Sulla vicenda di Denise Pipitone, oltre che i riflettori mediatici, si sono spenti anche quelli istituzionali. La commissione d'inchiesta parlamentare, quando sembrava ormai pronta per la costituzione, pronta ad indagare, non verrà costituita.
Sul caso di Denise e sulla sfumata costituzione della commissione parlamentare c'è l'intervento del presidente del consiglio comunale Vito Gancitano: "È passato un anno da quando lo scorso aprile 2021 il Consiglio comunale di Mazara aveva deciso di prendere posizione su una vicenda abbastanza delicata, quella della concittadina Denise Pipitone rapita a Mazara lo scorso 1 settembre 2004. Con delle magliette l'intero consiglio comunale chiedeva verità per Denise. Dopo un anno nulla è cambiato anzi qualcosa è peggiorata perché mesi fa era stato richiesto al Parlamento italiano che venisse istituita una Commissione parlamentare d'inchiesta sul rapimento di Denise, commissione che ieri non è stata calendarizzata e che quindi non vedrà la sua luce. Come un anno fa, io come presidente ma soprattutto l'intero consiglio comunale Mazarese, ritorniamo a chiedere a gran voce che venga fatta verità per Denise chiedendo a tutti gli organi preposti, sia locali che nazionali, di prendersi le proprie responsabilità andando fino in fondo all'interno di questa storia. Da parte mia e di tutto il consiglio vogliamo dare vicinanza ai genitori Piera Maggio e Piero Pulizzi assicurando un continuo ed incondizionato sostegno".
Sulla mancata costituzione della commissione di inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone c'è una lettera aperta del segretario comunale del Partito Democratico, Giuseppe Palermo ai vertici del partito:
Come è noto, la proposta di legge per la costituzione della commissione di inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone è stata presentata l’estate scorsa dall’onorevole Alessia Morani ed approvata all’inizio del 2022 dalla commissione affari costituzionali. Per accelerare al massimo i tempi, l’onorevole Morani ha provato a chiederne l’approvazione definitiva in commissione, senza passare per l’aula, ma le procedure della Camera non l’hanno consentito. Un accordo tra i gruppi parlamentari stabilisce che non è più possibile istituire nuove commissioni di inchiesta rispetto a quelle già presentate da ciascun gruppo. Il PD non ha più, perciò, la possibilità di istituire nuove commissioni di inchiesta. Risultato: non sarà possibile proseguire con la commissione sulla scomparsa di Denise Pipitone. In qualità di segretario comunale del Circolo Pd “David Sassoli” di Mazara del Vallo, esprimo grande rammarico e dispiacere, per la mancata costituzione della commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone. Il mio pensiero va a Piera Maggio, mamma di Denise, che ancora una volta ha dovuto aggiungere “dolore al dolore”. Mi chiedo, di chi sono le responsabilità? Si poteva gestire meglio l’intera vicenda? Credo proprio di si. In questo momento registro una sconfitta per l’intera comunità cittadina e con essa tutte le persone che ci sono state vicine nella battaglia rivolta alla ricerca della verità. Simile amarezza e sconforto ho provato quando abbiamo vissuto il sequestro dei nostri 18 pescatori ad opera delle milizie libiche. Anche in quel caso, Mazara del Vallo ha avuto i riflettori puntati addosso. Anche in quel caso il mio partito ha dato vita ad una ”battage” mediatica. Ricordo di aver fatto una proposta in conferenza regionale dei segretari di circolo, subito accolta dalla direzione regionale, ma prontamente disinnescata all’indomani dalle realtà territoriali,
probabilmente per non dare troppa visibilità a Mazara del Vallo ed al suo segretario comunale che in quel momento veniva considerato “autonomista dalla vita breve”. Così sono stato definito da alcuni dirigenti del mio partito. Ho sempre creduto nei principi e nei valori del Partito Democratico, ma mai come oggi mi sento deluso e scoraggiato. Subire di riflesso le incapacità e l’inerzia del mio partito fa parte degli oneri di un segretario. Ma dove sono gli onori?
Come mai il mio partito, sul caso Denise, non ha mai sentito l’esigenza di confrontarsi con i dirigenti locali per affrontare la vicenda insieme alla comunità mazarese e per coordinare al meglio le azioni da mettere in campo? I più maliziosi potrebbero pensare alla solita “passerella” politica messa in atto senza confrontarsi con il territorio. Io non voglio pensare che sia così, ma credetemi, faccio molta fatica a credere al contrario. Noi mazaresi non smetteremo mai di cercare Denise, perché abbiamo il diritto di conoscere la verità e soprattutto perché in noi non cesserà mai la speranza di poterla riabbracciare un giorno. A Piera Maggio, donna e madre paziente, forte e tenace, va tutta la mia solidarietà ed affetto.
Indagato il giornalista Milo Infante - Sul fronte delle novità, attorno alla vicenda di Denise, a Marsala va avanti il processo nei confronti dell'ex pm Maria Angioni. Ma è del mese scorso la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati sul caso del giornalista Milo Infante, giornalista Rai del programma Ore14. “Molti mi chiedono a che punto sono le indagini sul sequestro di Denise Pipitone. Temo ferme all’archiviazione disposta dal gip di Marsala su richiesta della Procura. Per contro invece posso dirvi che i giudici indagano chi Denise l’ha cercata con tutte le forze. Giornalisti, ex pm, e non solo… Se qualcuno pensa che sia sufficiente per fermarci sbaglia. Continueremo a cercare Denise. Entro la fine della settimana avremo comunque risposte anchesulla Commissione di inchiesta. Denise va cercata, non archiviata”. Qui il post su Facebook di Infante, che da tempo è in prima linea nella vicenda di Denise:
Piera Maggio, sembra terra bruciata intorno a noi - “Solidarietà e stima per Milo Infante” le parole di Piera Maggio, madre di Denise che smette di inseguire la verità per la sua bambina. “La mia forte sensazione è che ci sia la volontà di far cadere nuovamente tutto nell'oblio. Coloro che cercano la verità su Denise, pare che in qualche modo vengano ostacolati. Sembra una sorta di terra bruciata intorno a noi. Spero che nessuno si lasci intimorire e continui più forte di prima ad andare avanti pensando a Denise. Vorrei che il mio sentire, rimanga tale e possa ricredermi”.
Per la prima volta parla Kevin Pipitone, "ho odiato Piero Pulizzi" - Il fratello di Denise ha raccontato il rapporto con Piero Pulizzi, papà biologico della bimba scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004. “Ho sempre odiato Piero perché mi dicevano e mi dicevo che lui era il male, era colui che aveva fatto sì che la mia famiglia si distruggesse: a un certo punto sono arrivato ad augurargli anche la morte”. E sulla relazione fuori dal matrimonio della mamma confessa: “Per me c’era solo il tradimento nei confronti di mio padre, perché quando si è piccoli si tende a vedere solo il bianco e il nero ma in realtà ci sono sfaccettature di colori”. All’epoca fu interrogato ma con i nuovi recenti sviluppi sulla drammatica vicenda aveva scelto di rimanere in silenzio. “I miei parenti e mio padre davano la colpa di quello che era successo a Piero: io ero influenzato da loro e quindi l’ho sempre odiato, ho sempre odiato Piero perché dicevo che lui era il male che aveva fato sì che la mia famiglia si distruggesse. A un certo punto gli ho anche augurato la morte – racconta Kevin poi a un certo punto, crescendo, mi allontanai da mio padre per diversi motivi, lui si prese una pausa da me non facendosi sentire, escludendomi dalla sua vita, intanto vedevo mia madre che soffriva: realizzai che nonostante tutto quella donna mi stava dando la sua vita, capii cosa era giusto e cosa era sbagliato, guardai Piero e capii che quella persona che avevo odiato mi stava vicino, mi dava i soldi per uscire, mi accompagnava a scuola pur sapendo quanto lo disprezzassi”.