Un nuovo centro di accoglienza per i numerosi visitatori che vogliono immergersi nella suggestiva esperienza dell'architettura contemporanea, che dialoga con l'ambiente, nella Valle del Belice.
È stato presentato a Palazzo Orléans dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e dall'architetto Mario Cucinella, fondatore e direttore creativo di Mario Cucinella Architects, il progetto per la riqualificazione dell’area limitrofa al Cretto di Burri.
Lo Studio Mario Cucinella Architects è stato incaricato dal governo Musumeci di predisporre uno studio che contribuisse alla valorizzazione del celebre monumento che ha preso il posto della città vecchia di Gibellina, rasa al suolo dal terremoto del 1968. Un memoriale in grado di rendere eterna una città ormai scomparsa, ma anche di dialogare con un tessuto ricco di relazioni, con un territorio che riunisce le realtà dei Comuni della Valle del Belice che arrivano fino alle meraviglie di Selinunte. Il piano di valorizzazione dell'intera area prevede la progettazione preliminare di un Visitor Center (con parcheggio retrostante), una proposta di rifunzionalizzazione dell’ex chiesa, la progettazione di una nuova pensilina dotata di carica per macchine elettriche e totem informativi.
«Ridiamo nuova vita al Cretto di Burri - dichiara il presidente Musumeci - affinché diventi il cuore di una vasta rete culturale che dovrà coinvolgere tutti i Comuni della Valle. Da troppo tempo il dopo-terremoto continua a pesare su questi centri, ancora in attesa di chiudere la stagione della ricostruzione. Il governo regionale sta intervento con circa 17 milioni di euro per i progetti di completamento dei Comuni e con la riqualificazione dell’area del Cretto. La renderemo più accogliente e con servizi adeguati a un grande monumento, dove arte e memoria trovano perfetta sintesi. Un compito difficile ed esaltante che abbiamo voluto affidare a un illustre figlio di Sicilia come Mario Cucinella».
L’intervento nasce dalla volontà del governo regionale di dare nuova linfa all’opera di Alberto Burri, artista e pittore italiano tra i più importanti del Novecento, che con la sua tecnica ha anticipato movimenti come l’arte povera e il nuovo realismo. L’artista viene chiamato, dall’allora sindaco di Gibellina Ludovico Corrao, a contribuire alla ricostruzione del paese distrutto dal terremoto del Belice del 1968. Burri pensa di realizzare, su scala ambientale, uno dei suoi Cretti, superfici monocrome che l’artista lascia essiccare al sole. I lavori vengono avviati nel 1985. Prende così corpo una delle più grandi opere di Land Art al mondo, unica, dal fortissimo impatto emotivo: un’opera che unisce il presente e il passato di Gibellina in nome dell’arte e della cultura, in un forte dialogo con l’ambiente.
«Personalmente ritengo - sottolinea l'architetto Cucinella - che il Cretto sia un’opera potentissima e bellissima. L’arte è capace, spesso se non sempre, di lenire un po’ quel dolore che deriva da una natura a volte molto severa. Una natura che ci ricorda quale sia il suo infinito potere. Nel silenzio del paesaggio naturale si staglia questa enorme opera che è memoria e luogo del pianto, dove la materia ha assunto significato e dove l’arte è diventata identità. Poter restituire a quest’area il valore e l’attenzione che merita è l’occasione di poter rileggere i caratteri dell’architettura rurale siciliana, che il Belice ha perso con il terremoto, e ripresentarla al mondo».
Il progetto dello studio MC A – Mario Cucinella Architects prevede così la riqualificazione dell’area limitrofa al Cretto attraverso una serie di interventi che hanno l’obiettivo di ridare vita a un luogo storicamente cruciale per la Sicilia e dare la possibilità alle persone di riscoprire il grande valore della memoria e del ricordo di una città ormai scomparsa ma che, grazie all’arte, vivrà in eterno.