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10/06/2022 02:10:00

La sinistra senza Berlinguer

Enrico Berlinguer. Come già affermato precedentemente i social hanno il pregio che alcuni post offrono spunti di riflessione molto interessanti. Uno lo ha suscitato il ricordo del compianto segretario del PCI per oltre dodici anni e deceduto durante lo svolgimento del suo dovere e passione: un comizio, causato da un ictus l'11 giugno 1984. La sua idea politica si sovrappose a una realtà storica complessa e sfaccettata.

Nella sua lunga segreteria, Berlinguer tracciò una rotta più autonoma rispetto all’URSS e lavorò per costruire il progetto dell’Eurocomunismo. Piano politico- ideologico di un marxismo intermedio al leninismo e al socialismo democratico, cioè un comunismo sviluppato in senso riformista e democratico da alcune organizzazioni comuniste nell'Europa occidentale, francese e spagnola, a partire dagli anni settanta caratterizzata dal rifiuto del modello di socialismo sviluppato in Unione Sovietica, l'addio alla dittatura del proletariato, una maggiore vicinanza alla classe media sociale sorta dal capitalismo senza per ciò abbondare il ceto operaio, dei più deboli e l'accettazione del modello parlamentare multipartitico. Il golpe militare di Augusto Pinochet in Cile lo turbò, e temeva che anche Occidente esistesse il rischio di nuove derive totalitarie. Da questo pensiero nasce la convinzione del "compromesso storico".

Una strategia che si fondava sulla necessità della collaborazione e dell’accordo fra le forze popolari di ispirazione comunista e socialista con quelle di ispirazione cattolico-democratica, al fine di dar vita a uno schieramento politico capace di realizzare un programma di profondo risanamento e rinnovamento della società e dello Stato italiano, sulla base di un consenso di massa tanto ampio da poter resistere ai contraccolpi delle forze più conservatrici. Si dubita che il sardo avrebbe aderito al PD, perché un partito più democristiano che comunista, che non è stato capace di regolare il capitalismo, attento più alle beghe interne, al narcisismo di alcuni esponenti che ai bisogni della nazione, che i quattro presidenti del consiglio espressi, Prodi-Letta-Renzi e perfino Gentiloni che si è redento da cattolico su P.zza del Gesù in Roma, sono di formazione democristiana. Alle corrette obiezioni che siamo nel terzo millennio ed il mondo è mutato si risponde che il pensiero di Enrico avrebbe trovato le risposte alle nuove istanze come già aveva fatto con la dissociazione dal Partito Comunista Dell'Unione Sovietica, Eurocomunismo e Compromesso Storico senza perdere l'identità di anima di sinistra, Berlinguer.


Vittorio Alfieri 



L'Alfiere | 2024-10-30 11:00:00
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