Riceviamo e pubblichiamo la replica dell'Asp di Trapani alla segnalazione arrivata alla nostra redazione sulla disavventura di una famiglia all'ospedale di Marsala.
In riferimento a quanto pubblicato sulla testata online Tp24 il 12 maggio 2022, “La disavventura di una famiglia all'ospedale di Marsala”, la direzione dell’Asp di Trapani precisa che i tempi di attesa riportati dal familiare nella lettera sono quelli tecnici che sono occorsi per ottenere i risultati degli esami con particolare riferimento al tampone molecolare, e coincidono con i tempi per la reidratazione e l’osservazione clinica necessaria a formulare un corretto giudizio diagnostico.
Per quanto riguarda l’esito del tampone molecolare, che non ha confermato quanto rilevato dal tampone antigenico, è noto che ogni esame di laboratorio può presentare risultati “falsamente positivi” o “falsamente negativi” in circa il 5% dei casi per varie cause che possono avere origine nella fase della raccolta del campione (spesso problematica nel paziente pediatrico), in quella dell’esecuzione dell’esame o in quella dell’interpretazione dei risultati.
Nessuna “incredulità” dunque da parte degli operatori, ma soltanto valutazione razionale dei fatti e dei dati a disposizione e decisioni cliniche comunicate e concordate nell’interesse della paziente.
Nelle ore di permanenza al P.S. dell’Ospedale “P. Borsellino” la piccola paziente è stata sottoposta a due tamponi rinofaringei per SARS-CoV-2 (“Antigenico” e “Molecolare”); è stata visitata tre volte da un consulente pediatra; è stata sottoposta ad accertamenti di laboratorio che sono stati ripetuti per permettere la corretta valutazione del caso; è stata sottoposta ad adeguata terapia per un miglioramento della sintomatologia tanto da rendere possibile il rientro al domicilio.
I genitori sono stati costantemente informati sull’esito degli esami con le necessarie rassicurazioni sullo stato di salute della piccola che è stato possibile dimettere per proseguire le cure al domicilio, e tutto ciò nel pieno rispetto delle misure anticovid.
Comprendendo appieno il disagio di una bimba di 4 anni trattenuta in un ambiente di piccole dimensioni, anche se adeguatamente attrezzato, e tenendo conto della comprensibile preoccupazione dei familiari dovuto alla necessità di ripetere in poco tempo il prelievo e il tampone rinofaringeo per SARS-CoV2, non si può tuttavia in alcun modo affermare che l’assistenza ricevuta dalla piccola sia stata carente.