Quantcast
×
 
 
12/05/2022 06:00:00

Il libro distribuito dal Comune di Marsala nelle scuole, che insegna a dire "sbirro", "min..ia piena d'acqua..." e ...

Davanti le persone non bisogna toccarsi la “ciolla”, cioè il pisellino. “Minchia”, poi, non è una parolaccia, ma un intercalare tipico, sempi: “Minchia che asinu”, Minchia che bellu”, “Minchia che bonu”. Tutti rigorosamente con la u finale. Perché si parla in dialetto, anzi, in lingua siciliana. 

Marsala è "città che legge". Così recita il marchietto presente in tutte le iniziative legate al mondo del libro ed organizzate dal Comune di Marsala. Essere nel circuito "Città che legge" è un traguardo al quale si arriva dopo la sottoscrizione di un accordo vasto, tra Comune, associazioni, scuole e privati (c'è anche Tp24, tra i promotori dell'accordo).

Certo, poi bisogna capire anche "cosa" si legge.

In tutte le scuole elementari e medie di Marsala sono arrivate, da qualche settimana, le copie di un libro singolare. Insegna ai bambini cosa significa "essere una minchia piena d'acqua", perchè di una persona si dice "sbirro", ed altre amenità così. Si chiama "Ririri è meglio di sorridere". 

Lo hanno scritto Elio Licari, scrittore ed editore, autore di altri volumi sulla storia locale, e Manuel Parrinello (autore dei disegni "esempiali", come scritto nell'introduzione del testo) ed è stato acquistato in 350 copie dal Comune di Marsala, per via di una delibera della Giunta del Sindaco Massimo Grillo, che ha deciso di investire 3500 euro.

Dieci euro a libro, prezzo scontato.

"Il contenuto di tale libro - spiega le delibera -  nel rappresentare la memoria e l'identità culturale di questo territorio attraverso il linguaggio, permette al lettore di riappropriarsi del passato così da non dimenticarlo".

Il volumetto si inserisce nella florida rassegna dei libri siciliani su usi e costumi locali, con la differenza, che, rispetto agli altri, dopo aver citato i lavori di una volta, i modi di dire, e i giochi dei fanciulli che furono, il libro prende una piega tutta sua, e insegna ai ragazzi a dire frasi come “Si una minchia piena d’acqua”. Che significa? Dice la spiegazione in italiano: “Normalmente l’organo maschile è pieno di sangue, che è quello che produce l’erezione. Quando è piena d’acqua rimane sempre piccolo … e non vale niente”. Testuale.

Ecco perchè il Comune ha deciso di comprare tutte queste copie e donarle alle scuole elementari e medie della città. Per distribuirlo, farlo girare. Perchè insistere sulle filastrocche o sulla "Costituzione spiegata ai bambini" quando c'è da imparare la storia locale? 

Sempre nella delibera, la Giunta è molto chiara. Si tratta di "promuovere negli stessi alunni la conoscenza della propria identità culturale attraverso le tradizioni, il dialetto, le credenze popolari del proprio territorio ed anche attraverso il coinvolgimento emotivo ed affettivo". Il provvedimento di acquisto delle copie da parte del Sindaco Grillo lo potete leggere cliccando qui. 

Secondo alcuni insegnanti, che lo hanno segnalato alla redazione di Tp24, in alcuni passaggi il libro sembra voler ammiccare anche a certa sottocultura mafiosa. Spiega ad esempio perché si dice “sbirro” di una persona, in che contesti bisogna ricordare a qualcuno di “sciacquarsi la bocca” prima di parlare, o riporta un insulto molto in voga in certi ambienti: “cascittune”, quando “qualcuno fa lo spione, il delatore”. Le forze dell’ordine non ne escono benissimo, in verità. Una delle massime spiega, ad esempio, che gli “sbirri” si pagano in contanti, gli amici con il tempo.

Il libro contiene citazioni di giochi, oggetti di casa, "usanze e amori", parti del corpo, e detti. "Con questo libro vogliamo invitare i ragazzi a riscoprire gioiosamente alcuni aspetti ameni del dialetto" dice Licari. E con gioia ricorda, ad esempio, che "quando a scuola c'era la necessità di andare in bagno si alzava la mano per chiedere il permesso all'insegnante. Se nel farlo si alzava un solo dito si doveva fare pipì; se se ne alzavano due si doveva fare la cacca". 

L'operazione culturale non è stata ben presa da alcune scuole marsalesi: alcuni dirigenti scolastici hanno rifiutato di fare girare il libro tra le classi, altri hanno preso le copie destinate (circa una trentina per istituto) e le hanno depositate direttamente nella biblioteca scolastica. Ci sono scuole superiori, come l'Agrario, che invece ne hanno acquistate a parte. 

"A me sono arrivate segnalazioni di insegnanti contentissime - replica Elio Licari - e aspetto chiamate da diverse scuole perchè vogliono raccontata la città da me".

Per Licari non ci sono volgarità o insulti nel libro, "piuttosto abbiamo riscoperto come parlavamo noi quando eravamo ragazzini. Quello era il linguaggio. Chi critica è un cretino che non conosce il siciliano e non capisce come si parlava una volta. Non c'è nulla di cui scandalizzarsi. Ripeto: solo i cretini si scandalizzano. Io parlo ancora così". 

Sempre per il Sindaco Grillo, si tratta di "promuovere negli alunni la conoscenza della propria identità culturale anche attraverso il coinvolgimento emotivo ed affettivo". Ed anche anatomico, verrebbe da dire. Perché il sesso, in questo libro destinato ai bambini dai 5 ai 10 anni, la fa da padrone. Si spiega perché un marito tradito viene detto “becco” (anche perché è chiaro che è sempre la donna, a tradire, nel fantastico mondo rappresentato tra le pagine), cos’è la “zicca” (sempre quella cosa lì, in un'illustrazione dove il povero ragazzino ha anche i piedi palmati di Paperino ... ), perché quando si incontra una bella donna “ci si gratta i testicoli”. 

Da Marsala città che legge, a Marsala città che si gratta è un attimo.