Entra nel vivo la campagna elettorale ad Erice. Iniziano gli incontri e le riunioni con i cittadini e le aperture ufficiali dei comitati dei candidati a sindaco e al consiglio comunale. Questo pomeriggio alle ore 18 Maurizio Oddo aprirà ufficialmente la campagna elettorale come candidato sindaco. Ericino, da sempre ha vissuto la sua terra, e la sua professionalità l’ha portato, però, a diventare anche il presidente del Corso di Studi di Architettura all’Università Kore di Enna, dove insegna “Progettazione architettonica e urbana”.
I temi per il rilancio della città di Erice non sono pochi: sabato in via Cesarò 99 E/F a Casa Santa Erice saranno presentati. Durante l’incontro, inoltre, saranno presentati gli 80 canditati nelle cinque liste che hanno deciso di supportare la candidatura di Maurizio Oddo: “Amo Erice”, “#Erice Pulita”, “Maurizio Oddo Sindaco”, “Socialisti per una nuova Erice” e “Territori in Movimento”. E al comitato di Oddo saranno presenti anche i referenti politici delle singole liste cviche che lo supportano: Vincenzo Maurizio Santangelo, Giuseppe Guaiana, Nino Oddo e Piero Savona. Qui di seguito due inter viste a due candidati sindaco di Erice, Maurizio Oddo e Silvana Catalano.
Maurizio Oddo, candidato sindaco di Erice, dove apre la sua campagna elettorale?
Siamo al comitato di via Cesarò alle 18:00. Ci troviamo di fronte allo Stadio, un luogo significativo per gli Ericini e i Trapanesi, perché è lo stadio di Trapani ma su territorio ericino.
Come in molte cose di Erice e Trapani, c’è una promiscuità che ogni amministrazione vorrebbe risolvere, anche lei?
Assolutamente sì, questo è uno dei temi su cui mi batterò, quello di una sintesi tra le due città Erice e Trapani. Non sarà una decisione presa dal sindaco e dalla sua amministrazione, ma è necessario indire un referendum che avrà un inizio e una fine e dovranno essere i cittadini a stabilire il da fare. Dobbiamo dare la possibilità di un’azione democratica a tutti gli effetti contrariamente a quanto si è assistito di recente per quanto riguarda Trapani.
Maurizio Oddo, quella che lo sostiene come coalizione è abbastanza anomala, visto che il nucleo originario dei Cinque Stelle si è allargato molto e siete ora cinque liste, anche di estrazione molto diverse, come avete fatto sintesi sul programma e quali sono i tre punti salienti del vostro programma?
Piuttosto che parlare di anomalia, io direi che siamo al passo con i tempi. C’è questa grande apertura da parte del movimento. Io dico sempre, sono il candidato sindaco di una coalizione, formata da liste civiche e movimenti che hanno sicuramente estrazioni differenti. Per quel che riguarda il programma, i tre punti principali sono: il problema dell’acqua, il tema dell’università che sicuramente sarà uno degli elementi portanti di questo programma, condiviso dalle cinque liste e altro punto importante è la democrazia partecipata ma reale: i cittadini devono essere al centro delle loro scelte.
Oddo cosa ci dice del Centro Ettore Maiorana?
Nel mio programma c’è anche questo spirito forte di rivalorizzare del rapporto che il Comune di Erice deve avere con il Centro Ettore Maiorana. Erice deve tornare ad essere la città della cultura, la città della scienza, e, soprattutto, Erice deve ritornare ad essere la città al centro del Mediterraneo.
Maurizio Oddo, cosa ne pensa delle parole dei giorni scorsi del sindaco Toscano, quando in occasione della commemorazione della strage di Pizzolungo, ha annunciato di aver detto di no ad una persona che era rimasta coinvolta nell’operazione Scrigno, dicendo di aver rifiutato quei voti. Ricordiamo che nel 2017 tra gli elettori del sindaco, c’era anche Diego Pipitone, il "reuccio" di San Giuliano, personaggio al centro tra fatti di mafia e politica.
Io mi sono dato una linea che è quella di andare avanti con le idee e programma e il fatto che io inserisca nel mio programma tra i punti principali la democrazia partecipata e la legalità, è anche una risposta a tutta una serie di polemiche che ci sono state, a cui non è stata data nessuna soluzione e i cittadini credo che siano ancora in attesa di risposte, però non si dica che ad Erice non ci sia la questione morale. La sindaca e lo dico perché è un fatto che mi ha toccato personalmente, ha scritto un post dicendo che la Sicilia che lei non vuole più vedere è quella dei candidati sindaci come Maurizio Oddo. Io vorrei capire qual è il nesso di questa affermazione, totalmente illogica, ma questo la dice lunga sul fatto che ci stiamo muovendo bene. Io vedo molto ottimismo, rimango con i piedi fissati per terra, la campagna elettorale sta entrando nel vivo, sono temi elettorali apparentemente pacati, ma sotto sotto il tema è diventato caldo.
Oddo, ad Erice è risaputo che le elezioni si vincono a San Giuliano, lei come pensa di conquistare quell’importante fetta di elettorato?
Io non faccio selezione a monte. Cerco di conquistare tutti gli elettori, stanchi di un’amministrazione che dura da quindici anni. Per quanto riguarda San Giuliano, è chiaro che è un quartiere difficile, ma non è fatto solo di persone, che sono viste secondo quella logica che vuole questo quartiere, come il luogo più degradato del Comune di Erice, non condivido assolutamente questa posizione. Io spero che con il mio programma, che conta 99 più una idea per il territorio di Erice, possa coinvolgere anche questi cittadini. Io li ho incontrati, ho iniziato a girare, ma non solo a San Giuliano anche a Casa Santa, Milo, Rigaletta, Ballata, e per quanto riguarda San Giuliano, è emerso il problema delle bollette salate che non coinvolge solo gli ericini, ma tutti i Siciliani e gli Italiani, e questo è stato motivo di grande spunto per il nostro programma che è in progress e che viene suggerito anche dai cittadini, e per questo stiamo lavorando per le energie rinnovabili con i pannelli solari e le mini pale eoliche sul quartiere San Giuliano.
Silvana Catalano candidata sindaco di Erice. Come procede la campagna elettorale?
Bene, procede bene, stiamo lavorando, siamo su tutto il territorio, abbiamo grandi consensi da parte delle famiglie sia nelle frazioni che a Casa Santa e su in vetta.
Perché ha scelto di candidarsi?
La scelta è arrivata per quello che è stata la politica fino ad oggi. Una politica che non piace più, fondata sull’individualismo, sull’assolutismo, fondata su un atteggiamento un po’ troppo critico nei confronti di chi vuole manifestare un pensiero diverso. Quello che proponiamo noi è un’alternativa valida, che nasce dal basso, un’alternativa valida che possa dare alla gente la libertà di pensiero, di parola e di votare altro rispetto a quello che è stato fino ad oggi.
Che cosa le chiedono le persone che incontra?
Le persone mi chiedono servizi, alla famiglia, alla persona, ai bambini, ai turisti. Quello che emerge dalle richieste dei cittadini è una programmazione, che non esiste da parecchi anni. Oggi si amministra lasciando tutto all’improvvisazione, si affronta l’esigenza del momento senza programmazione a lungo termine. Quello che vorremmo fare noi è un programma con obiettivi a breve, medio e lungo termine che diano la possibilità al territorio veramente di svilupparsi. Progetti che poi andranno calati in un secondo momento all’interno del Pnrr e di tutte quelle che sono le formule specifiche di finanziamento che arrivano dall’Europa e non come è stato fatto finora. Un’ottica completamente diversa che parte dalla programmazione e aspetta la giusta occasione per effettuarla.
Ad Erice le elezioni si vincono a San Giuliano, quartiere difficile, come pensa lei di conquistare quell’elettorato?
Sulla fiducia, a San Giuliano mi conoscono, io sono stata assessore ai Servizi Sociali, ho attivato diversi servizi, per bambini, minori, per gli anziani e le famiglie in generale. So quali sono i loro bisogni e le necessità di quelle famiglie. San Giuliano avrà bisogno sicuramente di belle aiuole e belle fontane, ma ha bisogno, soprattutto, di un rapporto tra le persone e con le istituzioni, un rapporto che dia la possibilità di creare dei servizi ad hoc per quelle famiglie che ci vivono e che spesso hanno difficoltà ad andare avanti.
Qual è la prima cosa che farà da sindaco?
La prima cosa che farò da sindaco, sicuramente riaprire il palazzo comunale, chiuso ormai da tempo e iniziare a lavorare da subito insieme ai cittadini, sia per Erice, in quanto cultura, per lo sviluppo e il turismo, ma anche per Erice delle frazioni, quella che non conosciamo, come Ballata che si sta spopolando. Erice che ha delle risorse immense che nessuno più considera, la Erice di Pizzolungo, ed è a queste realtà, oltre che a Casa Santa e San Giuliano, che io intendo sicuramente rivolgermi.