C’è anche una petizione per chiedere al ministero dell’Istruzione di intervenire. E’ bufera a Marsala, per il libro comprato dal Comune e distribuito nelle scuole i cui contenuti, come abbiamo raccontato su Tp24, da molti sono stati ritenuti volgari e diseducativi.
Il libro, tra proverbi e detti siciliani, insegna ai bambini cosa significa "essere una minchia piena d'acqua", perchè di una persona si dice "sbirro", in che contesti bisogna ricordare a qualcuno di “sciacquarsi la bocca” prima di parlare. O riporta un insulto molto in voga in certi ambienti: “cascittune”, quando “qualcuno fa lo spione, il delatore”. Le forze dell’ordine non ne escono benissimo, in verità. Una delle massime spiega, ad esempio, che gli “sbirri” si pagano in contanti, gli amici con il tempo.
Si chiama "Ririri è meglio di sorridere". Lo hanno scritto Elio Licari, scrittore ed editore, autore di altri volumi sulla storia locale, e Manuel Parrinello (che ne ha curato le vignette) ed è stato acquistato in 350 copie dal Comune di Marsala, per via di una delibera della Giunta del Sindaco Massimo Grillo, che ha deciso di investire 3500 euro.
Dieci euro a libro, prezzo scontato. Le copie sono andate principalmente alle scuole.
"Il contenuto di tale libro - spiega le delibera - nel rappresentare la memoria e l'identità culturale di questo territorio attraverso il linguaggio, permette al lettore di riappropriarsi del passato così da non dimenticarlo".
Peccato però che, lo stesso assessore alla Cultura Paolo Ruggieri ( che è anche vice sindaco), dopo che è esploso il caso, in un'intervista ha detto di non aver mai letto il libro. E’ grave, insomma, che un assessore firmi una delibera che fa acquistare libri al Comune, con i soldi dei cittadini, da distribuire alle scuole, senza neanche averlo letto.
"Se veramente volete divulgare il dialetto siciliano nelle scuole, leggeteli prima i libri da acquistare" commenta l'attrice e regista Laura Rondinelli.
E proprio dalle scuole, da insegnanti e genitori, sono arrivate le prime critiche ad una decisione, quella di distribuirlo ai bambini, fatta dall’amministrazione Grillo che si è dimostrata quanto meno distratta in questa vicenda. Alcuni dirigenti scolastici hanno deciso di non far girare tra le classi il libro comprato dal Comune. Molti insegnanti e genitori hanno ritenuto poco appropriati e diseducativi alcuni accostamenti.
Sui social è scoppiata la polemica, con una valanga di critiche all’amministrazione Grillo per aver speso soldi della collettività per distribuire un libro che parla di “sbirri” di “grattarsi la zicca” quando passa una donna. Ed è stata lanciata anche una petizione per chiedere al Ministero dell’Istruzione di esaminare il caso.
L'obiettivo della petizione è quello di:
1) richiedere formalmente una verifica da parte del Ministero dell'Istruzione - MIUR circa la suddetta vicenda sull'effettiva validità e opportunità della diffusione di tale libro rispetto al percorso formativo che vede impegnati gli alunni delle scuole coinvolte
2) richiedere una relazione finale del Ministero sulla suddetta verifica e, infine
3) procedere con i necessari provvedimenti all'indirizzo di tutti i soggetti coinvolti e che hanno ruoli di responsabilità relativamente alla locale Pubblica Istruzione, qualora il Ministero dovesse convenire sulla gravità dell'accaduto.
Qui il link per firmare la petizione.
Già in molti hanno aderito. Scoppiata la bufera Elio Licari è intervenuto difendendo il suo lavoro. Dice che il suo libro non è volgare e che è stato distribuito nelle scuole medie e superiori. In realtà non è così perchè è stato distribuito anche in tutte le scuole elementari.
Per Licari ciò che è ritenuto volgare è popolare, riguardo alla definizione di "sbirro", ha precisato che era solo per riportare quel modo di dire del passato, ormai non più usato.