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11/04/2022 06:35:00

  Giuseppe Ruggirello/1. L’imprenditore “di riferimento” della mafia e quel clamoroso errore giudiziario

“Imprenditore di riferimento di cosa nostra”. Così viene definito Giuseppe Ruggirello, 86 anni, imprenditore trapanese a cui di recente sono stati confiscati beni per 15 milioni di euro.

Già negli anni 90 Ruggirello avrebbe legato i suoi affari con quelli della mafia trapanese, in particolare con il boss ergastolano Vincenzo Virga. Eppure, l’anziano imprenditore, non ha condanne alle spalle per mafia. Una fedina penale pulita, almeno sul fronte criminalità organizzata, anche grazie ad un clamoroso errore giudiziario. Come siamo soliti fare a Tp24 ci piace vederci chiaro nelle cose. Così ripercorriamo a puntate come si è arrivati alla confisca dei beni ad uno dei più influenti imprenditori trapanesi.

Case, villette, magazzini, negozi, conti correnti. Un piccolo impero da 15 milioni di euro quello confiscato all'imprenditore edile trapanese Giuseppe Ruggirello, ritenuto prestanome del boss di Trapani Vincenzo Virga che sta scontando un ergastolo.
Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Trapani - Sezione Misure di Prevenzione ed eseguito dalla Direzione Investigativa Antimafia. All'uomo sono stati confiscati 39 fabbricati (civili abitazioni, magazzini e negozi) nel territorio di Trapani ed Erice, 9 immobili insistenti sull'isola di Levanzo, facenti parte di un complesso turistico residenziale, 2 terreni e 1 conto corrente bancario, per un valore complessivo, come detto, di oltre 15 milioni.


Secondo gli inquirenti, sin dagli anni '90, Ruggirello sarebbe entrato a far parte di un contesto societario controllato da ambienti mafiosi, fornendo liquidità per ripianare esposizioni con il sistema bancario. Le attività investigative svolte dalla Dia di Trapani hanno dimostrato come l'imprenditore, oltre a svolgere il ruolo di prestanome delle quote di alcuni esponenti mafiosi tra i quali il capo mandamento Vincenzo Virga avrebbe consentito alla società, della quale aveva rilevato alcune quote, di effettuare un'importantissima e redditizia speculazione immobiliare facendo pressioni sugli uffici comunali affinché modificassero la destinazione d'uso di un appezzamento di terreno per la realizzazione di villette residenziali.
L’imprenditore aveva acquistato un’area edificabile in Sicilia sottoposta a vincolo giudiziario e sulla quale aveva ottenuto un’importante concessione edilizia, interponendo nel rapporto di compravendita una nuova società costituita in una regione lontana dalla Sicilia, solo per eludere eventuali controlli da parte dell’autorità giudiziaria.

 

 


Per i giudici che hanno emesso il decreto di confisca Ruggirello è da considerarsi “imprenditore di riferimento di cosa nostra del cui potere è stato ed è allo stesso tempo strumento e utilizzatore per fini imprenditoriali e di arricchimento personale”.
Nel motivare il provvedimento vengono esposti una serie di fatti e indagini a carico dell’imprenditore. Ma c’è da dire che Ruggirello è incensurato. Incensurato anche per un clamoroso errore giudiziario. Negli anni 90 Ruggirello finisce sotto indagine assieme a Giuseppe Messina, Vito Tarantolo, Giovanni Gentile, per fatti che riguardavano tra gli altri le indebite pressioni esercitate ai danni del sindaco di San Vito Lo Capo dell’epoca per agevolare gli interessi e le attività illecità della consorteria mafiosa. Il sequestro dei beni e la posizione processuale di Giuseppe Ruggirello viene archiviata, però, “per morte del reo”. Ma è un clamoroso errore giudiziario. Giuseppe Ruggirello imprenditore, indagato, era stato scambiato con un omonimo che era invece deceduto. Chissà se Ruggirello ha mai portato un fiore all’omonimo.

Aggiunge il giudice, ricostruendo i fatti, che per la mancanza di sviluppi investigativi alle dichiarazioni rese dallo stesso Messina, diventato collaboratore di giustizia, anche gli altri indagati venivano archiviati. Racconta tante cose Messina di Ruggirello. Molte altre vengono appurate dagli investigatori che collegano l’imprenditore trapanese agli affari di cosa nostra. Legami che continueremo a raccontare nelle prossime puntate.
 



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