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09/06/2022 07:00:00

Caro carburanti. Pescatori siciliani Ko. Autotrasportatori e consumatori pronti alla protesta

La Sicilia piegata dal caro carburante mette in ginocchio le attività produttive della marineria e dall’agricoltura.


Dalle marinerie agli autotrasportatori la difficoltà blocca l’economia, il costo del carburante ha raggiunto livelli mai visti prima e i pescherecci, non di meno le imbarcazioni per la piccola pesca, non riescono a sostenere le spese, preferiscono lasciare in porto i natanti.


Uscire in mare per pescare e rivendere il prodotto oggi può costare fino a 1500 euro al giorno, la marineria non può sopportare una spesa così grande, e con le barche in porto il pesce che arriva sulle tavole non è quello siciliano ma di importazione, il caro gasolio riguarda anche le barche a traffico passeggeri.

 Fabio Micalizzi, presidente della Federazione armatori Sicilia, mostra preoccupazione: “Le marinerie siciliane di Portopalo, Siracusa, Marzamemi, Scoglitti, della provincia di Messina, Cefalù, Sciacca, sono tutte ferme per il caro gasolio. Anche una parte di quella di Catania ha già aderito ed un’altra parte lo farà a breve. Non si possono più sostenere le spese. Il gasolio è arrivato ad un euro e venti e chiediamo al governo centrale che venga messo un tetto massimo al prezzo del carburante oltre il quale non si deve andare, sennò vi è una speculazione enorme. Chiediamo anche che venga aperta una indagine conoscitiva dalla Procura al fine di stabilire eventuali responsabilità di speculazioni. Se prima c’erano barche che spendevano 2-3 mila euro di carburante ora ne spendono il doppio. Tutto ciò non è più tollerabile; il sistema pesca in Sicilia e nel resto d’Italia va verso il fallimento, la pesca è un settore ormai KO.”


Tornano sul piede di guerra gli autotrasportatori che minacciano di fermarsi, nel frattempo le associazioni dei consumatori venerdì scenderanno in piazza, manifesteranno davanti la Prefettura di Palermo.

Il presidente Nello Musumeci ha incontrato la marineria siciliana: “ Ho fatto il punto con una delegazione di varie marinerie siciliane sulla crisi che stanno affrontando e, in particolare, sul tema del caro gasolio, che nel giro di pochi mesi è di fatto triplicato.
Per quello che riguarda le competenze della Regione prendo subito l’impegno a fare quanto in nostro potere e nel minore tempo possibile. Per quelle di Roma mi farò carico, oggi stesso, di contattare il sottosegretario all’Agricoltura con delega alla Pesca e porre a lui la questione. Spero che il governo nazionale si renda conto della grave crisi del settore e metta in campo misure concrete.

Ad ogni modo, entro due settimane al massimo la Regione provvederà al pagamento di oltre 4 milioni di euro relativo alle indennità Covid19, le cui graduatorie definitive sono già state pubblicate. Successivamente procederemo alla liquidazione del contributo “caro gasolio”, per il quale nella Legge regionale di Bilancio sono stati stanziati dieci milioni di euro”.