Venerdì scorso, di notte e in tutta fretta, l’Ars ha approvato una norma per la stabilizzazione dei portaborse dei deputati (in questa legislatura più di duecento). La proposta del centrodestra, dello stesso presidente Gianfranco Micciché, di Roberto Di Mauro (autonomista) e di Luca Sammartino (Lega) era limitata alle dieci persone cui spettava la stabilizzazione per motivi di anzianità.
Durante la votazione però la norma è stata cambiata da un emendamento di Antonello Cracolici del Pd che ha allargato la possibilità di stabilizzazione a tutti i portaborse che sono stati assunti con contratti regolari, anche in passate legislature. Nell’elenco di possibili stabilizzati ci sono ex politici trombati o finiti sotto inchiesta e quindi usciti dal giro, segretari che tengono l’agenda e i contatti dei deputati, consulenti, giornalisti.
I portaborse da stabilizzare entreranno a far parte di un elenco da cui obbligatoriamente i gruppi devono scegliere a inizio legislatura il personale da reclutare per i propri uffici insieme ai portaborse che ogni deputato porta con sé. Questo elenco conta già 84 portaborse. Chi entra in questo elenco, insomma, si assicurerà di lavorare e tutti avranno uno stipendio di 58 mila euro lordi.