Gentile redazione di Tp24.it,
purtroppo mi sono agevolmente riconosciuta nell’ anziana professoressa in pensione di cui si parla nell’articolo dal titolo <"Non ci fa vedere la nonna". Denunciato avvocato a Marsala, ecco perché> nei contenuti del quale mi si attribuiscono – riferite da terzi – affermazioni da me mai fatte e su temi neanche lontanamente pensati. Vorrei precisare quindi alcuni particolari sostanziali, per onor del vero e perché queste affermazioni ledono l’integrità di un apprezzato professionista.
E’ falsa l’affermazione secondo cui sarebbe <impossibile per mia nipote e per l’intera famiglia inclusa mia madre comunicare con la nonna perché lui (l’Amministrazione di sostegno nominato dal Tribunale: n.d.r.) vieta ogni tipo di contatto>.
Io parlo al telefono liberamente e quando voglio – con chiamate in arrivo e in partenza - con tutti i miei parenti e tutti i miei amici senza alcuna limitazione. Non è vero quindi che il legale <non vuole e brontola se si avvicina la nonna>.
Che poi stabilito, il contatto io possa liberamente non gradire il tema della conversazione sono fatti che dipendono esclusivamente dalla mia volontà. La nipote ha spiegato perché il Tribunale ha deciso di nominare un amministratore di sostegno alla mia persona? Motivi che tutta la città conosce!
In quanto al mio rifiuto di ospitare la nipote ed al fatto che <nelle mie parole si percepisse la paura>, la volontà dell’Amministratore di sostegno non c’entra nulla: basta solo chiarire da cosa deriva questa mia legittima paura.
L’ultima volta che questa nipote è stata a casa mia si è resa infatti protagonista di comportamenti a dir poco sgradevoli, che riassumo brevemente:
1) ha impedito, dopo che il Tribunale aveva disposto il mio rientro nella mia casa, il trasferimento – disposto legittimamente dall’Amministratore di sostegno - nell’attiguo appartamento (di proprietà mia e di mio fratello) dei mobili che i suoi genitori avevano illecitamente introdotto nel mio appartamento con l’intenzione di renderlo inabitabile, impedendomi in pratica di istallarmi, come prevede la legge, quale coniuge superstite, nella casa che dividevo con mio marito;
2) ha cercato di riattivare con la prepotenza la telecamera nascosta che i genitori avevano piazzato (illegalmente ovviamente) nel mio appartamento con lo scopo di controllare ogni mio movimento; e che avevo fatto disinstallare;
3) ha cercato, insieme con un suo amico, di penetrare con la forza nel mio appartamento, terrorizzandomi e costringendomi a chiamare i Carabinieri che hanno proceduto ad identificare sia lei che il suo a me ignoto accompagnatore. L’episodio si è verificato in presenza di testimoni. Il verbale dell’intervento delle forze dell’ordine esiste certamente nell’elenco degli interventi effettuati.
In quanto infine alle insinuazioni su “come l’Amministratore di sostegno spenda i miei soldi”, è arcinoto che ogni sei mesi il legale in questione debba presentare un rendiconto dettagliato al Tribunale su come i miei soldi vengono utilizzati.
Ringraziando dell’ospitalità, porgo cordiali saluti.
Lettera firmata