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16/04/2022 06:00:00

Musumeci e il gas russo, il Vescovo di Mazara e i profughi

 52 giorni di guerra, alla vigilia di Pasqua. Le sirene d'allarme antiaeree stanno risuonando in diverse città dell'Ucraina centrale, orientale e meridionale tra cui Dnipropetrovsk, Kryvyi Rih, Zaporizhzhia, Cherkasy, Donetsk, Odessa, Kharkiv, Poltava e Mykolaiv.

Nel suo ultimo video-discorso - ripreso dai media internazionali -, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato ancora una volta a chiedere più armi per Kiev e più sanzioni contro Mosca.

  "Converti al tuo cuore i nostri cuori ribelli, perché impariamo a seguire progetti di pace; porta gli avversari a stringersi la mano, perché gustino il perdono reciproco; disarma la mano alzata del fratello contro il fratello, perché dove c'è l'odio fiorisca la concordia".

Con questa preghiera Papa Francesco ha concluso la Via Crucis al Colosseo, la celebrazione più sentita del Venerdì Santo, tornata alla normalità dopo due anni di pandemia.

 

 

MUSUMECI ED IL GAS RUSSO. Putin sulla crisi del gas russo “ha un punto di vantaggio e lo avrebbe qualsiasi altro capo di Stato con un ‘potere contrattuale’ così forte. Mi chiedo se dovevamo aspettare la guerra in Ucraina per scoprire che l’Italia importa almeno il 90 per cento di gas dall’estero e che buona parte di questo gas arriva dalla Russia, per comprendere che non abbiamo mai avuto in Italia un piano energetico degno di questo nome“: il governatore siciliano, Nello Musumeci, affronta, intervenendo a Omnibus su La7, la crisi energetica di fronte alla quale l’Italia si trova impreparata. “Pensare di trovare la soluzione immediata e concreta in tempi di emergenza – ha aggiunto Musumeci – diventa solo un esercizio di buona volontà perché occorreva predisporre in tempo necessario e capire dove poter attingere e con quali risorse infrastrutturali pensare di creare una rete sufficientemente autonoma“. “Noi in Sicilia non giochiamo un ruolo marginale, ma strategico per la collocazione geografica dell’Isola. Siamo – ricorda Musumeci – il baricentro del Mediterraneo, riceviamo gas sia nell’area di Gela che in quella di Mazara del Vallo. Il 30 per cento circa arriva dall’Algeria e nell’Isola possiamo ancora disporre di giacimenti di gas“. “Il tema è capire quanto si possa avviare celermente la procedura per ridurre il divario rispetto al fabbisogno (del Paese, ndr). La Sicilia è disposta – annuncia il presidente della Regione – a fare da tramite a patto che ci sia un minimo di misura compensativa“, ha aggiunto. Ma c’è dell’altro. E riguarda le fonti alternative e i mille lacciuoli della burocrazia. “In Sicilia possiamo diventare produttori di energia pulita nello spazio di uno o due anni. Ci sono tante società interessate a investire centinaia di milioni – annuncia Musumeci – purché si cambi la legge sulle procedure autorizzative. Venti-trenta passaggi sono un crimine, è assurdo”. “Il governo Draghi faccia una legge – propone il presidente della Regione Sicilia – che dice: ‘In 60 giorni gli enti preposti devono pronunciarsi sull’autorizzazione alla richiesta di impianto di energia pulita, se non lo fanno vale il silenzio assenso‘.

 

 

VESCOVO DI MAZARA. Il Vescovo monsignor Domenico Mogavero, ieri sera, durante la liturgia del Giovedì santo, ha lavato i piedi a dodici cittadini ucraini. Il rito religioso è stato compiuto in Cattedrale durante la Santa messa in Coena Domini. Dei dodici cittadini ucraini 4 sono profughi arrivati proprio ieri da Odessa a Mazara del Vallo: una signora anziana, le due figlie e un nipote, ora accolti presso una famiglia mazarese. Gli altri otto ucraini a cui il Vescovo ha lavato i piedi sono residenti da anni in città. «È stato un bel momento vissuto insieme ai nostri fratelli ucraini cristiani appartenenti alla Chiesa ortodossa – ha detto il Vescovo – un’occasione di accoglienza sul piano spirituale avvalorata dalla comune fede in Cristo che consente di dare un senso religioso a un’ospitalità che non è solo sociale e di tipo economica», ha concluso il Vescovo.

SCUOLE PER LA PACE. Si è svolta mercoledì mattina in simultanea, nello spazio esterno di tutti i plessi di scuola Primaria dell’IC Luigi Sturzo Asta di Marsala, la giornata “INSIEME PER LA PACE” con cui i bambini dell’istituto hanno ribadito il no alla guerra e dimostrato l’impegno della scuola per la pace.
Una giornata significativa che ha coinvolto in prima persona i bambini in una riflessione sul ruolo fondamentale della scuola nell’educare alla pace, per comprendere che il rifiuto per la “guerra” si manifesta tutti i giorni con i propri comportamenti corretti e rispettosi nei confronti di coloro che ci sono vicini nel nostro quotidiano. La pace inizia da noi, dai nostri piccoli gesti. Nel promuovere questo evento, la prof.ssa Anna Maria Alagna, Dirigente Scolastico dell’Istituto, ha voluto offrire a ragazzi e insegnanti un momento comune per ribadire il no a tutte le guerre che lacerano la Terra e affermare l’importanza della comunicazione e del dialogo nella risoluzione dei conflitti. La giornata è stata organizzata con una serie di attività speciali dedicate al tema della pace: estemporanee di pittura, striscioni, cartelloni e word art.



Native | 2024-07-16 09:00:00
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