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25/05/2022 06:00:00

Palermo 2022. Le polemiche su Dell'Utri e Cuffaro con Lagalla

Una campagna elettorale, quella palermitana, in cui i toni sono legati all’attaccare gli avversari e meno sui programmi.

Il centrosinistra, rappresentato dal candidato sindaco Franco Miceli, rimprovera, insieme a tanti esponenti di sinistra del mondo dell’associazionismo e della società civile, al candidato di centrodestra, Roberto Lagalla, di essere sostenuto da personaggi scomodi, due su tutti: Totò Cuffaro, Marcello Dell’Utri.

Cuffaro è il commissario regionale della Nuova Dc, ha allestito una lista in sostegno di Lagalla, ha scontato i suoi anni di carcere ed è tornato alla sua vita, seppure non possa scendere in campo in prima persona avendo l’interdizione dai pubblici uffici.

Sulla questione è pure intervenuto Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni ed ex Radicale: “Il reato d’infamia non esiste e se una persona, anche quella che ha commesso i reati più gravi, decide di spendere energie per una causa che vale la pena di essere combattuta, è un successo per la società”.

E mentre questa querelle continua i candidati si sono dimenticati di analizzare i problemi di cui la città è afflitta e la proposta per risollevare una delle città più belle d’Italia.

Ad etichettare Cuffaro anche Carlo Calenda, che a Palermo appoggia il suo candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli. Certo, non è un esercizio di coerenza quello di Calenda: Cuffaro nel 2017 ha appoggiato proprio Ferrandelli, potrebbe essere un vuoto di memoria.

Lagalla, nonostante tutto, ha deciso di mantenere un profilo basso, ha solo detto che per lui parla la sua di storia, nel frattempo il centrodestra fa muro e va alla ricerca di consensi, ci sono delle liste molto forti in appoggio dell’ex assessore di Nello Musumeci, seppure la vittoria a primo turno è difficile.

La partita che si gioca non è solo sulle amministrative, il centrodestra tirerà le somme, si tenterà di ridimensionare la posizione di Giorgia Meloni, che non molla la presa sul Musumeci bis.


L’asse tra Berlusconi - Salvini - Miccichè ha come obiettivo quello di stoppare Fratelli d’Italia sulla candidatura di Musumeci proponendo un nome alternativo ma senza spaccare l’unità del centrodestra, del resto a Palermo il candidato sindaco mandato avanti risponde all’UDC ma ha avuto subito l’endorsement della Meloni.