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13/05/2022 07:11:00

Paura delle relazioni 

 Una delle frasi che sento più spesso è “ho paura di una relazione” e devo dire che ci sono passata anch’io in prima persona.

Cosa ci porta ad avere paura di una relazione, che dovrebbe essere invece una delle cose belle della vita, qualcosa che ci fa vivere bene, a pieno e felici?

In primo luogo è necessario fare quello che in gergo tecnico si chiama reframing delle esperienze passate. Cosa vuol dire? Passare in rassegna le relazioni passate, capire le REALI motivazioni per cui non hanno avuto successo (non quelle che probabilmente ci raccontiamo) e apprendere le lezioni che ci hanno insegnato per fare diversamente in futuro e cambiare il finale del meccanismo.
Solo così possiamo fare pace con noi stessi e col mondo.

Inoltre è fondamentale capire un concetto importantissimo: alzare muri peggiora solo la situazione.
Non ci salva. Non ci preserva da ulteriori esperienze negative, anzi, ne attira altre!
Mi spiego meglio.
Alziamo un muro perché le esperienze passate (che sono capitate a tutti ed è normale così e funzionale per la nostra evoluzione) ci hanno colpiti, feriti. Le persone più sensibili sono quelle che hanno i muri più alti perché non possono permettersi altre esperienze negative. Ogni “fallimento” li colpisce nel profondo e sono quelle che fanno più fatica ad andare avanti dopo una delusione. Non perché siano più deboli, ci tengo a precisarlo, ma perché sentono la sofferenza in maniera più profonda, più forte e per loro la sofferenza è pervasiva, affligge cioè ogni area della loro vita. Ogni volta che soffrono per qualcosa, sentono il tutto il dolore del mondo.
Il muro dunque.
Il muro non è una strategia funzionale perché le delusioni arrivano comunque, quello che non passa attraverso sono solo le cose belle. Ci stiamo chiudendo a tuto ciò che di bello potrebbe capitarci.
Il muro attira altre delusioni, infatti. E sai perché? Quali sono le uniche persone a cui piacciono muri da abbattere, problemi da risolvere, persone da salvare, lotte per farsi amare? I dipendenti affettivi e i narcisisiti (gli psicopatici, come comunemente vengono definiti)
Questi personaggi saranno gli unici a dare attenzione a una persona che ha sollevato un muro.
Di nuovo non perché siano brutte persone cattive, ma perché sono state “imbevute” in ambienti familiari in cui le dinamiche erano queste. Non hanno colpa, semplicemente funzionano così, finchè non decidono di fare un percorso di consapevolezza e conoscenza di sé e di scardinare queste modalità.
Le persone sane, positive, eviteranno accuratamente tutte queste situazioni, perché nella loro vita vogliono essere felici, serene, in pace e in armonia con gli altri. Non cercano il conflitto, sanno che non devono lottare per farsi amare ma che l’amore è qualcosa di naturale, leggero, reciproco.

Ciò di cui abbiamo paura non è l’amore, ma il passato. Se camminiamo in avanti guardando indietro cosa succede? Possiamo solo andare a sbattere.

Quindi, quello che dovremmo fare dopo x delusioni è aprirci al mondo, alla serenità, alla felicità. Rispondere col nostro migliore sorriso.
Capire cosa possiamo fare meglio, come riconoscere subito chi non merita di entrare nella nostra vita (e sono tanti) e VIVERE. Non morire mentre siamo ancora vivi. Murarci dietro le nostre paure e respingere tutto ciò che la vita ha in serbo per noi.
La vita non accade a te, ma PER te. SEMPRE.
Ti manda prima le cose da cui imparare, e quando avrai appreso le lezioni che ti servono e sarai pronto ad apprezzare il bello, farà in modo che ti arrivi nel modo e nel tempo più giusto possibile.
È sempre tutto giusto così com’è.
Vorrei vedere meno persone che si sentono sole, e più persone che si aprono fiduciose all’amore e che arrivino a conoscere cosa sia veramente.

“La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati. La nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura. È la nostra luce, non la nostra oscurità che più ci spaventa. Agire da piccolo uomo non aiuta il mondo. Non c’è nulla di illuminte nel rinchiudersi in sè stessi così che le persone intorno a noi si sentiranno insicure. Noi siamo nati per rendere manifesta la gloria che è in noi. Non è solo in alcuni di noi. È in tutti noi. Se noi lasciamo la nostra luce risplendere, inconsciamente diamo alle altre persone il permesso di fare lo stesso. Appena ci liberiamo dalla nostra paura, la nostra presenza automaticamente libera gli altri” scrive Marianne Williamson.


Se hai dubbi, domande, argomenti di cui ti piacerebbe leggere scrivi a redazione@tp24.it o contattami su istagram @ladybiker_mentalcoach sarò felice di leggerti!

Alla tua felicità

Maria Giovanna Trapani



Infomedica | 2024-11-09 11:19:00
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