti il malcontento e le lamentele per una scelta sbagliata e scorretta. Ci siamo chiesti se Airgest spa, che gestisce lo scalo, stesse boicottando il trasporto pubblico locale e il trasporto collettivo delle autolinee private.
Abbiamo auspicato che la dirigenza di Airgest, responsabile di questo clamoroso errore, riporti gli stalli degli autobus adiacenti alla stazione per garantire sicurezza e comodità ai fruitori dell'aeroporto, riducendo l'affollamento di taxi, auto con conducente e il traffico privato che, sin dalla primissima uscita dello scalo, si accalcano rappresentando un assembramento e un pericolo per la sicurezza di chi transita.
Il risultato della delocalizzazione dei capolinea degli autobus è un pessimo biglietto da visita, una bruttissima accoglienza per chi sbarca in terra siciliana.
C'è da sperare che questo argomento trovi la giusta dignità quando, alla fine di giugno, l’aeroporto celebrerà i suoi trent’anni e la Regione siciliana, socia di maggioranza dello scalo trapanese, batta un colpo e tuteli il trasporto pubblico, i suoi lavoratori, i cittadini siciliani e i turisti.