Sale la protesta a Marsala per la sanità negata, dato che l'ospedale è "ostaggio" del Covid. Nonostante i pochi ricoveri per Covid, ormai, i reparti continuano ad essere chiusi, con disagi enormi, da due anni, per un bacino di centomila abitanti.
Oggi, l'associazione medico chirurgica Lilibetana, insieme ad altre associazioni, terrà una conferenza stampa al circolo Lilibeo per parlare del presente e del futuro del "Paolo Borsellino" e lanciare una raccolta di firme per chiederne la riconversione ad ospedale normale. A Marsala infatti ci sono 142 posti letto, di cui 36 di terapia intensiva, bloccati per il Covid.
Per cercare di bruciare l'iniziativa dei medici marsalesi, l'Asp corre ai ripari e in una nota stampa diffusa all'alba del 27 Maggio, preannuncia il "ritorno alla normalità".
L'Asp ricorda che in questi mesi che l'ospedale di Marsala "ha continuato - anche durante le fasi più acute della pandemia - ad erogare molteplici servizi e prestazioni di ricovero non covid: sono rimasti operativi il Punto nascita, la Ginecologia, la Pediatria, il Pronto soccorso, la Nefrologia con dialisi, per una fase anche la Cardiologia; inoltre sono state potenziate le apparecchiature diagnostiche, di laboratorio e radiologiche, tra tutte si segnala l’acquisizione di una seconda apparecchiatura TAC, 128 slices, unica in tutta l’azienda".
Ma quando si tornerà alla normalità? E' passato un anno da questa foto. A Maggio 2021 il Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, e il commissario dell'Asp, Paolo Zappalà, annunciavano la riapertura dell'ospedale "entro Giugno"... (è un po come la storia del padiglione Covid, che doveva essere pronto a Maggio 2021).
Sul fronte delle ospedalizzazioni covid, anche in provincia si sta registrando una lenta ma progressiva riduzione; oggi si registrano 48 pazienti covid ricoverati nei presidi ospedalieri del Trapanese, di cui 4 in RSA, 36 in degenza ordinaria, 8 in sub intensiva e nessuno in terapia intensiva. Circa la metà dei pazienti ospedalizzati positivi al covid non ha sintomatologia polmonare ma è ricoverata per altre patologie acute. Sono ricoverati cioè non per il covid ma con il covid.
"Questo fenomeno - spiega l'Asp - impone un cambiamento del modello di cura e uno sforzo organizzativo maggiore in quanto si devono creare all’interno degli ospedali tre percorsi clinici separati, pazienti ordinari, pazienti covid con sintomatologia polmonare e pazienti positivi asintomatici covid con altre malattie concomitanti. Alla luce di tale evoluzione, l’azienda ha avviato nelle scorse settimane un programma che prevede la creazione nei vari presidi ospedalieri provinciali di percorsi ed aree di ricovero differenziate per le predette tipologie di pazienti".
E quindi?
In base a tale programmazione, sono stati attivati nel presidio ospedaliero di Trapani 4 posti covid dedicati all’Ostetricia e Ginecologia e sono in fase di attivazione nei presidi ospedalieri provinciali reparti multidiciplinari per pazienti covid asintomatici.
Per quanto riguarda l’ospedale di Marsala, il percorso di ritorno alla “normalità” è in fase di attuazione:
- dal 18 maggio 2022 è stato riattivato il reparto di Cardiologia-UTIC
- nelle scorse settimane sono state riallestite due sale operatorie per l’attività ordinaria "e contiamo di riprendere l’attività chirurgica non covid entro la prima settimana di giugno" fa sapere l'Asp.
Conclude l'Asp: "Per far fronte all’emergenza, è stato necessario durante le varie fasi della pandemia riorganizzare servizi e discipline, non solo di Marsala ma di tutta l’Azienda, trasferendo da un presidio all’altro personale e reparti. Tutti i presidi ospedalieri provinciali, anche quelli che non hanno ospitato reparti covid, in particolare quelli di Trapani, Castelvetrano ed Alcamo, hanno infatti dato il loro contributo in termini di risorse professionali, con reparti trasferiti e/o accorpati, ad esempio la Pneumologia di Trapani trasferita temporaneamente a Marsala, la Neurologia di Mazara del Vallo trasferita temporaneamente a Castelvetrano, l’Urologia di Marsala trasferita temporaneamente a Mazara del Vallo, le cardiologie e le anestesiologie di tutti i presidi fortemente ridimensionate per dare supporto ai reparti covid. Guardando al lavoro fatto negli ultimi due anni, la direzione aziendale rinnova la gratitudine a tutti i colleghi, sanitari in primis, per il gran lavoro svolto, sul territorio, nei presidi ospedalieri e nei centri vaccinali. Rinnova inoltre, l'impegno alla valorizzazione e allo sviluppo della rete ospedaliera della provincia che deve puntare sempre più sulla creazione di poli di eccellenza, diversificando le attività tra ospedali, mettendo insieme la casistica ed investendo in tecnologie. Vanno abbandonate logiche di contrapposizione tra territori e tra ospedali provinciali, costruendo percorsi assistenziali in una logica di “rete” in modo che i cittadini del trapanese possano trovare, magari non nell’ospedale più vicino ma comunque all’interno del territorio provinciale, servizi e prestazioni qualificate. Solo così sarà possibile essere attrattivi professionalmente per i medici e il personale sanitario che rappresentano il capitale e la linfa vitale per lo sviluppo di ogni azienda sanitaria"