Un futuro sempre più “green”, quello della Caruso&Minini, azienda vinicola di Marsala nell’estrema Sicilia Occidentale, con alla guida le sorelle Giovanna e Rosanna Caruso, quarta generazione di famiglia. È stata completata l’installazione di un impianto fotovoltaico capace di fornire energia pulita alla cantina fino a renderla autosufficiente, così come descritto in questo articolo.
«In un momento di grande incertezza che sta coinvolgendo il mondo intero – afferma Rosanna Caruso, quality manager - la C&M decide di supportare lo sviluppo futuro dell’azienda con investimenti a 360° nelle risorse umane, in cantina a supporto della qualità e sostenibilità ed in campagna. Oltre all’installazione dell’impianto fotovoltaico, per migliorarci sempre di più, abbiamo anche abbattuto i consumi di energia, con un’attenta analisi delle criticità e delle inefficienze di sistema». Tra i recenti investimenti c’è anche la sostituzione del principale gruppo frigo, che serve l’intera cantina, con un nuovo gruppo di maggiore efficienza energetica e l’introduzione di ottimizzatori integrati con condensatori e filtri passivi.
«Chiamiamo il nostro nuovo corso “Caruso&Minini 2.0” – prosegue Giovanna Caruso, export manager - perché si tratta di una “visione nuova” che coinvolge la generazione composta da me, da mio marito, Andrea Artusio, e da mia sorella Rosanna, ma non solo». Gli investimenti orientati alla sostenibilità ambientale non sono infatti le uniche recenti scelte della proprietà. Nel campo delle risorse umane, c’è una novità: la nomina del nuovo direttore generale, Nicolò Calza. «Per i nostri progetti di crescita futura saremo guidati da Nicolò Calza a cui abbiamo affidato l’incarico di direttore generale, accogliendolo nella nostra famiglia. Piemontese di origine, ha una grande esperienza professionale alle spalle, proviene dall’azienda friulana Livio Felluga e non ha avuto esitazioni ad essere sin da subito coinvolto nel nostro progetto, di cui si è immediatamente innamorato».
«Sposo un progetto ambizioso con una squadra giovane e affiatata - dichiara il neodirettore - nel quale ho il piacere di entrare a far parte come figura di riferimento, che mi porta a mettere sul campo tutte le mie competenze professionali fino a questo momento acquisite. Credo fortemente nelle potenzialità della Sicilia e dell’azienda C&M in particolare, in quanto ambasciatrice di tipicità e qualità nel mondo».
Diversi sono i progetti che l’azienda porterà avanti negli anni a venire, orientati alla sostenibilità, soprattutto, e alla valorizzazione dei vitigni tipici. L’azienda, in possesso della certificazione Bios per i metodi di produzione biologica, si estende per 120 ettari vitati. Le vigne, nelle contrade Giummarella e Cuttaia, si trovano in una zona collinare dell’entroterra trapanese, a est di Marsala, con un’altitudine massima di 450 metri s.l.m. Ogni loro porzione e? stata scelta, con l’esperienza di chi la coltiva da generazioni, per creare la migliore combinazione possibile tra la vite, il clima e la terra. I terreni ospitano vitigni autoctoni quali Grillo, Catarratto, Zibibbo, Grecanico, Inzolia, Nero d’Avola, Perricone, Frappato e Nerello Mascalese, ma anche vitigni internazionali come Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Syrah e Merlot. La produzione è di 650.000 bottiglie, vendute in 40 Paesi e 5 continenti, principalmente all’estero. «La crescita del mercato regionale è uno dei prossimi obiettivi aziendali – afferma Andrea Artusio, marketing manager – e questo ci ha spinto anche ad un investimento sulle risorse umane per rafforzare la nostra rete vendita». Un processo insolito, quasi inverso, quello della C&M che da ambasciatrice autorevole della Sicilia del vino all’estero, punta adesso ad una maggiore presenza nella propria terra d’origine.
L’azienda vi invita a degustare le nuove annate e i nuovi prodotti alla 54^ edizione di Vinitaly. Padiglione Sicilia, Stand 78 F. che si terrà dal 10 al 13 aprile a Verona.