Mille studenti italiani questa mattina, lunedì 23 maggio, sbarcheranno a Palermo, in occasione del XXX anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio. Le studentesse e gli studenti, provenienti da tutta Italia, saranno presenti alle commemorazioni, insieme al Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e alla Presidente della Fondazione Falcone, Maria Falcone.
E nella stessa manifestazione con gli studenti ci sarà nella sua Palermo, anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a commemora le vittime delle due stragi del 23 maggio e del 19 luglio. Il Capo dello Stato, intorno alle 10, raggiungerà al Foro Italico con la folla di studenti, ma anche con i ministri dell’Interno Luciana Lamorgese, della Giustizia Marta Cartabia, dell’Università Maria Cristina Messa, degli Esteri Luigi Di Maio.
Alle commemorazioni questa mattina saranno presenti anche il capo della Polizia Lamberto Giannini, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, il procuratore di Roma Francesco Lo Voi. La manifestazione sarà trasmessa in diretta su Rai1. Il Foro Italico, dove è stato allestito il palco, per tutto il giorno vedrà alternarsi gli ospiti della Fondazione Falcone, fra loro don Luigi Ciotti, il segretario segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, musicisti, giornalisti, cantanti: prevista la partecipazione di Gianni Morandi e Malika Ayane. A poca distanza, a Santa Maria dello Spasimo, Cartabia e Di Maio prenderanno parte a un incontro sul contrasto al crimine organizzato nei paesi latinoamericani e caraibici.
“Nel pomeriggio, dopo le 17,- conclude la nota- il ministro Bianchi sarà a Capaci, al Giardino della Memoria Quarto Savona Quindici, per partecipare al momento del Silenzio, che verrà suonato alle 17.58, ora della strage, insieme a Tina Montinaro, moglie dell’agente Antonio Montinaro, alle studentesse e agli studenti. Alla stessa ora, sotto l’Albero Falcone, in via Notarbartolo, davanti a quella che fu la casa del giudice, un trombettista della Polizia di Stato suonerà il Silenzio in onore delle vittime e verranno letti i nomi dei caduti negli attentati di Capaci e di Via d’Amelio. Saranno presenti, insieme agli studenti e ai cittadini, tra gli altri, Maria Falcone e il Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico. Sarà possibile seguire il racconto della giornata e ascoltare direttamente le voci dei giovani che parteciperanno alla manifestazione attraverso i canali social del Ministero dell’Istruzione e della Fondazione Falcone tramite l’hashtag #LaMemoriadiTutti”.
1.400 LENZUOLI BIANCHI - La città di Palermo ospiterà 1.400 lenzuoli realizzati da 1.070 istituti scolastici che hanno accolto l’appello del Ministero dell’Istruzione e della Fondazione Falcone, lanciato attraverso il bando #LaMemoriaDiTutti. Rita Atria, Peppino Impastato, Don Pino Puglisi, Libero Grassi, Pio La Torre, Lia Pipitone, Piersanti Mattarella, Rocco Chinnici: studentesse e studenti nelle scorse settimane hanno approfondito la storia di alcune donne e uomini uccisi dalla violenza mafiosa e hanno decorato i lenzuoli bianchi – che i palermitani usarono nel 1992, all’indomani delle stragi, per dimostrare la loro ribellione – con illustrazioni e messaggi derivanti dalla loro riflessione. Ne sono arrivati a Palermo da tutta Italia, da Como a Favignana, da Rivoli a Lampedusa. Saranno affissi al Foro Italico Umberto I, luogo in cui si terrà la celebrazione ufficiale, e ai balconi dei cittadini che hanno accettato di esporli durante il periodo del progetto”.
Due terzi degli italiani ritengono Giovanni Falcone un eroe, un uomo che col suo impegno è andato ben oltre il suo dovere di giudice e servitore dello Stato. La maggioranza degli italiani (58%) è anche convinta che il magistrato morto a Capaci fosse consapevole che Cosa nostra lo avrebbe ucciso, ma che scelse di proseguire comunque il suo lavoro. Per il 71% degli intervistati, poi, il giudice siciliano fu costretto a combattere la mafia in solitudine.
Lasciato solo dalla politica per il 75% (solo il 7% ritiene che la politica lo abbia sostenuto, il 18 non sa rispondere). Isolato dalla stessa magistratura per il 62% (solo per il 17% i colleghi lo sostennero, il 21% non sa), mentre per la maggioranza relativa del campione (il 47%) il magistrato sarebbe stato appoggiato dalla società civile (contro il 33% di parere opposto). Questo il quadro che emerge da un sondaggio che Ipsos ha donato alla Fondazione Falcone alla vigilia del 30esimo anniversario della strage di Capaci costata la vita ai giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e agli agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
Manifestazione al Palazzo di Giustizia di Marsala - L’Associazione Nazionale Magistrati sezione di Marsala questa mattina alle 9:00 organizzerà, presso i locali del Palazzo di Giustizia di Marsala, la manifestazione ‘‘Un seme di Legalità’’, in seno alla quale avranno luogo: il I° contest artistico ‘‘I colori della Memoria’’, che vedrà la partecipazione di quindici Istituti Scolastici, di ogni ordine e grado, ricadenti all’interno del circondario del Tribunale di Marsala (che ricomprende i Comuni di Campobello di Mazara, Castelvetrano, Marsala, Mazara del Vallo, Pantelleria, Petrosino, Salemi e Vita); la messa a dimora, nell’atrio del Tribunale, di una talea del c.d. ‘‘albero Falcone’’, donata dal ‘‘Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari’’ dei Carabinieri; la realizzazione di un’installazione artistica permanente ad opera dello street artist di fama internazionale ‘‘TvBoy’’. L’evento sarà presentato da un attore e conduttore televisivo d’eccezione, Roberto Lipari, e allietato dalle note della giovane orchestra musicale composta dagli studenti della Scuola ‘‘A. De Gasperi’’ di Marsala.
A Favignana ha preso il via “Egadi Memoria: trent’anni dalle stragi mafiose – Non li avete uccisi” promossa dall’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Francesco Forgione e in collaborazione con Tp24. "Dopo trent'anni d'indagini è il caso che il riscatto non si metta più sulle spalle della magistratura e delle forze dell'ordine. Penso che si debba puntare sulla responsabilità individuale", lo ha detto il procuratore della Repubblica di Trapani, Gabriele Paci, intervenendo all’ex Stabilimento Florio di Favignana all'incontro “Trapani, la Sicilia e la mafia dopo le stragi”.
"Un ciclo di iniziative, di memoria, per riflettere su come è cambaiata la societòà e la mafia - le parole del sindaco di Favignana Francesco Forgione -, e, soprattutto, su che anticorpi sociali ricostruire per rendere impermeabile la società, le amministrazioni e le istituzioni alle infiltrazioni mafiose. Il nostro compito è quello di far uscire la lotta alla mafia dall'esclusività della dimensione giudiziaria e penale, ed è compito della società dare le risposte".
"A me sembra che non siano passati trent'anni ma trecento dalle Stragi. Quello che sta accadendo oggi in Sicilia ci fa capire che è cambiato tutto, ma è cambiato troppo poco rispetto a quello che noi speravamo. in Sicilia ci sono uomini condannati per mafia che decideranno il destino del Comune di Palermo e della Regione Siciliana. Cos'è cambiato in questi trent'anni: tutto e niente, forse abbiamo sbagliato qualcosa", lo ha detto il giornalista e scrittore Attilio Bolzoni, che ha moderato l'incontro.
"Quello che noi abbiamo fatto non ha portato ai risultati che speravamo - ha continuato Attilio Bolzoni -. L'altro giorno a Palermo 1500 persone sono andati a sentire un condannato per mafia e altri 1500 erano fuori a spingere perché non riuscivano ad entrare. I due condannati sono Cuffaro e Dell'Utri, ma il problema non sono loro, ma i candidati che non si vergognano a ricevere l'appoggio di questi personaggi. Ho la sensazione che una Sicilia antica stia tornando spudoratamente e un luogo simbolo come Palermo che ha fatto tanti passi avanti, improvvisamente possa ripiombare nel passato".
Per la presidente del Tribunale di Marsala Alessandra Camassa "si è sbagliato nell'intestare la battaglia alla mafia solo ai magistrati, o a determinati amministratori pubblici. La battaglia alla mafia - ha detto la Camassa - se la deve intestare il cittadino, perché tra i magistrati e i politici ci sono i buoni e i cattivi come sempre, e questo identificare la purezza in determinate categorie è un errore che ha creato tantissimi danni". La lotta alla mafia non si fa sulle gambe di singoli uomini, ma si fa sulle gambe di una società che matura. Quando noi identifichiamo Falcone e Borsellino come eroi, facciamo un errore di prospettiva. Falcone e Borsellino non sono degli eroi, erano degli straordinari magistrati che hanno voluto capire e conoscere cose che prima altri non avevano desiderio né di capire né di conoscere".
Altri importantissimi spunti sulle stragi, nel corso del dibattito di sabato scorso a Favignana, li ha portati il procuratore della Repubblica di Trapani, Gabriele Paci, che ha parlato della vicenda Spatuzza e di come i magistrati, nonostante tre sentenze di Cassazione, basate sulle testimonianze false di Scarantino, sono riusciti a capire che Spatuzza diceva la verità, trovando le prove di quello che stava dicendo. All'auto rubata per diventare l'autobomba della strage di Via D'Amelio, erano state cambiate le pastiglie dei freni e riuscendo a trovare il mozzo di quell'auto, hanno trovato le prove. Altro tema di cui ha parlato il procuratore Paci è stata la Strage di Pizzolungo, che ritiene addirittura più misteriosa, rispetto alla stessa strage di Capaci e della quale ha detto e si è chiesto Paci, non si parla mai.