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16/04/2022 06:00:00

 La Sicilia prova a prevenire gli incendi con la campagna per l'estate 2022

 Gli oltre 78mila ettari di bosco bruciati in Sicilia lo scorso anno nel corso della stagione estiva devono servire da monito per fare in modo che non accada più. Si deve assolutamente prevenire ed evitare ciò che è accaduto nel 2021, quando l’ondata record di incendi ha bruciato centinaia di boschi, in campagne incolte e in aree urbane che hanno prodotto gravi danni al patrimonio boschivo, all’agricoltura, all’allevamento ma anche edifici civili, rurali e industriali, costringendo il presidente Musumeci a dichiarare lo stato di crisi ed emergenza ai primi di Agosto. Vediamo come le istituzioni regionali, si stanno preparando in Sicilia per la campagna antincendi dell'estate.


Musumeci convoca i Vigili del fuoco e la Forestale per la prevenzione -
Regolamentare la gestione degli interventi antincendio in previsione della prossima stagione estiva. E’ obiettivo del cpresidente della Regione, Nello Musumeci, che ha tenuto a Palazzo Orléans una riunione operativa con i vertici regionali del Corpo forestale e dei Vigili del fuoco. All’incontro hanno partecipato l’assessore all’Ambiente, Toto Cordaro, il direttore regionale dei pompieri, Ennio Aquino, i dirigenti generali del dipartimento Sviluppo rurale, Mario Candore, della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, e del comando del Corpo forestale, Giovanni Salerno. «Dobbiamo programmare nel miglior modo possibile - ha detto Musumeci – l’attività che in maniera sinergica Regione e Vigili del fuoco dovranno realizzare nei prossimi mesi. L’importante non è chi faccia qualcosa e chi debba intervenire quando c’è un incendio, non solo boschivo, ma che qualcuno la faccia e soprattutto con tempestività».

10 squadre di vigili del fuoco nelle 9 province e nelle isole minori - La Regione firmerà nei prossimi giorni una convenzione per l’impiego, da parte dei vigili del fuoco, di dieci squadre aggiuntive di pronto intervento, da dislocare nelle province dell’Isola, oltre a personale specializzato nel coordinamento delle attività da destinare alla sala operativa regionale. Musumeci ha chiesto inoltre che “squadre speciali” dei pompieri vengano destinate, nei mesi estivi, nelle isole minori, dove non esiste un presidio dei pompieri: Favignana, Ustica e Vulcano, in quest’ultimo sito per specificità non strettamente legate all’antincendio. «Per il mio governo – ha detto il presidente della Regione – questo della sicurezza è un tema prioritario, sul quale non intendiamo fare un passo indietro».

Sono pochi tremila pompieri in Sicilia - «Tremila uomini - ha detto Musumeci – sono troppo pochi per un’Isola grande come la nostra. In caso di necessità immediata, quanto tempo ci vorrebbe perché colonne mobili arrivino in aiuto da altre regioni? Questo è un problema del quale parlerò personalmente con il ministro dell’Interno. Non si possono utilizzare per la Sicilia gli stessi parametri applicati alle altre regioni della Penisola. E non è pensabile che nelle nostre isole minori debbano essere le finanze della Regione a garantire la presenza dei pompieri nel periodo estivo. Serve che il governo centrale assicuri un presidio per tutto l’anno, magari con reclutamento dei vigili limitato agli abitanti del luogo, come già avvenuto trent’anni fa con una legge speciale».

Prevenzione sin dalla fine di Aprile con i forestali - Durante il vertice si è parlato anche di prevenzione, con l’impiego degli operai forestali già dal 26 aprile. «Invitiamo i sindaci, fin da adesso, a chiedere ai proprietari di terreni incolti di predisporre subito i viali tagliafuoco, pena pesanti sanzioni nei confronti dei privati inadempienti affidate alle forze dell’ordine e agli agenti del Corpo forestale - ha sottolineato l’assessore Toto Cordaro - L’incuria di qualcuno non può essere fra le cause degli incendi. Per questo è stato deciso che si farà ricorso anche all’uso di droni in sede di prevenzione, nella lotta ai piromani e nella segnalazione immediata di focolai».

Cosa si sta facendo per la prevenzione – Sono 260 i milioni di euro necessari per la campagna di prevenzione incendi 2022. Fino a questo momento il contrasto agli incendi della Regione Siciliana ha avuto un costo di 29,2 milioni per la dotazione di mezzi aerei e autobotti. 230milioni saranno I fondi necessari per il reclutamento dell’esercito di forestali impegnati nell’attività di prevenzione e spegnimento roghi, ma per questo si attende che l’Ars approvi Bilancio e Finanziaria per stanziare i fondi che permetteranno la chiamata dei circa 20 mila forestali stagionali.

Manutenzione e mezzi aereri - I primi fondi sono stati spesi dal governo Musumeci per autobotti, la loro manutenzione e il noleggio di elicotteri e canadair. Le gare sono state bandite dalla Protezione Civile, guidata da Salvo Cocina, e dalla Centrale Unica di Committenza su input dell’assessorato al Territorio e Ambiente guidato da Toto Cordaro. Le due gare per le autobotti e per il servizio di manutenzione, si sono chiuse con i termini per la presentazione delle domande. La base d’asta è di 20 milioni e 400 mila euro. Tre le ditte che hanno partecipato la Red Bm Carrozzerie, la Magirus Italia e un raggruppamentodi imprese chiamato Bai Brescia Antincendi International Comersud. Per il servizio di manutenzione la gara è ancora in pieno svolgimento e prevede quattro lotti per assegnare la riparazione e la fornitura di pezzi di ricambio, gomme e carrozzeria dei mezzi pesanti, di quelli leggeri e delle auto in dotazione ai forestali. I quattro lotti valgono un milione e 80 mila euro. L’altra importante gara è quella per assegnare il «servizio di lavoro aereo per la prevenzione e la lotta attiva agli incendi»: la base d’asta è di 6.975.070 euro. Qui sotto uno dei video choc della scorsa estate:

Esiguo numeri di Forestali – Tra i motivi che hanno portano alle accuse di impreparazione della Regione a far fronte all’e mergenza incendi dello scorso c’è la carenza di quello che era il prestigioso Corpo Forestale siciliano, con oltre 3mila unità, ed oggi ridotto a 380 unità in divisa e 200 di personale tecnico. I sindacati ricordano che l’ultimo concorso risale al 1985. E che dal 1996 non si registrano più nuovi ingressi di personale operaio a tempo determinato, neanche di figure nuove in prima linea per contrastare l’azione del fuoco, e che bisognerebbe integrare con forze fresche. Lo scorso anno, pero, proprio quando servivano ben 13mila forestali son statti mandati a casa

Il business del fotovoltaico - Ma dietro l’emergenza incendi in Sicilia, secondo le indagini della commissione regionale Antimafia, emerse la pista del business fotovoltaico. Alcuni proprietari terrieri riferirono di essere stati avvicinati da intermediari che hanno chiesto la cessione dei campi per la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici (che stanno soppiantando quelli agricoli). 



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