Gentile direttore di Tp4,
leggo l'articolo titolato “processo artemisia, Berlingieri racconta della corruzione tra Lo Sciuto e Genco”.
Leggo, inoltre che il teste sarebbe stato interrotto diverse volte dalla difesa, che gli avrebbe contestato la lettura delle pagine dell’informativa durante la testimonianza. Obiezioni però respinte dal giudice.
Al riguardo, nella qualità di parte presente allo svolgimento dell’udienza nella qualità di difensore del dr. Giovanni LO SCIUTO, posso affermare che il contenuto dell’articolo in commento non appare fedele all’effettivo svolgimento dei fatti ed alla realizzazione degli accadimenti nella detta udienza.
Anzitutto, poiché l’esame del teste Berlingieri, appena iniziato, si è interrotto a seguito di un improvviso malessere dichiarato dallo stesso pur senza il controllo di alcuna visita medica, sia lo stadio della testimonianza (appena agli albori), sia soprattutto la mancanza del controesame (nella prima fase parla esclusivamente il teste senza poter essere contraddetto), appaiono circostanze che non avrebbero potuto consentire, senza tradire la verità di cronaca, l’utilizzo di espressioni che farebbero comprendere al lettore che esisterebbe già prova dell’asserito patto corruttivo di cui tanto si è parlato e tanto si parla.
L’asserito patto corruttivo, quindi, non risulta fino ad oggi provato.
Quanto al cenno che fa apparire poco onorevole l’intervento di tutti i difensori presenti all’udienza, diversamente da quanto asserito nell’articolo in commento, il Presidente del Collegio, in accoglimento delle obiezioni della difesa, ha prescritto al teste di non leggere pedissequamente il contenuto della informativa a sua firma che si trovava davanti ai suoi occhi, bensì di procedere alla sua consultazione, così rendendosi più difficoltosa la testimonianza del Maggiore Berlingieri, ma sicuramente conforme alle disposizioni di legge, che impongono non già la lettura, bensì la consultazione degli atti a firma del teste.
Poco dopo, il teste, dopo aver chiesto 5 minuti di pausa, ha fatto sapere di star male, con conseguente rinvio dell’udienza ad altra data.
Celestino Cardinale